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Domenico Bianchi / Mario Merz
Se l’edizione del 2003 ha visto riunite le opere di Sol LeWitt e Mimmo Paladino, appositamente realizzate per la città di Bari, a partire da 1 maggio prossimo sarà la volta delle opere di Mario Merz (Milano, 1925-2003) e Domenico Bianchi (Anagni, 1955), allestite all’interno della struttura del Castello Svevo
Comunicato stampa
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Il Comune di Bari – Assessorato alla Cultura e al Turismo propone nell’edizione Art&Maggio 2004 le opere di due artisti contemporanei all’interno della cornice di uno dei monumenti più significativi della città. Se l’edizione del 2003 ha visto riunite le opere di Sol LeWitt e Mimmo Paladino, appositamente realizzate per la città di Bari, a partire da 1 maggio prossimo sarà la volta delle opere di Mario Merz (Milano, 1925-2003) e Domenico Bianchi (Anagni, 1955), allestite all’interno della struttura del Castello Svevo per la cura di Ludovico Pratesi, grazie alla collaborazione della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio della Puglia e della Fondazione Merz.
L’opera di Mario Merz, maestro dell’Arte Povera tra i più riconosciuti a livello internazionale, si configura come un omaggio alla memoria dell’artista: un igloo di grandi dimensioni sarà posto in stretta relazione con il cortile interno del Castello, in modo da costruire un dialogo tra l’opera dell’artista e l’edificio, simbolo dell’identità storico-culturale della città di Bari. L’igloo, che venne realizzato da Mario Merz nel 1998 per essere esposto nel parco del Fundaçao Serralves di Porto (Portogallo), è costituito da una doppia struttura in ferro, sormontata dalla figura di un cervo, animale simbolico che sottolinea la dimensione spirituale dell’opera.
Sulla medesima linea della spiritualità si colloca il progetto concepito da Domenico Bianchi per la Sala Angioina del Castello: una composizione di undici quadri di grandi dimensioni, realizzati con i materiali tipici della ricerca dell’artista (dal legno alla cera, dal palladio alla fibra di vetro), e disposti lungo la parete di oltre venti metri della sala, a comporre un segno simbolico in omaggio alla intima dimensione spirituale dell’arte e della vita di Mario Merz.
L’opera di Mario Merz, maestro dell’Arte Povera tra i più riconosciuti a livello internazionale, si configura come un omaggio alla memoria dell’artista: un igloo di grandi dimensioni sarà posto in stretta relazione con il cortile interno del Castello, in modo da costruire un dialogo tra l’opera dell’artista e l’edificio, simbolo dell’identità storico-culturale della città di Bari. L’igloo, che venne realizzato da Mario Merz nel 1998 per essere esposto nel parco del Fundaçao Serralves di Porto (Portogallo), è costituito da una doppia struttura in ferro, sormontata dalla figura di un cervo, animale simbolico che sottolinea la dimensione spirituale dell’opera.
Sulla medesima linea della spiritualità si colloca il progetto concepito da Domenico Bianchi per la Sala Angioina del Castello: una composizione di undici quadri di grandi dimensioni, realizzati con i materiali tipici della ricerca dell’artista (dal legno alla cera, dal palladio alla fibra di vetro), e disposti lungo la parete di oltre venti metri della sala, a comporre un segno simbolico in omaggio alla intima dimensione spirituale dell’arte e della vita di Mario Merz.
30
aprile 2004
Domenico Bianchi / Mario Merz
Dal 30 aprile al 30 giugno 2004
arte contemporanea
Location
CASTELLO SVEVO
Bari, Piazza Federico II Di Svevia, 2, (Bari)
Bari, Piazza Federico II Di Svevia, 2, (Bari)
Biglietti
€ 2
Orario di apertura
mart-dom 10_19, chiuso mercoledi
Vernissage
30 Aprile 2004, ore 19
Editore
HOPEFULMONSTER
Autore




