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Roberto Ciaccio – Interrograzioni di una lastra spartito del tempo
L’esposizione raccoglie in modo concentrato e sistematico il corso del lavoro che Roberto Ciaccio ha condotto in rapporto alla specificità delle operazioni che attraversano i processi e i mezzi della stampa calcografica a partire da lastre matrici.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L'esposizione intende presentare alcuni momenti essenziali del percorso recente dell'opera di Roberto Ciaccio che riflettono la concettualità di un pensiero che indaga, anche filosoficamente oltre che artisticamente, alcune problematiche concernenti il concetto di origine, il rapporto figura/immagine, la dimensione tempo.
L'esposizione raccoglie in modo concentrato e sistematico il corso del lavoro che Roberto Ciaccio ha condotto in rapporto alla specificità delle operazioni che attraversano i processi e i mezzi della stampa calcografica a partire da lastre matrici.
La mostra presenta alcuni cicli incisori realizzati a partire dagli anni 90 fino ai più recenti esiti costituiti da grandi monoprint ( opere in esemplare unico), accompagnati dalla presenza delle lastre stesse pensate nella loro autonoma espressività.
L'esposizione intende offrire alla visione e alla riflessione del pubblico il senso di una costante interrogazione nell'indagine dei
mezzi, degli strumenti e dei processi operativi nella loro assoluta specificità ed espressività.
A partire dal '90 ( e con la conseguente pubblicazione nel '94 del volume "L'opera e l'origine", U. Allemandi & C. ) inizia da parte
dell'artista una meditazione - interrogazione delle lastre matrici in quanto 'origine' in rapporto ai fogli che ne recano l'impronta o la
traccia, e in quanto evidenza pura in se stessa di una presenza - quella della lastra - che si instaura e si pone come luogo di una
infinita interrogazione. Nell'instaurarsi appunto della figura della lastra come presenza si apre il dialogo tra l'opera e l'origine e tra
il soggetto e la lastra stessa, ready-made di un vissuto del tempo nelle sue tracce e nelle sue sedimentazioni. Graffi, tracce, ombre,
inchiostri neri e luci esprimono la vita stessa di queste lastre, il loro volto, pensato come 'il volto del tempo' che imprime se stesso
nella memoria dei fogli e delle figure.
Le configurazioni di queste tracce rilevate dalle lastre e inscritte nei fogli che ne sono l'immagine speculare, costituiscono una sorta
di 'spartito del tempo' con le sue note, annotazioni, rimandi.
Questo tempo sedimentato e inscritto nelle lastre e nei fogli diviene il puro soggetto di un divenire dell'immagine che di questo tempo si
fa carico nella sua intima espressività.
Il volume "Il volto del tempo", curato dal filosofo Remo Bodei e edito da Electa - Milano 2002 -, indaga il senso di questo percorso
creativo ed ideativo nei diversi momenti e nelle diverse modalità di espressione.
Dalle prime opere a stampa dell'inizio degli anni 90 (Annotazioni di luce in otto momenti) agli ultimi monoprint, assistiamo a un
movimento del pensiero che coinvolge processi tecnici e modalità di rilevazione/rivelazione dell'immagine: da un'operatività più
tradizionale, quella dei processi incisori che danno luogo a figure inscritte e create dalle mani dell'artista sulle lastre matrici,
Roberto Ciaccio giunge alla verità della nuda presenza delle lastre, ad accoglierne il senso di una sospensione e di una interrogazione infinita.
Attraverso sequenze seriali di immagini in continua e costante variazione/divenire, l'opera si dà nell'infinita genesi delle immagini a partire da una identità.
Identità e differenza divengono il rapporto che costituisce l'orizzonte di ricerca e di espressività del più recente lavoro di
Roberto Ciaccio.
Nell'esposizione sono presenti :
le lastre e i fogli delle Annotazioni di luce in otto momenti,
incisioni realizzate tra il 1990 e il 1993
alcune grandi lastre matrici di ferro impresse e stampate anche nella
forma del dittico recto/verso
alcuni grandi monoprint, opere stampate in esemplare unico da torchi a mano
una grande lastra in ferro spartito del tempo posta su una sorta di
leggío, evocatrice di suoni e di silenziose attese
una serie di recenti piccole immagini dai colori timbricamente oscuri
interrogate nella loro stretta sequenzialità ed interna reciproca
sonorità
Tutte le opere presenti nell'esposizione sono state realizzate da
Roberto Ciaccio presso i torchi di Giorgio Upiglio a Milano in un
costante e intenso dialogo con lo stampatore.
A partire dalle lastre e dai fogli di Roberto Ciaccio, PHILIP CORNER
ha ideato delle Interpretazioni musicali che individuano la sonorità
interna delle lastre e dei fogli considerati in se stessi partiture o
spartiti veri e propri.
Sabato 24 aprile 2004 alle ore 18.30 Philip Corner con Phoebe Neville
eseguiranno dal vivo queste interpretazioni musicali negli spazi
dell'esposizione.
