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Davide Barasa – Doppi’io
Il lavoro fotografico che viene qui presentato prende forma a partire dal concetto di doppio e trova il suo approdo nella ricerca dell’esistenza di un “altro da sè” nell’universo femminile.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Spazio10, un nuovo spazio espositivo che dal mese di giugno ha presentato numerose collettive e personali; occupandosi di fotografia, pittura , scultura e ogni forma d'arte ed espressione del nostro tempo. Spazio 10 nasce dall'esigenza di trovare luoghi liberi dove realizzare progetti e affrontare in modo concreto la difficoltà di reperire ambienti dove confrontarsi ed esporre i propri lavori artistici.
Nella rassegna giovane fotografia di luglio sono stati presentati due fotografi emergenti seguita, ad agosto, da una collettiva che ha presentato scultura e pittura in un'armoniosa linea di ricercatezza delle forme.
Dal 21 settembre fino al 2 ottobre 2004 presenteremo un giovane fotografo torinese, Davide Barasa ,con una mostra personale dal titolo: "doppi'io" una splendida ricerca all'avanguardia, immagini a colori dalle tinte forti di grande ricercatezza.
Il lavoro fotografico che viene qui presentato prende forma a partire dal concetto di doppio e trova il suo approdo nella ricerca dell’esistenza di un “altro da sè” nell’universo femminile.
La ricerca viene condotta in maniera sistematica, lavorando su profili di donna che vengono rielaborati in ipotetici doppi e in seguito montati in un unico fotogramma che propone al fotografo e al fruitore una nuova lettura dell’immagine stessa della donna. Piccole variazioni nella fisionomia, o elaborazioni a partire da oggetti che simbolicamente riportano all’universo femminile, propongono un nuovo universo tutto racchiuso nell’immagine fotografica. Così, una donna messicana, si specchia nel suo doppio trasformato secondo i lineamenti di un’altra etnia, approfondendo il concetto di diversità-uguaglianza fra le razze. Un’altra donna propone al suo doppio un uovo, simbolicamente legato al concetto di maternità, e trova una donna uguale a se stessa, ma priva del simbolo della nascita: questa stessa donna guarda se stessa e trova di fronte a se un bivio, una possibilità diversa da quello che è. La ricerca si muove anche in direzione del gioco, della possibilità e dell’eventualità che la donna trovi un doppio con cui giocare, di cui eventualmente beffarsi. La pesantezza della trasformazione fisica (desiderio di modificare il proprio corpo in funzione di un abbellimento), diventa leggerezza dell’auto-ironia, dell’uscire fuori da sé per guardare/guardarsi con più distacco.
“Spesso, rivedendo le immagini con le donne a cui appartengono, ho discusso con loro sulla possibilità che effettivamente esista un doppio, un alter-ego, nella loro personalità, e mi sono stupito nel verificare che l’immagine stessa le ha in qualche caso stimolate a pensare ad un loro possibile doppio. Il lavoro è anche un indagine sui vari livelli di lettura possibili, e prevede anche la realizzazione di un video in cui la stessa donna (sdoppiata), provoca il proprio doppio con una serie di smorfie e brevi movimenti del corpo, trovando solo, dall’altra parte, una maschera, un simbolo fisso e irriverente.”
Nella rassegna giovane fotografia di luglio sono stati presentati due fotografi emergenti seguita, ad agosto, da una collettiva che ha presentato scultura e pittura in un'armoniosa linea di ricercatezza delle forme.
Dal 21 settembre fino al 2 ottobre 2004 presenteremo un giovane fotografo torinese, Davide Barasa ,con una mostra personale dal titolo: "doppi'io" una splendida ricerca all'avanguardia, immagini a colori dalle tinte forti di grande ricercatezza.
Il lavoro fotografico che viene qui presentato prende forma a partire dal concetto di doppio e trova il suo approdo nella ricerca dell’esistenza di un “altro da sè” nell’universo femminile.
La ricerca viene condotta in maniera sistematica, lavorando su profili di donna che vengono rielaborati in ipotetici doppi e in seguito montati in un unico fotogramma che propone al fotografo e al fruitore una nuova lettura dell’immagine stessa della donna. Piccole variazioni nella fisionomia, o elaborazioni a partire da oggetti che simbolicamente riportano all’universo femminile, propongono un nuovo universo tutto racchiuso nell’immagine fotografica. Così, una donna messicana, si specchia nel suo doppio trasformato secondo i lineamenti di un’altra etnia, approfondendo il concetto di diversità-uguaglianza fra le razze. Un’altra donna propone al suo doppio un uovo, simbolicamente legato al concetto di maternità, e trova una donna uguale a se stessa, ma priva del simbolo della nascita: questa stessa donna guarda se stessa e trova di fronte a se un bivio, una possibilità diversa da quello che è. La ricerca si muove anche in direzione del gioco, della possibilità e dell’eventualità che la donna trovi un doppio con cui giocare, di cui eventualmente beffarsi. La pesantezza della trasformazione fisica (desiderio di modificare il proprio corpo in funzione di un abbellimento), diventa leggerezza dell’auto-ironia, dell’uscire fuori da sé per guardare/guardarsi con più distacco.
“Spesso, rivedendo le immagini con le donne a cui appartengono, ho discusso con loro sulla possibilità che effettivamente esista un doppio, un alter-ego, nella loro personalità, e mi sono stupito nel verificare che l’immagine stessa le ha in qualche caso stimolate a pensare ad un loro possibile doppio. Il lavoro è anche un indagine sui vari livelli di lettura possibili, e prevede anche la realizzazione di un video in cui la stessa donna (sdoppiata), provoca il proprio doppio con una serie di smorfie e brevi movimenti del corpo, trovando solo, dall’altra parte, una maschera, un simbolo fisso e irriverente.”
21
settembre 2004
Davide Barasa – Doppi’io
Dal 21 settembre al 02 ottobre 2004
fotografia
Location
GALLERIA SPAZIO10
Ivrea, Via Gariglietti, 10, (Torino)
Ivrea, Via Gariglietti, 10, (Torino)
Orario di apertura
da Martedi a Sabato 16.00_19.00
Vernissage
21 Settembre 2004, ore 21,30




