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Berta Fischer
Galica Arte Contemporanea si trasferisce in Viale Bligny, 41 e inaugura i nuovi spazi espositivi con la prima personale italiana di Berta Fischer.
Comunicato stampa
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Un materiale umile, da cantiere, facile da procurare e a buon mercato è tutto quello di cui necessita Berta Fischer per lavorare perché la leggerezza non ha prezzo.
Teli di plastica lasciati trasparenti o colorati da lei vengono tagliati, assemblati e composti in sculture volatili che disegnano lo spazio. Non, quindi, sculture formate dalla materia che resta dopo aver levato quella superflua, ma membrane sospese che si definiscono con la rifrazione della luce. Il materiale non ha connotazioni storiche, non si aggancia alla tradizione artistica ed è quindi privo di quella retorica che accompagna, per esempio, il bronzo e la pietra. Ugualmente, l’utilizzo corrente non disturba la fantasia della sua applicazione artistica. I teli proteggono e avviluppano, in cantiere come in galleria, in un luogo in senso letterale, nell’altro in senso metaforico.
Nata a Düsseldorf nel 1973 vive e lavora a Berlino. Dal 1993 al 1998 studia alla Hochschule für Gestaltung Karlsruhe a Karlsruhe (classes Marcel Odenbach, Klaus vom Bruch, Marie-Jo Lafontaine). Ha esposto le sue opere nelle seguenti mostre: „Ein Himmel wie blaues Porzellan“, Villa Merkel, Esslingen, „The Collective Unconsciousness“, Migros Museum, Zürich, NBK Neuer Berliner Kunstverein, Berlin/Kunstverein Göttingen nel 2002; Galerie Giti Nourbakhsch, Berlin ( S), „Montana Sacra. Circle 5“, ZKM, Karlsruhe nel 2001; „flow of reaction“, Institut für Auslandsbeziehungen, Haus der Kulturen der Welt, Berlin nel 1996; „International Video Festival“, Knitting Factory, New York nel 1995; „Videonale 6“, Bonner Kunstverein, Bonn nel 1994 e „Dauerbrand“, Badischer Kunstverein, Karlsruhe nel 1993.
Teli di plastica lasciati trasparenti o colorati da lei vengono tagliati, assemblati e composti in sculture volatili che disegnano lo spazio. Non, quindi, sculture formate dalla materia che resta dopo aver levato quella superflua, ma membrane sospese che si definiscono con la rifrazione della luce. Il materiale non ha connotazioni storiche, non si aggancia alla tradizione artistica ed è quindi privo di quella retorica che accompagna, per esempio, il bronzo e la pietra. Ugualmente, l’utilizzo corrente non disturba la fantasia della sua applicazione artistica. I teli proteggono e avviluppano, in cantiere come in galleria, in un luogo in senso letterale, nell’altro in senso metaforico.
Nata a Düsseldorf nel 1973 vive e lavora a Berlino. Dal 1993 al 1998 studia alla Hochschule für Gestaltung Karlsruhe a Karlsruhe (classes Marcel Odenbach, Klaus vom Bruch, Marie-Jo Lafontaine). Ha esposto le sue opere nelle seguenti mostre: „Ein Himmel wie blaues Porzellan“, Villa Merkel, Esslingen, „The Collective Unconsciousness“, Migros Museum, Zürich, NBK Neuer Berliner Kunstverein, Berlin/Kunstverein Göttingen nel 2002; Galerie Giti Nourbakhsch, Berlin ( S), „Montana Sacra. Circle 5“, ZKM, Karlsruhe nel 2001; „flow of reaction“, Institut für Auslandsbeziehungen, Haus der Kulturen der Welt, Berlin nel 1996; „International Video Festival“, Knitting Factory, New York nel 1995; „Videonale 6“, Bonner Kunstverein, Bonn nel 1994 e „Dauerbrand“, Badischer Kunstverein, Karlsruhe nel 1993.
05
maggio 2004
Berta Fischer
Dal 05 maggio al 10 luglio 2004
arte contemporanea
Location
GALICA ARTECONTEMPORANEA
Milano, Viale Bligny, 41, (Milano)
Milano, Viale Bligny, 41, (Milano)
Orario di apertura
dal martedì al sabato dalle 15:00 alle 19:00
Vernissage
5 Maggio 2004, dalle 18:30 alle 21:00




