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Sabato sera, nel bel mezzo del vivace intrattenimento del quartiere di San Lorenzo, la galleria White Noise apre le porte al suo nuovo (e già numeroso) pubblico, sfidando la febbre da locale e le più snob convenzioni da vernissage.
White Noise è il risultato di un’attenta ricerca e di uno spazio duttile in grado di accogliere e rafforzare lo statement dei suoi ideatori. Sono Eleonora Aloise e Carlo Maria Lolli Ghetti, due giovani galleristi provenienti da esperienze diverse ma accomunati dalla passione per il contemporaneo e un’idea vivace e personalissima di promuovere l’arte.
Si parte dal nome White Noise, rimando al fenomeno fisico del rumore bianco, la somma di tutte le frequenze sonore, un tentativo cioè di raccogliere pluralità di artisti e tendenze. I due ideatori dicono di ispirarsi alla figura del gallerista di una volta, cercando nelle pulsioni del proprio gusto una selezione naturale di artisti e stringendo con loro un rapporto di collaborazione più che di rappresentanza. Nessun manifesto specifico, ma la volontà di raccogliere tutte le frequenze del contemporaneo e una chiara disposizione ad offrire al vasto pubblico degli appassionati e dei curiosi la possibilità di diventare cultori del contemporaneo, e perché no, collezionisti.
“Abbiamo deciso di inaugurare con la mostra di un artista che nel suo lavoro condivide il nostro stesso atteggiamento” – spiega Carlo.
La personale di Pax Paloscia comprende una vasta selezione di lavori presentati per la prima volta in Italia. L’artista (classe 1974) di origine romana, torna in patria dopo numerosi anni di attività a New York. Con Moodboard ad inaugurare è una visita guidata nel suo universo personale. È grazie all’articolazione dello spazio galleria che la mostra si struttura su un’interessante dialogo tra sintesi e processo creativo. Perché, come raccontano i galleristi: “Devi infine ricordare la mostra, non soltanto i quadri”.
Lo spazio espositivo principale ospita una selezione di tele dalle superfici graffiate come muri che, in un linguaggio a metà tra pop e street art, descrivono volti e ombre emersi dalla memoria di una disincantata adolescenza.
Ma è al piano di sotto, nella project room, che l’esposizione trova le sue fondamenta. Pax Paloscia ricrea il suo studio in continua trasformazione, per lo spettatore la sensazione è quella di avere l’accesso al pensatoio dell’artista e poter riscoprire l’archeologia del suo universo creativo e simbolico.
La project room diventa così uno spazio inedito che permette una relazione diretta e nuova con l’artista. In questo caso, altro non è che la versione tridimensionale del moodboard, libro e prezioso contenitore di memorie visive dell’artista da cui nasce l’intera mostra.
Roberta Palma
Mostra visitata il 15 marzo
Dal 15 marzo al 30 aprile 2014
Pax Paloscia, Moodboard
White Noise Gallery
Via Dei Marsi 22, Roma
Orari: da martedì a sabato dalle 12:00 alle 20:00