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Scenari attuali dell’arte nell’Europa dell’Est
Al centro del primo incontro è la scena artistica dell’Europa dell’Est, un mosaico ricco e affascinante di paesi i cui diversi contesti storici, culturali e religiosi si riflettono anche nelle ricerche artistiche contemporanee. L’obiettivo dell’incontro è di esplorare il varigato panorama attraverso la testimonianza di quattro ospiti.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Saluto:
Giuseppe Andreani, Direttore, Accademia di Belle Arti di Firenze
Introduce:
Lanfranco Binni, Regione Toscana, Coordinatore del progetto TRA ART rete regionale per l¹arte contemporanea
Intervengono:
Maja Bajevic Artista (Sarajevo, Parigi)
Giacinto Di Pietrantonio, Direttore, Galleria d¹Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo (Bergamo)
Coordina:
Lóránd Hegyi, Direttore, Museo d¹Arte Moderna di St. Étienne (Budapest, St. Étienne)
In seguito all¹incontro verrà proiettato il film ungherese ³Bolse Vita² della regista Ibolya Fekete.
FILM
Introduce:
Emmerich Oross, Regista e critico cinematografico (Budapest)
Bolse Vita
Regia e sceneggiatura: Ibolya Fekete
Interpreti: Yuri Fomichev, Igor Chernievich, Ágnes Máhr, Alexei Serebriakov
Ungheria 1996, colore, 97 min.
Versione originale con sottotitoli in inglese
Premi
Premio FIPRESCI, Premio Grande Perla, Festival Internazionale del Film di Sochi 1996
Premio alla migliore opera prima, Settimana del cinema, Budapest 1996
Premio dei critici stranieri, Settimana del cinema, Budapest 1996
Gran Premio Don Quijote, Festival Internazionale del Film, Cottbus 1996
Premio Europa: Premio Speciale del Parlamento Europeo, Berlino 1996
Gran Premio, Festival Internazionale del Film d¹Angers 1997
Nell¹estate del 1989 l¹Ungheria apre i suoi confini verso l¹Ovest. L¹apertura provoca una nuova migrazione, dettata anche dalla confusione che regna nell¹Europa dell¹Est. Ogni sorta di gente varca il confine: rifugiati politici e di guerra, poveri e avventurieri, mafiosi e contrabbandieriŠ. Ma soprattutto giovani, che vedono nell¹Ungheria una terra di mezzo tra Est e Ovest, la possibilità di rinascere in un mondo nuovo. Ma non sempre le aspettative corrispondono alla realtàŠŠ
Il programma SCONFINANDO Incontri sull¹arte contemporanea a cura dell¹Associazione STart, promosso dalla Regione Toscana, TRA ART rete regionale per l¹arte contemporanea, in collaborazione con l¹Accademia D¹Ungheria in Roma e l¹Accademia di Belle Arti di Firenze inaugura un ciclo di appuntamenti dedicati alle tendenze attuali dell¹arte contemporanea con particolare attenzione agli scenari internazionali.
Al centro del primo incontro è la scena artistica dell¹Europa dell¹Est, un mosaico ricco e affascinante di paesi i cui diversi contesti storici, culturali e religiosi si riflettono anche nelle ricerche artistiche contemporanee. L¹obiettivo dell¹incontro è di esplorare il varigato panorama attraverso la testimonianza di quattro ospiti:
L¹artista Maja Bajevic, è di origine bosniaca, vive attualmente a Parigi. Con installazioni, video e performances esprime nel suo lavoro il trauma della guerra e del dopo-guerra caratterizzato dalla perdita di valori, povertà e instabilità sociale. Maja Bajevic, individua - come scrive Asja Mandic nel catalogo del Padiglione della Bosnia ed Erzegovina alla 50° Biennale di Venezia - nei ³processi di transizione da un sistema politico ed economico ad un altro e nella decostruzione della storia, memoria e identitಠle origini della profonda crisi che la Bosnia ed Erzegovina sta attraversando. In riferimento ad una delle sue performances, in cui cuce un vestito da una mappa dell¹ex- Jugoslavia, l¹artista commenta: ³Tragedie come la Guerra e la disintegrazione di un paese di solito sono visti come eventi politici. Ma in realtà, sono eventi intimi e personali nella nostra vita che portiamo adosso come un vestito.²
Fra le mostre personali: Maja Bajevic, Galleria Laura Pecci (Milano 2003); Avanti popolo curata da Gabi Scardi, Viafarini (Milano 2002) Fra le mostre collettive: Le opere e i giorni curata da Achille Bonito Oliva (Certosa di Padula 2003); The Big Social Game curata da Giacinto Di Pietrantonio (Torino 2002); Biennale di Istanbul (2001) curata da Yugo Hasegawa; Biennale di Valenzia (2001) curata da Achille Bonito Oliva.
