Denti di leone, cardo selvatico, edera e bardana ma anche peli di cane e crini di cavallo: è la materia di cui sono fatte le sculture di Christiane Löhr (Wiesbaden, 1965). La Löhr, che raccoglie gli elementi delle sue composizioni (soprattutto semi) durante le sue passeggiate a piedi o a cavallo, riesce poi a creare piccole, spesso minuscole architetture, leggere e all'apparenza fragilissime, ma, in realtà, di una sorprendente solidità. L'artista, che ha studiato egittologia, archeologia classica e storia all'Università di Bonn, è poi passata a occuparsi di arte e germanistica all'Università di Mainz. Formatasi all'Accademia di Düsseldorf, è stata allieva di Jannis Kounellis. Vincitrice di numerose e prestigiose borse di studio, l'anno scorso ha consolidato la sua fama con una serie di mostre personali, tra le quali, a Milano, presso la Galleria Salvatore + Caroline Ala, al Kunstmuseum di Bonn, alla Nassauischer Kunstverein di Wiesbaden, alla Villa Romana di Firenze. Attualmente vive e lavora tra Colonia e Prato. Nello Studio di Stefania Miscetti, espone alcune delle sue sculture-installazioni fatte di cardi, semi, fiori di campo.