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Markus Raetz
Siamo felici di annunciare la mostra personale di Markus Raetz, che offrirà la rara opportunità di vedere in Italia le opere di questo straordinario artista svizzero. Saranno esposte dieci sculture, due sculture mobili e sette incisioni.
Comunicato stampa
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Nato a Berna nel 1941, Markus Raetz da più di trent’anni riflette sul linguaggio dell’arte in quanto comunicazione visiva attraverso immagini poetiche ed essenziali. I meccanismi della rappresentazione, da un lato, e la pluralità della visione, dall’altro, sono i temi attorno ai quali si snoda il suo percorso artistico. Nei taccuini degli anni Sessanta e Settanta l’artista traccia le basi della sua visione: le linee delicate e precise dei disegni formano figure, paesaggi e oggetti la cui continua trasformazione ci rende partecipi al processo creativo e consapevoli della fluidità di immagini e punti di vista.
Nel corso degli anni le idee e le tematiche contenute nei disegni vengono trasformate in opere e diventano installazioni, sculture, opere monumentali. Sovente realizzate in materiali naturali, inconsueti o effimeri, conservano la leggerezza del disegno e la consapevolezza di essere immagini e quindi rappresentazione, gioco, pensiero. Ne sono esempi le foglie di eucalipto che compongono volti sul muro (1982); i rametti che, se guardati da un determinato punto nello spazio, modellano il torso di Eva (1983); le stele di granito sparse su un prato, che viste da una certa collina compongono un viso (1984).
Dall’ inizio degli anni Novanta Raetz lavora ad un nuovo ciclo di sculture, le Anamorfosi: fusioni in ferro o in bronzo che appaiono diverse a secondo del punto di vista da cui le guardiamo. Il movimento dello spettatore intorno all’opera permette di individuare il punto di vista dal quale un’apparente massa informe diventa impovvismente un oggetto familiare, come una pipa oppure la figura di Topolino, o addirittura rivela immagini diverse (per esempio una testa diritta e una testa capovolta). In altri casi la scultura stessa che si muove e si trasforma davanti ai nostri occhi, come in Duo del 2000, in cui foglie leggere di metallo sono sospese a fili di nylon e compongono due visi le cui espressioni continuano a cambiare.
Dopo le immagini, negli ultimi anni Raetz si è dedicato alle parole. Anche qui le sculture sono fusioni in metallo che cambiano a seconda del punto di vista di chi le guarda: YES diventa NO attraversando una serie di stadi intermedi (forme astratte o parole di un’ alfabeto sconosciuto?). Una parola si traforma così nel suo contrario, i punti di vista diventano relativi, le possibilità infinite.
Markus Raetz vive e lavora a Berna in Svizzera. Dal 1966 a oggi ha esposto in numerose gallerie e musei: hanno presentato sue mostre personali il Kunsthaus di Zurigo (1975), il Musée Rath di Ginevra (1994), lo Stedelijk Museum di Amsterdam (1979), il Kölnischer Kunstverein di Colonia (1986), l’ IVAM di Valencia (1993), la Serpentine Gallery di Londra (1993), il New Museum di New York (1988) e l’Arts Club di Chicago (2001). Ha rappresentato la Svizzera alla Biennale di Venezia del 1988 e partecipato a Documenta a Kassel nel 1968, 1972 e nel 1982. Le sue opere si trovano nelle collezioni del Moma di New York, della Tate Gallery di Londra, del Centre Pompidou di Parigi, del Museo d’Arte Moderna di Francoforte e dei maggiori musei svizzeri.
Nel corso degli anni le idee e le tematiche contenute nei disegni vengono trasformate in opere e diventano installazioni, sculture, opere monumentali. Sovente realizzate in materiali naturali, inconsueti o effimeri, conservano la leggerezza del disegno e la consapevolezza di essere immagini e quindi rappresentazione, gioco, pensiero. Ne sono esempi le foglie di eucalipto che compongono volti sul muro (1982); i rametti che, se guardati da un determinato punto nello spazio, modellano il torso di Eva (1983); le stele di granito sparse su un prato, che viste da una certa collina compongono un viso (1984).
Dall’ inizio degli anni Novanta Raetz lavora ad un nuovo ciclo di sculture, le Anamorfosi: fusioni in ferro o in bronzo che appaiono diverse a secondo del punto di vista da cui le guardiamo. Il movimento dello spettatore intorno all’opera permette di individuare il punto di vista dal quale un’apparente massa informe diventa impovvismente un oggetto familiare, come una pipa oppure la figura di Topolino, o addirittura rivela immagini diverse (per esempio una testa diritta e una testa capovolta). In altri casi la scultura stessa che si muove e si trasforma davanti ai nostri occhi, come in Duo del 2000, in cui foglie leggere di metallo sono sospese a fili di nylon e compongono due visi le cui espressioni continuano a cambiare.
Dopo le immagini, negli ultimi anni Raetz si è dedicato alle parole. Anche qui le sculture sono fusioni in metallo che cambiano a seconda del punto di vista di chi le guarda: YES diventa NO attraversando una serie di stadi intermedi (forme astratte o parole di un’ alfabeto sconosciuto?). Una parola si traforma così nel suo contrario, i punti di vista diventano relativi, le possibilità infinite.
Markus Raetz vive e lavora a Berna in Svizzera. Dal 1966 a oggi ha esposto in numerose gallerie e musei: hanno presentato sue mostre personali il Kunsthaus di Zurigo (1975), il Musée Rath di Ginevra (1994), lo Stedelijk Museum di Amsterdam (1979), il Kölnischer Kunstverein di Colonia (1986), l’ IVAM di Valencia (1993), la Serpentine Gallery di Londra (1993), il New Museum di New York (1988) e l’Arts Club di Chicago (2001). Ha rappresentato la Svizzera alla Biennale di Venezia del 1988 e partecipato a Documenta a Kassel nel 1968, 1972 e nel 1982. Le sue opere si trovano nelle collezioni del Moma di New York, della Tate Gallery di Londra, del Centre Pompidou di Parigi, del Museo d’Arte Moderna di Francoforte e dei maggiori musei svizzeri.
30
settembre 2004
Markus Raetz
Dal 30 settembre al 20 novembre 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA MONICA DE CARDENAS
Milano, Via Francesco Viganò, 4, (Milano)
Milano, Via Francesco Viganò, 4, (Milano)
Orario di apertura
martedì-sabato ore 15-19
Vernissage
30 Settembre 2004, ore 19.00



