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Anish Kapoor – Specchi
Le opere in mostra, realizzate in collaborazione con maestranze italiane, sono la prova della scelta di Kapoor di tener vivo, lavorando anche in Italia, il legame con la tradizione
Comunicato stampa
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L’esposizione dedicata ad Anish Kapoor, personalità di spicco della scena artistica internazionale, rientra nel programma, avviato nel 1995, di personali di maestri contemporanei degli ultimi trent’anni del XX secolo italiani e non, ma comunque fortemente connotati da legami e riferimenti culturali con il nostro paese, quali Boetti, Cucchi, De Dominicis, Kounellis e Barcelò.
Anche la Sala-dossier a partire da questa mostra è destinata alla presentazione di tematiche e problematiche legate all’ampliamento poiché uno degli Specchi realizzati per l’occasione troverà collocazione definitiva nella facciata-vetrina delle scultura ideata da Roger Diener.
Le opere in mostra, realizzate in collaborazione con maestranze italiane, sono la prova della scelta di Kapoor di tener vivo, lavorando anche in Italia, il legame con la tradizione nel segno di una continuità con la storia. L’artista tuttavia attinge dal patrimonio culturale del passato interpretandolo in modo estremamente originale: usa la pietra infondendole significati imprevisti, scavando la materia, dando vita a nuovi spazi, dove i colori puri si addensano, quasi a voler trascinare all’interno il visitatore.
Nato a Bombay nel 1954, da padre indiano e madre ebrea irachena, Anish Kapoor si trasferisce a Londra all’età di diciannove anni dove frequenta l’Hornesey College of Art e il Chelsea College of Art. Alla fine degli anni Settanta realizza una serie di installazioni che analizzano quelli che saranno i temi fondamentali del suo percorso artistico: la ritualità, l’ambiguità del reale, la dicotomia maschile-femminile e la sessualità. Nel 1979 compie un viaggio in India nel quale “scopre” il colore puro, che diventa elemento significativo della poetica degli anni Ottanta. In questi anni l’artista evolve verso una maggiore consapevolezza del proprio essere in equilibrio tra tradizione occidentale e orientale.
La prima personale di Kapoor viene allestita nel 1980 a Parigi, presso lo studio dello scultore Patrice Alexandre. Nel 1990 partecipa alla XLIV Biennale di Venezia come rappresentante della Gran Bretagna e consegue il “Premio Duemila”. Nel 1992 ottiene il Turner Prize, il più prestigioso premio britannico, al quale seguono numerose esposizioni in tutto il mondo. Tra le più recenti vanno ricordate la personale alla Fondazione Prada di Milano (1996), l’installazione eseguita per Piazza del Plebiscito a Napoli (2000). Attualmente è in corso una sua mostra al Museo Archeologico Nazionale, curata da Edoardo Cicelyn e Mario Codognato.
Anche la Sala-dossier a partire da questa mostra è destinata alla presentazione di tematiche e problematiche legate all’ampliamento poiché uno degli Specchi realizzati per l’occasione troverà collocazione definitiva nella facciata-vetrina delle scultura ideata da Roger Diener.
Le opere in mostra, realizzate in collaborazione con maestranze italiane, sono la prova della scelta di Kapoor di tener vivo, lavorando anche in Italia, il legame con la tradizione nel segno di una continuità con la storia. L’artista tuttavia attinge dal patrimonio culturale del passato interpretandolo in modo estremamente originale: usa la pietra infondendole significati imprevisti, scavando la materia, dando vita a nuovi spazi, dove i colori puri si addensano, quasi a voler trascinare all’interno il visitatore.
Nato a Bombay nel 1954, da padre indiano e madre ebrea irachena, Anish Kapoor si trasferisce a Londra all’età di diciannove anni dove frequenta l’Hornesey College of Art e il Chelsea College of Art. Alla fine degli anni Settanta realizza una serie di installazioni che analizzano quelli che saranno i temi fondamentali del suo percorso artistico: la ritualità, l’ambiguità del reale, la dicotomia maschile-femminile e la sessualità. Nel 1979 compie un viaggio in India nel quale “scopre” il colore puro, che diventa elemento significativo della poetica degli anni Ottanta. In questi anni l’artista evolve verso una maggiore consapevolezza del proprio essere in equilibrio tra tradizione occidentale e orientale.
La prima personale di Kapoor viene allestita nel 1980 a Parigi, presso lo studio dello scultore Patrice Alexandre. Nel 1990 partecipa alla XLIV Biennale di Venezia come rappresentante della Gran Bretagna e consegue il “Premio Duemila”. Nel 1992 ottiene il Turner Prize, il più prestigioso premio britannico, al quale seguono numerose esposizioni in tutto il mondo. Tra le più recenti vanno ricordate la personale alla Fondazione Prada di Milano (1996), l’installazione eseguita per Piazza del Plebiscito a Napoli (2000). Attualmente è in corso una sua mostra al Museo Archeologico Nazionale, curata da Edoardo Cicelyn e Mario Codognato.
02
dicembre 2003
Anish Kapoor – Specchi
Dal 02 dicembre 2003 al 07 marzo 2004
arte contemporanea
Location
Biglietti
intero Euro 6,50; ridotto Euro 3,25; gratuito per i minori di 18 e i maggiori di 60 anni
Orario di apertura
8,30-19,30 chiuso il lunedì
Vernissage
2 Dicembre 2003, ore 18
Autore