Alla 50° Biennale di Venezia è stata presente insieme ad altri tre artisti nel Padiglione della Bosnia ed Erzegovina curato da Asja Mandic.
L¹artista presenterà due suoi video e parlerà inoltre dei lavori di altri artisti della Bosnia ed Erzegovina.
Giacinto Di Pietrantonio, Direttore del Museo d¹Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo. Docente di Storia dell¹Arte presso l¹Accademia di Brera, ha ricoperto il ruolo di Redattore Capo prima e Vicedirettore poi per Flash Art Italia dal 1986 al 1992. Dal 1994 al 1996 è stato consulente per le arti visive della Regione Abruzzo.
Tra le molte mostre da lui curate ricordiamo la mostra degli artisti russi all¹interno della rassegna Passaggi ad Oriente alla Biennale di Venezia del 1993, le edizioni di Fuori Uso del 1995, 1997, 1998 e 1999 e Over the Edges con Jan Hoet a Gand (Belgio).
È curatore del Corso Superiore di Arti Visive che dal 1995 si svolge annualmente presso la Fondazione Antonio Ratti di Como. Consulente insieme con Angela Vettese del Premio Furla - Querini Stampalia per l¹Arte, è membro del Consiglio d¹Amministrazione dell¹AMACI (Associazione dei Musei d¹Arte Contemporanea Italiani) e direttore di I love Museums, la rivista organo di informazione dell¹Associazione. È direttore della rivista d¹arte contemporanea Perché/?. Commissario della Quadriennale di Roma 2005, è membro del comitato scientifico della Fondazione Kogart di Budapest.
Giacinto di Pietrantonio segue da anni le ricerche artistiche del gruppo sloveno IRWIN e dell¹artista albanese Sislej Xhafa, di cui presenterà una selezione di lavori.
Lorand Hegyi, di origine ungherese, Direttore del Museo d¹Arte Moderna di St. Etienne in Francia. Dal 1990 al 2001 ha diretto il Museum Moderner Kunst Stiftung Ludwig di Vienna. Dal 1999 è membro del Comitato Scientifico del Museo d'Arte Contemporanea di Sarajevo. Nel 2003 è stato commissario artistico della Biennale di Valencia. Numerose le mostre da lui curate: Reduttivismo ? Arte astratta in Cecoslovacchia, Ungheria, Polonia (Museum Moderner Kunst Stiftung Ludwig di Vienna 1992); Radical Surface (Parigi e Los Angeles 1993); La coesistenza dell'arte - Biennale di Venezia (Venezia 1993); ABSTRACT/REAL - References: Malevich-Duchamp-Beuys (Vienna 1996); Central European Sensitivies (Londra 1998); La casa, Il corpo, Il cuore - Konstruktion der Identitaten (Vienna e Praga 1999); Aspects - Positions: 50 Years of Central Europe Art 1949-1999 (Vienna, Budapest, Barcellona, Southampton 2000); Concept of space (Barcellona 2002); Solares or on optimism ? Biennale di Valencia (2003), Passage Europe- A Certain Look at Central and Eastern European Art (St. Etienne, 2004).
Emmerich Oross, di origine ungherese, produttore indipendente, autore, regista, e critico cinematografico. Ha scritto e diretto numerosi films e produzioni televisive nonchè documentari su artisti, fra cui Testamentum Hungarorum, un ritratto del pittore surrealista Rátkay, e Fotomeditáció un ritratto lirico del fotografo Károly Gink.
Fra il 1972 2001 ha lavorato prevalentemente negli Stati Uniti, è stato membro della National Academy of Television Arts and Sciences (Stati Uniti).
Nel 2004 ha curato una rassegna di films sul nuovo cinema dei paesi dell¹Europa dell¹Est, che è stata organizzata in occasione della mostra Passage Europe- A Certain Look at Central and Eastern European Art al Museo d¹Arte Moderna di St. Etienne.
