I quadri vivono di vita propria, ed allo stesso tempo sono collegati l’uno all’altro da un filo immaginario che genera un’atmosfera spazio temporale indefinita. Le figure si collocano sulla linea di confine tra il fisico e l’impercettibile. Le immagini derivano in parte dal passato dell’artista e in parte fanno riferimento a situazioni diverse, espandendo il contesto autobiografico. La base della sua ricerca nasce dall’indagine psicologica che fa riemergere i personaggi della sua memoria. Gli occhi spalancati su un mondo passato perforano la tela attirando lo spettatore in un gioco mnemonico.
La particolarità della tecnica, con una sensibilità vicina all’acquarello e la ricerca continua dell’armonia dei colori, rafforzano la potenza d’impatto delle immagini, nonostante la poca definizione di alcune figure.
L’osservatore viene proiettato in un turbine di ricordi, riflettendosi in alcune situazioni o immagini a lui familiari.
Nei personaggi raffigurati l’artista riflette il suo IO più profondo, espressione della sua sensibilità.
Allieva di Maria Lassnig, caposcuola del nuovo espressionismo austriaco, Maja Vukoje è una delle protagoniste della nuova figurazione europea come confermato da numerosi inviti a mostre di pittura internazionali.

Sarà disponibile catalogo in galleria.