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Eco-riuso
Saranno presenti i lavori di 25 creatori che hanno scelto di produrre pezzi unici o piccole serie di arredi e oggetti di uso quotidiano coniugando l’estetica a caratteristiche di eco-compatibilità.
Comunicato stampa
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La galleria di arte e design GARD, nata nel 1995 con l’intento di promuovere e sviluppare con il Patrocinio dell’XI Municipio l’attività di designer ed artisti emergenti, inaugura l’esposizione “Eco-Riuso” dedicata al design ecologico. Saranno presenti i lavori di 25 creatori che hanno scelto di produrre pezzi unici o piccole serie di arredi e oggetti di uso quotidiano coniugando l’estetica a caratteristiche di eco-compatibilità, all’insegna del minimo consumo di acqua ed energia, di elementi tossici, di imballaggi e della massimalità del riciclo dei materiali, del riuso di componenti obsoleti. I designer che hanno scelto la strada della produzione a basso impatto ambientale sono consapevoli di operare all’interno di un settore di nicchia che si propone come alternativa al mercato del design seriale. Il principio che muove il loro lavoro è contribuire al possibile rallentamento del degrado ambientale.
I materiali utilizzati dagli artisti/designer in mostra sono i più vari: vetro, cartapesta, giornali, calze di nylon, camice, plastica, pasta di legno, scarti di parquet, iuta, cartone, lana cotta, perfino stelle filanti, in una gara creativa in cui la fantasia dei partecipanti non ha limiti.
All’interno del percorso espositivo troviamo i quadri di vecchie camice riciclate da Pamela Cento e quelli dipinti su carta di giornale da Patrizia Campisi; nel settore dedicato all’utilizzo di carte ed affini troviamo anche i lavori in cartapesta (gioielli e complementi d’arredo) di Sonia Mazzoli ed Elena Bonuglia, i pannelli modulari da utilizzare come tappeti di Sabrina Carletti, le lampade fatte con carte realizzate a mano di Daniele Pinti e gli originalissimi vassoi creati con i rotolini di stelle filanti da Luigi De Prezzo.
Nell’ambito di oggetti costruiti con materiali anomali, possiamo vedere gioielli e ciotole create con materiali di scarto in vetro (bottiglie) con la tecnica della vetrofusione utilizzata da Elisa Lobello e da Andrea Ribustini, realizzate in lana cotta da Petra Donav, per giungere agli animali realizzati con le pietre da Antonio Osvaldi ed ai mosaici di Anna Grifoni composti con lustrini e paillette.
Nel settore tessuti, troviamo gli album ed i bloc-notes di iuta di Michela Melone, i fiori in diverse dimensioni fatti con calze di nylon da Dani Sol e la lampada di tela da vela di Fabio Massimo Mariani, che in questa mostra espone anche i suoi portacandele costruiti con legno da recupero.
Rosario Pergola esplora anch’esso la strada del riuso del legno, attraverso l’utilizzo del materiale di scarto delle pavimentazioni in parquet con cui crea originali complementi d’arredo. Un cenno particolare va fatto ad una tecnica di riciclo, chiamata pasta di legno, che consiste nell’impastare con la colla la polvere che si forma segando le tavole, tecnica usata dall’ecuadoriano Fausto Patricio Teran per realizzare splendide sculture; successivamente troviamo i lavori di Alfredo Troiano che riesce ad elevare ad arte il recupero di vecchi pezzi di legno attraverso interventi pittorici legati al simbolismo arcaico del cerchio.
Un settore a parte è dedicato ai designer che rielaborano oggetti esistenti donandogli una nuova vita; troviamo quindi le creazioni di Fabrizio Antonini che attualizza con la pittura scarti di formica, truciolati ed ardesia, Francesco Raimondi, creatore di oggetti in cemento soffiato ed altre materie di recupero Davide Zenobio che crea meravigliose sculture con bottiglie di plastica di ogni tipo e Sonia Mazzoli che ha saccheggiato gli arnesi da cucina (colini e grattugie) per far nascere degli originali punti luce, strada seguita anche da Domingo Profita. Con pezzi di motore di macchine o motorini sono state altresì realizzate le lampade di Valerio Campanelli, i gioielli di Leonardo Cutini, il tavolo di Pier Giorgio Ermini e le opere di Tommaso Petillo, che ha costruito puff luminosi con cestelli di lavatrice o lampade con carburatori.
