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Alexander Dubcek, l’Italia, l’Europa
A quindici anni dalla laurea honoris causa, e proprio nel momento in cui la Slovacchia sta per entrare – dall’1 maggio 2004 -nella UE, l’Università di Bologna vuole riproporre la figura di Alexander Dubcek come simbolo di una vocazione europea che i paesi dell’Europa centrale hanno sempre sentito profondamente.
Comunicato stampa
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Alexander Dubcek, l’Italia, l’Europa”
Una grande mostra inaugura l’anno accademico dell’Alma Mater
presente il presidente della Repubblica di Slovacchia Rudolf Schuster
insieme a Pavol, Peter e Milan Dubcek.
In occasione dell’apertura ufficiale dell’Anno Accademico 2003 - 2004, l’Università di Bologna inaugura
Sabato 22 novembre, ore 17, a Palazzo Poggi (entrata da Largo Trombetti 4)
La mostra “Alexander Dubcek, l’Italia, l’Europa”, alla presenza del Presidente della Repubblica Slovacca Rudolf Schuster e dei tre figli di Dubcek, Pavol, Peter e Milan.
A quindici anni dalla laurea honoris causa, e proprio nel momento in cui la Slovacchia sta per entrare - dall’1 maggio 2004 -nella UE, l’Università di Bologna vuole riproporre la figura di Alexander Dubcek come simbolo di una vocazione europea che i paesi dell’Europa centrale hanno sempre sentito profondamente. In particolare il concetto di “casa comune europea” con i confini fra gli stati visti come cerniere e non separazioni è stato al centro del discorso che Dubcek ha tenuto nel novembre 1988 all’Università di Bologna in occasione della consegna della laurea honoris causa.
La rilettura della storia di Dubcek in questa ottica, il ruolo dell’Italia fino al 1989, i riconoscimenti internazionali dopo il 1989, il premio Sacharov e il ricordo che permane dal 1992 dopo la sua morte sono puntualmenti illustrati nella mostra, attaverso documenti e fotografie, e in un prodotto multimediale con filmati ed interviste, che saranno successivamente diffusi in diverse sedi europee.
Aleksander Dubcek fu l’uomo della “Primavera di Praga”: il nuovo corso cecoslovacco del 1968 fu l’ultimo tentativo, organico e consapevole, di innovare dall’interno il socialismo reale. Fu, inoltre, un tentativo largamente appoggiato dall’opinione pubblica e dalla gente comune con grande entusiasmo. Sconfitto dagli eventi, Dubcek non fuggì all’estero, ma restò a Bratislava cittadino comune “prigioniero del regime”. Aleksander Dubcek fu “europeista”: a Bologna nel “discorso dottorale” parla esplicitamente di “comune casa europea”, e di fronte al Parlamento Europeo ricorda il contributo del popolo cecoslovacco alla creazione dello spirito comunitario dell’Europa. Infine, Dubcek “umanista”, uomo della tolleranza e del dialogo. Sempre nella lezione di Bologna cita Tagore che nel 1930 si rivolge, durante una sua visita a Mosca, ai leaders russi: “Poiché vi siete assegnati una missione che concerne tutta l’umanità, proprio nell’interesse di questa umanità viva dovete ammettere l’esistenza di opinioni diverse. Le posizioni evolvono soltanto grazie al libero movimento delle forze dello spirito e della convinzione morale. La violenza genera violenza e cieca stupidità. La libertà delle idee è necessaria affinché si possa intendere e accettare la verità, il terrore la uccide”.
La raccolta della documentazione necessaria per la mostra permetterà la nascita presso l’Università di Bologna di un centro di documentazione dedicato alla figura ed al pensiero di Alexander Dubcek.
SCHEDA MOSTRA
La Mostra si compone di due parti.
La prima parte, ospitata nei Musei di Palazzo Poggi, via Zamboni 33, è composta di 90 pannelli ed è suddivisa in tre sezioni:
- la prima dedicata alla consegna ad Alexander Dubček della laurea honoris causa nel 1988 ed al suo soggiorno in Italia con gli incontri avvenuti sia con personalità della politica e cultura sia con la gente comune;
- la seconda dedicata alla “Primavera di Praga”;
- la terza dedicata alla sua biografia e soprattutto ai suoi rapporti con l’Europa.
La seconda parte, di 24 pannelli, ospitata nel chiostro del pozzo di Palazzo Poggi, (ingresso Largo Trombetti 4) contiene le seguenti sezioni speciali:
articoli di giornali dal 1968 al 2003; copertine dei libri di Dubček e su Dubček;
vignette su Dubček e la Primavera di Praga; documenti
Curatore della mostra: Salvatore Mirabella, responsabile Ufficio Grafica e New Media dell’Università di Bologna.
Per le sezioni speciali: Claudia Volpe
Testi e ricerche storiche: Luciano Antonetti, giornalista, editorialista, esperto di storia e politica cecoslovacca, amico personale di Alexander Dubček.
