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Alessandro Vicario – Frammenti domestici tra memoria e oblio
Il tempo è forse il tema principale del lavoro. Il tempo che si deposita sulle pareti domestiche e dentro di noi; il tempo dello sguardo e della memoria; il tempo dell’oblio.
Comunicato stampa
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Segni di giorni vissuti; di giorni ricordati; di giorni dimenticati (o destinati ad esserlo).
Il tempo è forse il tema principale del lavoro. Il tempo che si deposita sulle pareti domestiche e dentro di noi; il tempo dello sguardo e della memoria; il tempo dell¹oblio. Dimensioni immateriali dell¹esperienza che si manifestano attraverso tracce materiali, tangibili, che la rappresentazione fotografica trasfigura, trasformandole in segni.
³Lavoro con un apparecchio di grande formato, che consente una riproduzione fine dei dettagli, oltre a favorire uno stato d¹animo riflessivo e una cura meticolosa dei particolari².
Paradossalmente, proprio la tensione ad una riproduzione fotografica fedele di alcuni frammenti di realtà, isolati dal loro contesto, trasfigura la realtà stessa. La sottopone ad un processo di straniamento . Le porzioni di realtà fotograficamente riprodotte appaiono qualcosa di nuovo e quasi inaspettato. E proprio questa visione diversa e rinnovata di ciò che è familiare e conosciuto rappresenta, credo, uno dei caratteri peculiari (e più ricchi di potenzialità espressive) della fotografia.
Alessandro Vicario nasce a Modena nel 1968, vive a Milano dove lavora come fotografo professionista sia in campo commerciale che di ricerca fotografica.
Conta più di una quindicina di mostre collettive e personali in tutt¹Italia:
le mostre personali sono:
2000 Transiti metropolitani Rozzano
2001 Una domenica alla finestra Milano
2002 Il tempo della camera Milano
2003 Paesaggi domestici Pesaro
Il tempo è forse il tema principale del lavoro. Il tempo che si deposita sulle pareti domestiche e dentro di noi; il tempo dello sguardo e della memoria; il tempo dell¹oblio. Dimensioni immateriali dell¹esperienza che si manifestano attraverso tracce materiali, tangibili, che la rappresentazione fotografica trasfigura, trasformandole in segni.
³Lavoro con un apparecchio di grande formato, che consente una riproduzione fine dei dettagli, oltre a favorire uno stato d¹animo riflessivo e una cura meticolosa dei particolari².
Paradossalmente, proprio la tensione ad una riproduzione fotografica fedele di alcuni frammenti di realtà, isolati dal loro contesto, trasfigura la realtà stessa. La sottopone ad un processo di straniamento . Le porzioni di realtà fotograficamente riprodotte appaiono qualcosa di nuovo e quasi inaspettato. E proprio questa visione diversa e rinnovata di ciò che è familiare e conosciuto rappresenta, credo, uno dei caratteri peculiari (e più ricchi di potenzialità espressive) della fotografia.
Alessandro Vicario nasce a Modena nel 1968, vive a Milano dove lavora come fotografo professionista sia in campo commerciale che di ricerca fotografica.
Conta più di una quindicina di mostre collettive e personali in tutt¹Italia:
le mostre personali sono:
2000 Transiti metropolitani Rozzano
2001 Una domenica alla finestra Milano
2002 Il tempo della camera Milano
2003 Paesaggi domestici Pesaro
05
maggio 2004
Alessandro Vicario – Frammenti domestici tra memoria e oblio
Dal 05 maggio al 10 giugno 2004
fotografia
Location
GALLERIA OFFICINA FOTOGRAFICA
Milano, Via San Calocero, 4, (Milano)
Milano, Via San Calocero, 4, (Milano)
Orario di apertura
lun gio 15:00-18:00 o su appuntamento
Vernissage
5 Maggio 2004, ore 18:30-20:00




