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La superficie superata
Il giorno martedì 2 dicembre inaugura alla Galleria Schubert la rassegna che raccoglie opere di Salvatore Emblema, Salvatore Esposito, Pierre Mantrà , Doriano Modenini , Marco Pili e Skaiamandi.
Comunicato stampa
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La mostra "La superficie superata", a cura di Cecilia Antolini alla galleria Schubert dal giorno 2 dicembre al 23, indaga l’operato di alcuni artisti proponendo una riflessione sulla singolarità del gesto che li accomuna: la scelta di peculiari superfici per una pittura che supera ogni forma di mimesi.
Le tele di Pierre Mantrà , Doriano Modenini , Salvatore Esposito , Salvatore Emblema e Marco Pili sono risposte diverse e originali a un’istanza comune di superamento della costrizione della superficie in favore di una maggiore ampiezza di azione e pensiero.
Di fronte alla tela la mano risponde a un richiamo ineludibile, ma non sempre lo spazio di una tela si rivela sufficiente per una espressione completa del mondo dell’artista.
La pratica antifigurativa di un astrattismo consapevole cerca dunque il modo di manifestarsi anche tramite un’azione diretta sul piano di supporto.
Tale pratica, dunque, non è indifferente al supporto, dal momento che, come a suo tempo per Fontana, si tratta di agire sulla tela tramite un gesto totalitario che investa quadro, autore e fruitore immergendoli tutti in uno spazio nuovo.
Come già per Rothko, oltre che per lo stesso Fontana, a cui tutti questi artisti in diversa misura guardano, il quadro non si presenta più come una cosa dentro lo spazio, ma come un generatore di spazio, apertura di nuovi orizzonti, varco verso un "oltre" su cui ogni riflessione è ancora permessa e sempre nuova.
La ricerca di spazi e mezzi espressivi originali e significativi, tema di questa esposizione, si manifesta con energia nelle opere di Skaiamandi . La coppia di artisti, Anna Pastore e Franco Selletti, da tempo sperimenta una pratica artistica particolarmente originale tramite la manipolazione del plexiglas. Su questo materiale, con incisioni, abrasioni, bruciature, i due artisti tracciano inediti segni. Le loro creature assumono una forma sospesa tra tele e sculture, incarnando emblematicamente uno spazio fertile per un’espressione artistica ricca di significato.
La mostra vuole essere un invito a una riflessione consapevole sul senso della pratica artistica. Oltre la superficie del dipinto, sempre esposto al giudizio di un gusto individuale, si situa il gesto dell’artista. Tale gesto, una volta compreso, esplicita un’istanza comune a chiunque si ponga in modo interrogativo verso il mondo e verso se stesso: come esprimere in modo comunicabile e comprensibile quella folla di sentimenti e pensieri che spesso avvertiamo violenti senza essere capaci di dar loro un nome?
Pierre Mantrà , Doriano Modenini , Salvatore Esposito , Salvatore Emblema , Marco Pili e Skaiamandi propongono le loro risposte.
Le tele di Pierre Mantrà , Doriano Modenini , Salvatore Esposito , Salvatore Emblema e Marco Pili sono risposte diverse e originali a un’istanza comune di superamento della costrizione della superficie in favore di una maggiore ampiezza di azione e pensiero.
Di fronte alla tela la mano risponde a un richiamo ineludibile, ma non sempre lo spazio di una tela si rivela sufficiente per una espressione completa del mondo dell’artista.
La pratica antifigurativa di un astrattismo consapevole cerca dunque il modo di manifestarsi anche tramite un’azione diretta sul piano di supporto.
Tale pratica, dunque, non è indifferente al supporto, dal momento che, come a suo tempo per Fontana, si tratta di agire sulla tela tramite un gesto totalitario che investa quadro, autore e fruitore immergendoli tutti in uno spazio nuovo.
Come già per Rothko, oltre che per lo stesso Fontana, a cui tutti questi artisti in diversa misura guardano, il quadro non si presenta più come una cosa dentro lo spazio, ma come un generatore di spazio, apertura di nuovi orizzonti, varco verso un "oltre" su cui ogni riflessione è ancora permessa e sempre nuova.
La ricerca di spazi e mezzi espressivi originali e significativi, tema di questa esposizione, si manifesta con energia nelle opere di Skaiamandi . La coppia di artisti, Anna Pastore e Franco Selletti, da tempo sperimenta una pratica artistica particolarmente originale tramite la manipolazione del plexiglas. Su questo materiale, con incisioni, abrasioni, bruciature, i due artisti tracciano inediti segni. Le loro creature assumono una forma sospesa tra tele e sculture, incarnando emblematicamente uno spazio fertile per un’espressione artistica ricca di significato.
La mostra vuole essere un invito a una riflessione consapevole sul senso della pratica artistica. Oltre la superficie del dipinto, sempre esposto al giudizio di un gusto individuale, si situa il gesto dell’artista. Tale gesto, una volta compreso, esplicita un’istanza comune a chiunque si ponga in modo interrogativo verso il mondo e verso se stesso: come esprimere in modo comunicabile e comprensibile quella folla di sentimenti e pensieri che spesso avvertiamo violenti senza essere capaci di dar loro un nome?
Pierre Mantrà , Doriano Modenini , Salvatore Esposito , Salvatore Emblema , Marco Pili e Skaiamandi propongono le loro risposte.
02
dicembre 2003
La superficie superata
Dal 02 al 23 dicembre 2003
arte contemporanea
Location
GALLERIA SCHUBERT
Milano, Via Giuseppe Sirtori, 11, (Milano)
Milano, Via Giuseppe Sirtori, 11, (Milano)
Orario di apertura
Da lunedì a venerdì 11~19 continuato
Sabato su appuntamento