Supervisione: prof. Guido Gambetta, Prorettore dell’Università di Bologna
Una grande mostra inaugura l’anno accademico dell’Alma Mater
presente il presidente della Repubblica di Slovacchia Rudolf Schuster
insieme a Pavol, Peter e Milan Dubcek.
In occasione dell’apertura ufficiale dell’Anno Accademico 2003 - 2004, l’Università di Bologna inaugura
Sabato 22 novembre, ore 17, a Palazzo Poggi (entrata da Largo Trombetti 4)
La mostra “Alexander Dubcek, l’Italia, l’Europa”, alla presenza del Presidente della Repubblica Slovacca Rudolf Schuster e dei tre figli di Dubcek, Pavol, Peter e Milan.
A quindici anni dalla laurea honoris causa, e proprio nel momento in cui la Slovacchia sta per entrare - dall’1 maggio 2004 -nella UE, l’Università di Bologna vuole riproporre la figura di Alexander Dubcek come simbolo di una vocazione europea che i paesi dell’Europa centrale hanno sempre sentito profondamente. In particolare il concetto di “casa comune europea” con i confini fra gli stati visti come cerniere e non separazioni è stato al centro del discorso che Dubcek ha tenuto nel novembre 1988 all’Università di Bologna in occasione della consegna della laurea honoris causa.
La rilettura della storia di Dubcek in questa ottica, il ruolo dell’Italia fino al 1989, i riconoscimenti internazionali dopo il 1989, il premio Sacharov e il ricordo che permane dal 1992 dopo la sua morte sono puntualmenti illustrati nella mostra, attaverso documenti e fotografie, e in un prodotto multimediale con filmati ed interviste, che saranno successivamente diffusi in diverse sedi europee.
Aleksander Dubcek fu l’uomo della “Primavera di Praga”: il nuovo corso cecoslovacco del 1968 fu l’ultimo tentativo, organico e consapevole, di innovare dall’interno il socialismo reale. Fu, inoltre, un tentativo largamente appoggiato dall’opinione pubblica e dalla gente comune con grande entusiasmo. Sconfitto dagli eventi, Dubcek non fuggì all’estero, ma restò a Bratislava cittadino comune “prigioniero del regime”. Aleksander Dubcek fu “europeista”: a Bologna nel “discorso dottorale” parla esplicitamente di “comune casa europea”, e di fronte al Parlamento Europeo ricorda il contributo del popolo cecoslovacco alla creazione dello spirito comunitario dell’Europa. Infine, Dubcek “umanista”, uomo della tolleranza e del dialogo. Sempre nella lezione di Bologna cita Tagore che nel 1930 si rivolge, durante una sua visita a Mosca, ai leaders russi: “Poiché vi siete assegnati una missione che concerne tutta l’umanità, proprio nell’interesse di questa umanità viva dovete ammettere l’esistenza di opinioni diverse. Le posizioni evolvono soltanto grazie al libero movimento delle forze dello spirito e della convinzione morale. La violenza genera violenza e cieca stupidità. La libertà delle idee è necessaria affinché si possa intendere e accettare la verità, il terrore la uccide”.
La raccolta della documentazione necessaria per la mostra permetterà la nascita presso l’Università di Bologna di un centro di documentazione dedicato alla figura ed al pensiero di Alexander Dubcek.
SCHEDA MOSTRA
La Mostra si compone di due parti.
La prima parte, ospitata nei Musei di Palazzo Poggi, via Zamboni 33, è composta di 90 pannelli ed è suddivisa in tre sezioni:
- la prima dedicata alla consegna ad Alexander Dubček della laurea honoris causa nel 1988 ed al suo soggiorno in Italia con gli incontri avvenuti sia con personalità della politica e cultura sia con la gente comune;
- la seconda dedicata alla “Primavera di Praga”;
- la terza dedicata alla sua biografia e soprattutto ai suoi rapporti con l’Europa.
La seconda parte, di 24 pannelli, ospitata nel chiostro del pozzo di Palazzo Poggi, (ingresso Largo Trombetti 4) contiene le seguenti sezioni speciali:
articoli di giornali dal 1968 al 2003; copertine dei libri di Dubček e su Dubček;
vignette su Dubček e la Primavera di Praga; documenti
Curatore della mostra: Salvatore Mirabella, responsabile Ufficio Grafica e New Media dell’Università di Bologna.
Per le sezioni speciali: Claudia Volpe
Testi e ricerche storiche: Luciano Antonetti, giornalista, editorialista, esperto di storia e politica cecoslovacca, amico personale di Alexander Dubček.
Supervisione: prof. Guido Gambetta, Prorettore dell’Università di Bologna
22
novembre 2003
Alexander Dubcek, l’Italia, l’Europa
Dal 22 novembre 2003 al 06 gennaio 2004
Location
MUSEO DI PALAZZO POGGI
Bologna, Via Zamboni, 33, (Bologna)
Bologna, Via Zamboni, 33, (Bologna)
Orario di apertura
feriali dalle ore 9.00 alle ore 17.00; festivi dalle 10,30 alle 17.00
Vernissage
22 Novembre 2003, ore 17