Giuseppe Andreani, Direttore, Accademia di Belle Arti di Firenze
Introduce:
Lanfranco Binni, Regione Toscana, Coordinatore del progetto TRA ART rete regionale per l¹arte contemporanea
Intervengono:
Maja Bajevic Artista (Sarajevo, Parigi)
Giacinto Di Pietrantonio, Direttore, Galleria d¹Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo (Bergamo)
Coordina:
Lóránd Hegyi, Direttore, Museo d¹Arte Moderna di St. Étienne (Budapest, St. Étienne)
In seguito all¹incontro verrà proiettato il film ungherese ³Bolse Vita² della regista Ibolya Fekete.
FILM
Introduce:
Emmerich Oross, Regista e critico cinematografico (Budapest)
Bolse Vita
Regia e sceneggiatura: Ibolya Fekete
Interpreti: Yuri Fomichev, Igor Chernievich, Ágnes Máhr, Alexei Serebriakov
Ungheria 1996, colore, 97 min.
Versione originale con sottotitoli in inglese
Premi
Premio FIPRESCI, Premio Grande Perla, Festival Internazionale del Film di Sochi 1996
Premio alla migliore opera prima, Settimana del cinema, Budapest 1996
Premio dei critici stranieri, Settimana del cinema, Budapest 1996
Gran Premio Don Quijote, Festival Internazionale del Film, Cottbus 1996
Premio Europa: Premio Speciale del Parlamento Europeo, Berlino 1996
Gran Premio, Festival Internazionale del Film d¹Angers 1997
Nell¹estate del 1989 l¹Ungheria apre i suoi confini verso l¹Ovest. L¹apertura provoca una nuova migrazione, dettata anche dalla confusione che regna nell¹Europa dell¹Est. Ogni sorta di gente varca il confine: rifugiati politici e di guerra, poveri e avventurieri, mafiosi e contrabbandieriŠ. Ma soprattutto giovani, che vedono nell¹Ungheria una terra di mezzo tra Est e Ovest, la possibilità di rinascere in un mondo nuovo. Ma non sempre le aspettative corrispondono alla realtàŠŠ
Il programma SCONFINANDO Incontri sull¹arte contemporanea a cura dell¹Associazione STart, promosso dalla Regione Toscana, TRA ART rete regionale per l¹arte contemporanea, in collaborazione con l¹Accademia D¹Ungheria in Roma e l¹Accademia di Belle Arti di Firenze inaugura un ciclo di appuntamenti dedicati alle tendenze attuali dell¹arte contemporanea con particolare attenzione agli scenari internazionali.
Al centro del primo incontro è la scena artistica dell¹Europa dell¹Est, un mosaico ricco e affascinante di paesi i cui diversi contesti storici, culturali e religiosi si riflettono anche nelle ricerche artistiche contemporanee. L¹obiettivo dell¹incontro è di esplorare il varigato panorama attraverso la testimonianza di quattro ospiti:
L¹artista Maja Bajevic, è di origine bosniaca, vive attualmente a Parigi. Con installazioni, video e performances esprime nel suo lavoro il trauma della guerra e del dopo-guerra caratterizzato dalla perdita di valori, povertà e instabilità sociale. Maja Bajevic, individua - come scrive Asja Mandic nel catalogo del Padiglione della Bosnia ed Erzegovina alla 50° Biennale di Venezia - nei ³processi di transizione da un sistema politico ed economico ad un altro e nella decostruzione della storia, memoria e identitಠle origini della profonda crisi che la Bosnia ed Erzegovina sta attraversando. In riferimento ad una delle sue performances, in cui cuce un vestito da una mappa dell¹ex- Jugoslavia, l¹artista commenta: ³Tragedie come la Guerra e la disintegrazione di un paese di solito sono visti come eventi politici. Ma in realtà, sono eventi intimi e personali nella nostra vita che portiamo adosso come un vestito.²
Fra le mostre personali: Maja Bajevic, Galleria Laura Pecci (Milano 2003); Avanti popolo curata da Gabi Scardi, Viafarini (Milano 2002) Fra le mostre collettive: Le opere e i giorni curata da Achille Bonito Oliva (Certosa di Padula 2003); The Big Social Game curata da Giacinto Di Pietrantonio (Torino 2002); Biennale di Istanbul (2001) curata da Yugo Hasegawa; Biennale di Valenzia (2001) curata da Achille Bonito Oliva.
