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Nei 7mila metri quadrati di “Arts & Foods”, la mostra curata da Germano Celant che si è inaugurata ieri alla Triennale di Milano, come “il primo padiglione Expo Milano 2015” (almeno questo c’è sul serio, anche se alla preview mancavano un po’ di didascalie), forse questo hamburger gigantesco dell’artista americano Tom Friedman non è l’opera più rappresentativa. C’è di meglio e di più.
Ma è un’immagine estremamente eloquente dell’ossessione del cibo, di un certo cibo, lo junk food. Ed è un simbolo efficace che illustra la nostra epoca bulimica. Non solo per quanto riguarda il mangiare, ma per l’avidità, il gusto del gigantismo, del tanto e del troppo che contraddistingue il nostro tempo. Opera post pop, perché con mega panini già ci aveva abbondantemente intrattenuto Oldenburg . Ma questa, issata in verticale, minacciosa eppure a suo modo divertente, ambigua al di là del brutto o del bello, ci sembra l’immagine migliore per inaugurare la grande abbuffata, prossima a venire e in parte già avvenuta, dell’Expo.














