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Christian Reinhardt – Belarus
Christian Reinhardt, tedesco – statunitense trapiantatosi in Toscana, torna alla fotografia dopo oltre vent’anni. Soggetto delle sue immagini è la Bielorussia, paese nel cuore dell’Europa dell’Est, lontano dalla globalizzazione e fedele alla memoria storica.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Vernissage della mostra e presentazione del catalogo Belarus (Sandro Teti Editore)
Insieme al fotografo Christian Reinhardt intervengono
Mario Geymonat, Professore all’Università Ca’ Foscari di Venezia e curatore del catalogo
Michele D’Arasmo, Console Onorario della Repubblica di Belarus
Susanna Legrenzi, giornalista del settimanale “Io Donna”
Christian Reinhardt, tedesco - statunitense trapiantatosi in Toscana, torna alla fotografia dopo oltre vent'anni. Soggetto delle sue immagini è la Bielorussia, paese nel cuore dell'Europa dell'Est, lontano dalla globalizzazione e fedele alla memoria storica. Reinhardt, durante due lunghi viaggi é rimasto affascinato dai paesaggi e soprattutto dalla dignità della gente di questo paese dove, nonostante la difficilissima situazione economica, i contraccolpi sociali sono stati meno drammatici che negli altri Stati dell'ex Urss. Le immagini che compongono il volume hanno la freschezza dell'istantanea, non sono mai invadenti non fanno violenza al soggetto, sono la vibrante testimonianza di uno sguardo partecipe.
La forza della fotografia, per fortuna, è infinitamente superiore a quella delle parole; tanto più se il fotografo è del calibro di Christian Reinhardt, artista di lunghissima esperienza (dalla foto di alta moda per Dior alla foto di denuncia sociale) e incredibile modestia, capace di passare interi decenni facendo il contadino e il piccolo allevatore e continuando di scattare immagini solo per piacere personale. La serie di foto scattate da Reinhardt durante due lunghi viaggi in Bielorussia, nel 1999 e nel 2000, serve più di ogni discorso a restituire il clima “altro” che in quel paese si respira. Sono immagini che mostrano un mondo per alcuni versi fermo a quelli che sembrano i nostri anni ’50 – agli aspetti migliori di quegli anni, che non possono non suscitare nostalgia in chi li ha vissuti, come la calma e la serenità di una vita ancora non travolta dal consumismo, o un rapporto di continuità senza fratture fra città e campagna.
ASTRIT DAKLI - Il Manifesto
Christian Reinhardt, nipote del celebre regista teatrale, impresario e attore Max Reinhardt, nasce nel 1945 in California dove il nonno si era rifugiato dall'avvento del nazismo. In Germania, dove si trasferisce con la famiglia, si appassiona alla fotografia. Nel 1969, prima a Parigi e successivamente a New York, lavora per importanti riviste internazionali. Abbandonato il patinato mondo della moda e della pubblicità, passa alla fotografia sociale e si trasferisce definitivamente in Europa. Dal 1982 abita a Cortona, in Toscana, dove con sua moglie Mary Jane e i tre figli vive dell'attività di contadino e piccolo allevatore di mucche da latte. Dopo oltre venti anni, con questo libro torna alla fotografia.
Insieme al fotografo Christian Reinhardt intervengono
Mario Geymonat, Professore all’Università Ca’ Foscari di Venezia e curatore del catalogo
Michele D’Arasmo, Console Onorario della Repubblica di Belarus
Susanna Legrenzi, giornalista del settimanale “Io Donna”
Christian Reinhardt, tedesco - statunitense trapiantatosi in Toscana, torna alla fotografia dopo oltre vent'anni. Soggetto delle sue immagini è la Bielorussia, paese nel cuore dell'Europa dell'Est, lontano dalla globalizzazione e fedele alla memoria storica. Reinhardt, durante due lunghi viaggi é rimasto affascinato dai paesaggi e soprattutto dalla dignità della gente di questo paese dove, nonostante la difficilissima situazione economica, i contraccolpi sociali sono stati meno drammatici che negli altri Stati dell'ex Urss. Le immagini che compongono il volume hanno la freschezza dell'istantanea, non sono mai invadenti non fanno violenza al soggetto, sono la vibrante testimonianza di uno sguardo partecipe.
La forza della fotografia, per fortuna, è infinitamente superiore a quella delle parole; tanto più se il fotografo è del calibro di Christian Reinhardt, artista di lunghissima esperienza (dalla foto di alta moda per Dior alla foto di denuncia sociale) e incredibile modestia, capace di passare interi decenni facendo il contadino e il piccolo allevatore e continuando di scattare immagini solo per piacere personale. La serie di foto scattate da Reinhardt durante due lunghi viaggi in Bielorussia, nel 1999 e nel 2000, serve più di ogni discorso a restituire il clima “altro” che in quel paese si respira. Sono immagini che mostrano un mondo per alcuni versi fermo a quelli che sembrano i nostri anni ’50 – agli aspetti migliori di quegli anni, che non possono non suscitare nostalgia in chi li ha vissuti, come la calma e la serenità di una vita ancora non travolta dal consumismo, o un rapporto di continuità senza fratture fra città e campagna.
ASTRIT DAKLI - Il Manifesto
Christian Reinhardt, nipote del celebre regista teatrale, impresario e attore Max Reinhardt, nasce nel 1945 in California dove il nonno si era rifugiato dall'avvento del nazismo. In Germania, dove si trasferisce con la famiglia, si appassiona alla fotografia. Nel 1969, prima a Parigi e successivamente a New York, lavora per importanti riviste internazionali. Abbandonato il patinato mondo della moda e della pubblicità, passa alla fotografia sociale e si trasferisce definitivamente in Europa. Dal 1982 abita a Cortona, in Toscana, dove con sua moglie Mary Jane e i tre figli vive dell'attività di contadino e piccolo allevatore di mucche da latte. Dopo oltre venti anni, con questo libro torna alla fotografia.
05
maggio 2004
Christian Reinhardt – Belarus
Dal 05 al 31 maggio 2004
fotografia
Location
LA FELTRINELLI
Milano, Via Alessandro Manzoni, 12, (Milano)
Milano, Via Alessandro Manzoni, 12, (Milano)
Orario di apertura
lun-sab: 6.00-19.30
dom: 6.00-13.30/15.30-19.00
Vernissage
5 Maggio 2004, ore 18.00