Alla 50° Biennale di Venezia è stata presente insieme ad altri tre artisti nel Padiglione della Bosnia ed Erzegovina curato da Asja Mandic.
L¹artista presenterà due suoi video e parlerà inoltre dei lavori di altri artisti della Bosnia ed Erzegovina.
Giacinto Di Pietrantonio, Direttore del Museo d¹Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo. Docente di Storia dell¹Arte presso l¹Accademia di Brera, ha ricoperto il ruolo di Redattore Capo prima e Vicedirettore poi per Flash Art Italia dal 1986 al 1992. Dal 1994 al 1996 è stato consulente per le arti visive della Regione Abruzzo.
Tra le molte mostre da lui curate ricordiamo la mostra degli artisti russi all¹interno della rassegna Passaggi ad Oriente alla Biennale di Venezia del 1993, le edizioni di Fuori Uso del 1995, 1997, 1998 e 1999 e Over the Edges con Jan Hoet a Gand (Belgio).
È curatore del Corso Superiore di Arti Visive che dal 1995 si svolge annualmente presso la Fondazione Antonio Ratti di Como. Consulente insieme con Angela Vettese del Premio Furla - Querini Stampalia per l¹Arte, è membro del Consiglio d¹Amministrazione dell¹AMACI (Associazione dei Musei d¹Arte Contemporanea Italiani) e direttore di I love Museums, la rivista organo di informazione dell¹Associazione. È direttore della rivista d¹arte contemporanea Perché/?. Commissario della Quadriennale di Roma 2005, è membro del comitato scientifico della Fondazione Kogart di Budapest.
Giacinto di Pietrantonio segue da anni le ricerche artistiche del gruppo sloveno IRWIN e dell¹artista albanese Sislej Xhafa, di cui presenterà una selezione di lavori.
Lorand Hegyi, di origine ungherese, Direttore del Museo d¹Arte Moderna di St. Etienne in Francia. Dal 1990 al 2001 ha diretto il Museum Moderner Kunst Stiftung Ludwig di Vienna. Dal 1999 è membro del Comitato Scientifico del Museo d'Arte Contemporanea di Sarajevo. Nel 2003 è stato commissario artistico della Biennale di Valencia. Numerose le mostre da lui curate: Reduttivismo ? Arte astratta in Cecoslovacchia, Ungheria, Polonia (Museum Moderner Kunst Stiftung Ludwig di Vienna 1992); Radical Surface (Parigi e Los Angeles 1993); La coesistenza dell'arte - Biennale di Venezia (Venezia 1993); ABSTRACT/REAL - References: Malevich-Duchamp-Beuys (Vienna 1996); Central European Sensitivies (Londra 1998); La casa, Il corpo, Il cuore - Konstruktion der Identitaten (Vienna e Praga 1999); Aspects - Positions: 50 Years of Central Europe Art 1949-1999 (Vienna, Budapest, Barcellona, Southampton 2000); Concept of space (Barcellona 2002); Solares or on optimism ? Biennale di Valencia (2003), Passage Europe- A Certain Look at Central and Eastern European Art (St. Etienne, 2004).
Emmerich Oross, di origine ungherese, produttore indipendente, autore, regista, e critico cinematografico. Ha scritto e diretto numerosi films e produzioni televisive nonchè documentari su artisti, fra cui Testamentum Hungarorum, un ritratto del pittore surrealista Rátkay, e Fotomeditáció un ritratto lirico del fotografo Károly Gink.
Fra il 1972 2001 ha lavorato prevalentemente negli Stati Uniti, è stato membro della National Academy of Television Arts and Sciences (Stati Uniti).
Nel 2004 ha curato una rassegna di films sul nuovo cinema dei paesi dell¹Europa dell¹Est, che è stata organizzata in occasione della mostra Passage Europe- A Certain Look at Central and Eastern European Art al Museo d¹Arte Moderna di St. Etienne.
26
novembre 2004
Scenari attuali dell’arte nell’Europa dell’Est
26 novembre 2004
incontro - conferenza
Location
ACCADEMIA DI BELLE ARTI
Firenze, Via Ricasoli, 66, (Firenze)
Firenze, Via Ricasoli, 66, (Firenze)
Vernissage
26 Novembre 2004, ore 16:30
Sito web
www.cultura.toscana.it