Monografie, scritti dell'artista, materiale documentario e
informativo sono a disposizione presso l'Archivio Caterina Gualco.
L'esposizione raccoglie in modo concentrato e sistematico il corso del lavoro che Roberto Ciaccio ha condotto in rapporto alla specificità delle operazioni che attraversano i processi e i mezzi della stampa calcografica a partire da lastre matrici.
La mostra presenta alcuni cicli incisori realizzati a partire dagli anni 90 fino ai più recenti esiti costituiti da grandi monoprint ( opere in esemplare unico), accompagnati dalla presenza delle lastre stesse pensate nella loro autonoma espressività.
L'esposizione intende offrire alla visione e alla riflessione del pubblico il senso di una costante interrogazione nell'indagine dei
mezzi, degli strumenti e dei processi operativi nella loro assoluta specificità ed espressività.
A partire dal '90 ( e con la conseguente pubblicazione nel '94 del volume "L'opera e l'origine", U. Allemandi & C. ) inizia da parte
dell'artista una meditazione - interrogazione delle lastre matrici in quanto 'origine' in rapporto ai fogli che ne recano l'impronta o la
traccia, e in quanto evidenza pura in se stessa di una presenza - quella della lastra - che si instaura e si pone come luogo di una
infinita interrogazione. Nell'instaurarsi appunto della figura della lastra come presenza si apre il dialogo tra l'opera e l'origine e tra
il soggetto e la lastra stessa, ready-made di un vissuto del tempo nelle sue tracce e nelle sue sedimentazioni. Graffi, tracce, ombre,
inchiostri neri e luci esprimono la vita stessa di queste lastre, il loro volto, pensato come 'il volto del tempo' che imprime se stesso
nella memoria dei fogli e delle figure.
Le configurazioni di queste tracce rilevate dalle lastre e inscritte nei fogli che ne sono l'immagine speculare, costituiscono una sorta
di 'spartito del tempo' con le sue note, annotazioni, rimandi.
Questo tempo sedimentato e inscritto nelle lastre e nei fogli diviene il puro soggetto di un divenire dell'immagine che di questo tempo si
fa carico nella sua intima espressività.
Il volume "Il volto del tempo", curato dal filosofo Remo Bodei e edito da Electa - Milano 2002 -, indaga il senso di questo percorso
creativo ed ideativo nei diversi momenti e nelle diverse modalità di espressione.
Dalle prime opere a stampa dell'inizio degli anni 90 (Annotazioni di luce in otto momenti) agli ultimi monoprint, assistiamo a un
movimento del pensiero che coinvolge processi tecnici e modalità di rilevazione/rivelazione dell'immagine: da un'operatività più
tradizionale, quella dei processi incisori che danno luogo a figure inscritte e create dalle mani dell'artista sulle lastre matrici,
Roberto Ciaccio giunge alla verità della nuda presenza delle lastre, ad accoglierne il senso di una sospensione e di una interrogazione infinita.
Attraverso sequenze seriali di immagini in continua e costante variazione/divenire, l'opera si dà nell'infinita genesi delle immagini a partire da una identità.
Identità e differenza divengono il rapporto che costituisce l'orizzonte di ricerca e di espressività del più recente lavoro di
Roberto Ciaccio.
Nell'esposizione sono presenti :
le lastre e i fogli delle Annotazioni di luce in otto momenti,
incisioni realizzate tra il 1990 e il 1993
alcune grandi lastre matrici di ferro impresse e stampate anche nella
forma del dittico recto/verso
alcuni grandi monoprint, opere stampate in esemplare unico da torchi a mano
una grande lastra in ferro spartito del tempo posta su una sorta di
leggío, evocatrice di suoni e di silenziose attese
una serie di recenti piccole immagini dai colori timbricamente oscuri
interrogate nella loro stretta sequenzialità ed interna reciproca
sonorità
Tutte le opere presenti nell'esposizione sono state realizzate da
Roberto Ciaccio presso i torchi di Giorgio Upiglio a Milano in un
costante e intenso dialogo con lo stampatore.
A partire dalle lastre e dai fogli di Roberto Ciaccio, PHILIP CORNER
ha ideato delle Interpretazioni musicali che individuano la sonorità
interna delle lastre e dei fogli considerati in se stessi partiture o
spartiti veri e propri.
Sabato 24 aprile 2004 alle ore 18.30 Philip Corner con Phoebe Neville
eseguiranno dal vivo queste interpretazioni musicali negli spazi
dell'esposizione.
Monografie, scritti dell'artista, materiale documentario e
informativo sono a disposizione presso l'Archivio Caterina Gualco.
02
aprile 2004
Roberto Ciaccio – Interrograzioni di una lastra spartito del tempo
Dal 02 al 30 aprile 2004
arte contemporanea
Location
ARCHIVIO CATERINA GUALCO
Genova, Via Nino Bixio, 2/6S, (Genova)
Genova, Via Nino Bixio, 2/6S, (Genova)
Orario di apertura
15.30 - 19.30 - mattino, sabato e festivi su appuntamento
Vernissage
2 Aprile 2004, ore 18.30