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Quando si tratta di grandi maestri della storia dell’arte, anche i dettagli all’apparenza più insignificanti potrebbero rivelare prospettive interessanti. È così che Martin Bailey, già autore di importanti monografie su Jan Vermeer e Albrecht Dürer, si è messo sulle tracce di alcuni singolari dettagli riguardanti gli ultimi anni di vita di Vincent Van Gogh, mere curiosità che però contribuiscono a chiarire alcune zone d’ombra della sua biografia e della sua arte. Per esempio, sapevate che le sue opere furono viste anche da Marie François Sadi Carnot, all’epoca presidente francese, che le giudicò “sconcertanti”? E che il giardiniere ritratto nel 1889, mentre Van Gogh era internato a Saint-Rémy-de Provence, si chiamava Jean Barral? Questa e altre informazioni sono confluite in “Starry Night: Van Gogh at the Asylum”, monografia appena pubblicata da White Lion e immediatamente salita ai primi posti nelle classifiche di Amazon.