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Fito Espinosa
I quadri presentati da Spazio10 appartengono alla serie MECANIX esposta nel giugno 2004 alla Galeria Forum di Miraflores, Peru
Comunicato stampa
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Fito Espinosa (Lima 1970)
Ha studiato alla Facoltà di Arte della Pontificia Universidad Catolica del Perù, specializzazione Pittura (1991-1994) e specializzazione Disegno Grafico (1987 – 1990).
Ha lavorato come illustratore sul quotidiano El Commercio e sul supplemento culturale La Revista del quotidiano El Peruano. È stato collaboratore grafico della rivista Debate. Nel 2002 ha registrato un disco creato ed interpretato per l’esposizione della mostra Malaespina. Attualmente ha uno studio di pittura presso il Centro Cultural de la Universidad Catolica ed è docente presso la Facoltà di Arte e Disegno Grafico Imprenditoriale dell’Università San Ignacio de Loyola.
Numerose le esposizioni personali e collettive, i premi e le menzioni.
MECANIX ...
I quadri presentati da Spazio10 appartengono alla serie MECANIX esposta nel giugno 2004 alla Galeria Forum di Miraflores, Peru.
…“Fito ha prodotto questa volta un catalogo di nuovi apparecchi disegnati per la marca MECANIX…Questo catalogo offre una serie di apparecchi per “aiutare a vivere”. Ogni genere di apparecchiature ortopediche per salvarci dai naufragi della vita: una macchina per rammendare l’aureola, una macchina piena di occhi che ci mantiene allerta, un’altra che divora i nostri incubi, una cosa così fondamentale come un soffiatore dell’ego, fra gli altri prodigi della scienza. Anche se non mettiamo mai in dubbio che si tratti di cose irreali, non possiamo negare che ci piacerebbe che esistessero davvero…
Ci fu un tempo in cui gli apparecchi, per chi poteva comprarseli, sembravano eterni. Era assurdo pensare che, un frigorifero, un frullatore o un televisore in bianco e nero potessero essere più geniali di quanto già non lo fossero. Erano “membri/mobili” della famiglia che li acquistava, con molti sacrifici, per Natale o per la festa della Mamma. Ma dopo, la sovrabbondanza di marche e modelli e la corsa consumistica della moda tecnologica obbliga la gente, anche per la sua mancanza di immaginazione, a comportamenti talmente assurdi come il voler cambiare automobile ogni tre o quattro anni, cercare la lavatrice che stira e, il colmo della stupidità umana, telefoni che scattino fotografie. Bene dunque, gli apparecchi di Fito appartengono ancora al mondo della fantasia e dello stupore. E ciò che stupisce non può essere portatile. Appartengono ad un’epoca in cui “tempo” e “spazio” erano concetti intesi in un senso un po’ più ampio. Non importa che una macchina occupi completamente una stanza se però riesce a generare passerotti. Non importa che per tirarci su il morale si debba acquistare un pallone aerostatico che ci obbliga ad andare in campagna per poterlo utilizzare e scrollarci di dosso la tristezza. La macchina in ogni quadro della serie ha la facoltà di accendersi davanti ai nostri occhi. Le sue eliche, pistoni, ingranaggi cigolano e si muovono a nostro beneficio.”
Ha studiato alla Facoltà di Arte della Pontificia Universidad Catolica del Perù, specializzazione Pittura (1991-1994) e specializzazione Disegno Grafico (1987 – 1990).
Ha lavorato come illustratore sul quotidiano El Commercio e sul supplemento culturale La Revista del quotidiano El Peruano. È stato collaboratore grafico della rivista Debate. Nel 2002 ha registrato un disco creato ed interpretato per l’esposizione della mostra Malaespina. Attualmente ha uno studio di pittura presso il Centro Cultural de la Universidad Catolica ed è docente presso la Facoltà di Arte e Disegno Grafico Imprenditoriale dell’Università San Ignacio de Loyola.
Numerose le esposizioni personali e collettive, i premi e le menzioni.
MECANIX ...
I quadri presentati da Spazio10 appartengono alla serie MECANIX esposta nel giugno 2004 alla Galeria Forum di Miraflores, Peru.
…“Fito ha prodotto questa volta un catalogo di nuovi apparecchi disegnati per la marca MECANIX…Questo catalogo offre una serie di apparecchi per “aiutare a vivere”. Ogni genere di apparecchiature ortopediche per salvarci dai naufragi della vita: una macchina per rammendare l’aureola, una macchina piena di occhi che ci mantiene allerta, un’altra che divora i nostri incubi, una cosa così fondamentale come un soffiatore dell’ego, fra gli altri prodigi della scienza. Anche se non mettiamo mai in dubbio che si tratti di cose irreali, non possiamo negare che ci piacerebbe che esistessero davvero…
Ci fu un tempo in cui gli apparecchi, per chi poteva comprarseli, sembravano eterni. Era assurdo pensare che, un frigorifero, un frullatore o un televisore in bianco e nero potessero essere più geniali di quanto già non lo fossero. Erano “membri/mobili” della famiglia che li acquistava, con molti sacrifici, per Natale o per la festa della Mamma. Ma dopo, la sovrabbondanza di marche e modelli e la corsa consumistica della moda tecnologica obbliga la gente, anche per la sua mancanza di immaginazione, a comportamenti talmente assurdi come il voler cambiare automobile ogni tre o quattro anni, cercare la lavatrice che stira e, il colmo della stupidità umana, telefoni che scattino fotografie. Bene dunque, gli apparecchi di Fito appartengono ancora al mondo della fantasia e dello stupore. E ciò che stupisce non può essere portatile. Appartengono ad un’epoca in cui “tempo” e “spazio” erano concetti intesi in un senso un po’ più ampio. Non importa che una macchina occupi completamente una stanza se però riesce a generare passerotti. Non importa che per tirarci su il morale si debba acquistare un pallone aerostatico che ci obbliga ad andare in campagna per poterlo utilizzare e scrollarci di dosso la tristezza. La macchina in ogni quadro della serie ha la facoltà di accendersi davanti ai nostri occhi. Le sue eliche, pistoni, ingranaggi cigolano e si muovono a nostro beneficio.”
30
novembre 2004
Fito Espinosa
Dal 30 novembre all'undici dicembre 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA SPAZIO10
Ivrea, Via Gariglietti, 10, (Torino)
Ivrea, Via Gariglietti, 10, (Torino)
Orario di apertura
mart-sab 16-19
Vernissage
30 Novembre 2004, ore 21


