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Mirko Baricchi
’artista ci coinvolge nella sua avventura tutta interiore del colore con il rarefarre la componente forma, disegno modellazione, movimento, chiaroscuro e con il privilegiare il colore steso in modo talora indifferenziato
Comunicato stampa
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Mirko Baricchi è nato a La Spezia il 12 Aprile 1970. Si diploma nel 1992 all ’Istituto d’Arte Palazzo Spinelli di Firenze. Intraprende nel 1993 un viaggio che lo porta a diretto contatto con le arti visive centro americane. Si stabilisce a Città del Messico, lavorando come illustratore in una nota rivista. Nel 1994 ritorna in Italia. Dal 1992 ha al suo attivo numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero.
“Chi veniva innanzi a passettini leggeri era il coniglio, che si guardava intorno con occhi spaventati e sembrava cercasse qualcosa.”
Lewis Carrol
Questa è la frase che Baricchi sceglie per farci entrare nel suo mondo di pittura.
“Nel panorama italiano del nuovo millennio, Mirko Baricchi si colloca tra i pittori che cercano di tematizzare le contraddizioni dell’artista (e dell’ uomo) contemporaneo, proietta infatti, sulla tela, i fantasmi dell’ incomunicabilità col mondo e cerca di recuperare, tramite la pittura, i valori dell’esperienza sensibile.
[…] L’artista ci coinvolge nella sua avventura tutta interiore del colore con il rarefarre la componente forma, disegno modellazione, movimento, chiaroscuro e con il privilegiare il colore steso in modo talora indifferenziato, quasi a saturare l’intera superficie della tela, talora con contorni morbidi e incerti, che sembrano sciogliersi uno nell’altro, quasi ad innescare illusioni di vibrazioni spaziali e di movimenti della superficie.
Nell’elogio della superficie di Baricchi riaffiorano, tuttavia, i suoi percorsi di rimandi, icone e stili della Storia dell’Arte: cavalli, cani, uccelli, sedie, burattini, bambole, mondi che riportano l’opera d’arte all’ immanente quotidiano, con il suo guscio di emozioni e contraddizioni.”
Alessandra Possamai Vita
“Elogio della superficie”
in Mirko Baricchi. Ex-novo 2004
“Chi veniva innanzi a passettini leggeri era il coniglio, che si guardava intorno con occhi spaventati e sembrava cercasse qualcosa.”
Lewis Carrol
Questa è la frase che Baricchi sceglie per farci entrare nel suo mondo di pittura.
“Nel panorama italiano del nuovo millennio, Mirko Baricchi si colloca tra i pittori che cercano di tematizzare le contraddizioni dell’artista (e dell’ uomo) contemporaneo, proietta infatti, sulla tela, i fantasmi dell’ incomunicabilità col mondo e cerca di recuperare, tramite la pittura, i valori dell’esperienza sensibile.
[…] L’artista ci coinvolge nella sua avventura tutta interiore del colore con il rarefarre la componente forma, disegno modellazione, movimento, chiaroscuro e con il privilegiare il colore steso in modo talora indifferenziato, quasi a saturare l’intera superficie della tela, talora con contorni morbidi e incerti, che sembrano sciogliersi uno nell’altro, quasi ad innescare illusioni di vibrazioni spaziali e di movimenti della superficie.
Nell’elogio della superficie di Baricchi riaffiorano, tuttavia, i suoi percorsi di rimandi, icone e stili della Storia dell’Arte: cavalli, cani, uccelli, sedie, burattini, bambole, mondi che riportano l’opera d’arte all’ immanente quotidiano, con il suo guscio di emozioni e contraddizioni.”
Alessandra Possamai Vita
“Elogio della superficie”
in Mirko Baricchi. Ex-novo 2004
04
dicembre 2004
Mirko Baricchi
Dal 04 dicembre 2004 al 04 gennaio 2005
arte contemporanea
Location
GALLERIA STEFANO FORNI
Bologna, Piazza Cavour, 2, (Bologna)
Bologna, Piazza Cavour, 2, (Bologna)
Vernissage
4 Dicembre 2004, ore 17
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