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35 metri di altezza, 45 di diametro. 90 tonnellate di legno e 150 tonnellate di acciaio. Tra un po’ sul tronco saranno montate le piante e sulla chioma i macchinari per gli effetti speciali, inclusi 7 chilometri di led.
L’Albero della Vita, la costruzione più alta di Expo, il simbolo del Padiglione Italia, è tutto un bombardamento di numeroni e di record. Anche nei tempi di montaggio, realizzato gratuitamente da Orgoglio Brescia. Quello che dovrebbe essere una macchina delle meraviglie e che per Vittorio Sgarbi è solo una “merda luminosa che costa 8 milioni di euro”, è l’unico padiglione che sopravviverà allo sterminio cui sono condannati tutti gli altri quando la kermesse milanese sarà finita.
Potevamo fare meglio? Probabilmente sì. Ma di che cosa si tratta, decidetelo voi. Resta il fatto che il tema di Expo è “nutrire il pianeta” e che 8 milioni potevano essere spesi meglio, in tutti i sensi. Buonisti? No. Incazzati? Quanto basta.
Bravi, avete ragione. Meglio di così non si poteva dirlo!