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Medhat Shafik – Scrigni
Per il suo ritorno a Como l’artista ha realizzato appositamente una serie di dodici opere su carta di grande suggestione, in cui si intrecciano un po’ tutti i temi della sua poetica, in una commistione di motivi.
Comunicato stampa
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Nel 1999 nell’ambito di Contemporanea Como 4, la città di Como presentò nella Chiesa di San Francesco una suggestiva installazione di Medhat Shafik dal titolo La via della seta, che ebbe ampia risonanza e riscosse un grande interesse da parte del pubblico e della critica.
Ora la galleria Milly Pozzi Arte Contemporanea punta di nuovo l’attenzione su questo artista egiziano (è nato nel 1956 a El Badari) che vive in Italia dal 1977 e lavora tra Milano e Il Cairo, il cui lavoro ha ricevuto nel corso degli anni molteplici premi e riconoscimenti, tra i quali il Leone d’oro alla Biennale Internazionale di Venezia nel 1995 e il Grand Prix della IX Biennale Internazionale de Il Cairo nel 2003.
Per il suo ritorno a Como l’artista ha realizzato appositamente una serie di dodici opere su carta di grande suggestione, in cui si intrecciano un po’ tutti i temi della sua poetica, in una commistione di motivi che si nutre della semplificazione estrema delle forme e di un gusto del colore che ne caratterizza tutta l’opera. Fondamentale è la presenza dell’oro che attribuisce sacralità a queste immagini, che diventano icona del pensiero e sublimazione di memorie e aspirazioni.
Così l’artista spiega il tema - “Scrigni” - di questa serie di opere: «Viaggio, ricerca di un senso, ricerca della vita, delle cose piccole o grandi o delle grandi piccole cose, delle memorie, del tepore degli affetti primordiali e dei luoghi delle radici. Le nostre vite sono un perenne viaggio nel tempo e nello spazio... ecco il perché degli scrigni, che conservano le nostre cose, i nostri affetti, contengono le nostre memorie, le nostre nostalgie, la nostra favola e i nostri miti, valigette dei nostri sogni, persi nei cieli del mondo. Lo scrigno lo portiamo con noi sempre e ovunque nei più sperduti porti del mondo, perché contiene la nostra bussola. In questi tempi irrequieti e di smarrimento, gli scrigni conservano la storia, le nostre storie e anche il senso della memoria degli uomini e di tutta l'umanità. Essi custodiscono i tesori più preziosi, il sale del mondo, contengono oro, desideri, sogni, chimere. Dentro questi scrigni c'è la nostra salvezza e la salvezza di tutti gli uomini.»
Ora la galleria Milly Pozzi Arte Contemporanea punta di nuovo l’attenzione su questo artista egiziano (è nato nel 1956 a El Badari) che vive in Italia dal 1977 e lavora tra Milano e Il Cairo, il cui lavoro ha ricevuto nel corso degli anni molteplici premi e riconoscimenti, tra i quali il Leone d’oro alla Biennale Internazionale di Venezia nel 1995 e il Grand Prix della IX Biennale Internazionale de Il Cairo nel 2003.
Per il suo ritorno a Como l’artista ha realizzato appositamente una serie di dodici opere su carta di grande suggestione, in cui si intrecciano un po’ tutti i temi della sua poetica, in una commistione di motivi che si nutre della semplificazione estrema delle forme e di un gusto del colore che ne caratterizza tutta l’opera. Fondamentale è la presenza dell’oro che attribuisce sacralità a queste immagini, che diventano icona del pensiero e sublimazione di memorie e aspirazioni.
Così l’artista spiega il tema - “Scrigni” - di questa serie di opere: «Viaggio, ricerca di un senso, ricerca della vita, delle cose piccole o grandi o delle grandi piccole cose, delle memorie, del tepore degli affetti primordiali e dei luoghi delle radici. Le nostre vite sono un perenne viaggio nel tempo e nello spazio... ecco il perché degli scrigni, che conservano le nostre cose, i nostri affetti, contengono le nostre memorie, le nostre nostalgie, la nostra favola e i nostri miti, valigette dei nostri sogni, persi nei cieli del mondo. Lo scrigno lo portiamo con noi sempre e ovunque nei più sperduti porti del mondo, perché contiene la nostra bussola. In questi tempi irrequieti e di smarrimento, gli scrigni conservano la storia, le nostre storie e anche il senso della memoria degli uomini e di tutta l'umanità. Essi custodiscono i tesori più preziosi, il sale del mondo, contengono oro, desideri, sogni, chimere. Dentro questi scrigni c'è la nostra salvezza e la salvezza di tutti gli uomini.»
20
maggio 2004
Medhat Shafik – Scrigni
Dal 20 maggio al 27 giugno 2004
arte contemporanea
Location
MILLY POZZI ARTE CONTEMPORANEA
Como, Via Giuseppe Parini, 18, (Como)
Como, Via Giuseppe Parini, 18, (Como)
Orario di apertura
giovedì, venerdì, sabato e domenica 16-19 e su appuntamento
Vernissage
20 Maggio 2004, ore 18.00