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Non ha fatto in tempo a sapere che gli avevano conferito il Pritzker, il Nobel dell’architettura. Ma Otto Frei era comunque un grande, anche senza Pritzker. Uno che, molto prima che Zaha Hadid o Peter Cook cominciassero a puntellare il pianeta delle loro creature estroflesse , aveva già realizzato la sua architettura visionaria. Spettacolare, prima che questo aggettivo fosse così facilmente accostato al progettare musei, stadi, edifici. E, a differenza di altri che sono venuti dopo sul solco delle moderne macchine delle meraviglie, lui non si ripeteva, ma inventava ogni volta (o quasi).
Anche noi, quindi, gli rendiamo omaggio attraverso le immagini delle belle cose che ha lasciato su questa Terra. Dallo stadio di Monaco del ’72 al Padiglione della Repubblica Federale tedesca all’Expo di Montréal del 1967 alla voliera per lo zoo di Monaco.
