I materiali utilizzati dagli artisti/designer in mostra sono i più vari: vetro, cartapesta, giornali, calze di nylon, camice, plastica, pasta di legno, scarti di parquet, iuta, cartone, lana cotta, perfino stelle filanti, in una gara creativa in cui la fantasia dei partecipanti non ha limiti.
All’interno del percorso espositivo troviamo i quadri di vecchie camice riciclate da Pamela Cento e quelli dipinti su carta di giornale da Patrizia Campisi; nel settore dedicato all’utilizzo di carte ed affini troviamo anche i lavori in cartapesta (gioielli e complementi d’arredo) di Sonia Mazzoli ed Elena Bonuglia, i pannelli modulari da utilizzare come tappeti di Sabrina Carletti, le lampade fatte con carte realizzate a mano di Daniele Pinti e gli originalissimi vassoi creati con i rotolini di stelle filanti da Luigi De Prezzo.
Nell’ambito di oggetti costruiti con materiali anomali, possiamo vedere gioielli e ciotole create con materiali di scarto in vetro (bottiglie) con la tecnica della vetrofusione utilizzata da Elisa Lobello e da Andrea Ribustini, realizzate in lana cotta da Petra Donav, per giungere agli animali realizzati con le pietre da Antonio Osvaldi ed ai mosaici di Anna Grifoni composti con lustrini e paillette.
Nel settore tessuti, troviamo gli album ed i bloc-notes di iuta di Michela Melone, i fiori in diverse dimensioni fatti con calze di nylon da Dani Sol e la lampada di tela da vela di Fabio Massimo Mariani, che in questa mostra espone anche i suoi portacandele costruiti con legno da recupero.
Rosario Pergola esplora anch’esso la strada del riuso del legno, attraverso l’utilizzo del materiale di scarto delle pavimentazioni in parquet con cui crea originali complementi d’arredo. Un cenno particolare va fatto ad una tecnica di riciclo, chiamata pasta di legno, che consiste nell’impastare con la colla la polvere che si forma segando le tavole, tecnica usata dall’ecuadoriano Fausto Patricio Teran per realizzare splendide sculture; successivamente troviamo i lavori di Alfredo Troiano che riesce ad elevare ad arte il recupero di vecchi pezzi di legno attraverso interventi pittorici legati al simbolismo arcaico del cerchio.
Un settore a parte è dedicato ai designer che rielaborano oggetti esistenti donandogli una nuova vita; troviamo quindi le creazioni di Fabrizio Antonini che attualizza con la pittura scarti di formica, truciolati ed ardesia, Francesco Raimondi, creatore di oggetti in cemento soffiato ed altre materie di recupero Davide Zenobio che crea meravigliose sculture con bottiglie di plastica di ogni tipo e Sonia Mazzoli che ha saccheggiato gli arnesi da cucina (colini e grattugie) per far nascere degli originali punti luce, strada seguita anche da Domingo Profita. Con pezzi di motore di macchine o motorini sono state altresì realizzate le lampade di Valerio Campanelli, i gioielli di Leonardo Cutini, il tavolo di Pier Giorgio Ermini e le opere di Tommaso Petillo, che ha costruito puff luminosi con cestelli di lavatrice o lampade con carburatori.
14
maggio 2004
Eco-riuso
Dal 14 maggio al 14 giugno 2004
design
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
GALLERIA GARD
Roma, Via Dei Conciatori, 3/I, (Roma)
Roma, Via Dei Conciatori, 3/I, (Roma)
Orario di apertura
DALLE 16.00 ALLE 20.00 DAL LUN. AL VEN




