Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- Servizi
- Sezioni
- container colonna1
Max Leopold Wagner – Fotografie della Sardegna di un linguista antropologo
La mostra allestita al Sottopiano del Palazzo Civico racconta la Sardegna in ottanta scatti, attraverso l’occhio di Max Leopold Wagner, “il padre della linguistica sarda”, nato a Monaco di Baviera nel 1880 e morto a Washington nel 1962
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il Servizio Cultura e Spettacolo e i Musei Civici di Cagliari presentano giovedì 4 luglio alle ore 18,30, allo Spazio SEARCH di Cagliari, la mostra Max Leopold Wagner – Fotografie della Sardegna di un linguista antropologo, curata e prodotta da Ilisso Edizioni e ISRE Istituto superiore regionale Etnografico.
La mostra allestita al Sottopiano del Palazzo Civico racconta la Sardegna in ottanta scatti, attraverso l’occhio di Max Leopold Wagner, “il padre della linguistica sarda”, nato a Monaco di Baviera nel 1880 e morto a Washington nel 1962.
L’esposizione, accompagnata dai testi esplicativi di Felice Tiragallo e Salvatore Novellu, è un omaggio all’amore ricambiato, di Max Leopold Wagner per la Sardegna. L’antropologo linguista con la sua opera non solo portò alla luce gli aspetti più importanti dell’idioma isolano, dalla fonetica alla morfologia, dalla formazione delle parole al lessico, ma ritrasse inoltre, alcuni momenti della vita quotidiana della Sardegna dei primi anni del Ventesimo secolo.
Wagner, spostandosi a cavallo o in bicicletta, nei suoi ripetuti viaggi tra il 1905 al 1927, ebbe modo di soggiornare praticamente sull’intero territorio regionale affinando una conoscenza degli abitanti dell’Isola tanto da padroneggiare le varianti cagliaritane e barbaricine della lingua sarda.
La sua è una fotografia che documenta paesaggi, paesi e città, ritratti di donne e uomini rappresentati nel loro quotidiano, intercettando gli aspetti più autentici delle strutture sociali in cui si muovevano.
Dunque Wagner, riveste il ruolo di ambasciatore della cultura che esamina, avvicinandosi attraverso le immagini ai suoi studi antropologici, usando una camera 9 x 12 con cavalletto, il che spiega il perché le fotografie in mostra risultano spesso sfocate, o non perfette dal punto di vista tecnico.
Ma la forza di questa mostra non è solo da attribuire alla perizia fotografica dell’autore, ma ancor più alla capacità di Max Leopold Wagner di saper raccontare quella Sardegna arcaica e profonda che ancora vive nell’immaginario collettivo.
La mostra allestita al Sottopiano del Palazzo Civico racconta la Sardegna in ottanta scatti, attraverso l’occhio di Max Leopold Wagner, “il padre della linguistica sarda”, nato a Monaco di Baviera nel 1880 e morto a Washington nel 1962.
L’esposizione, accompagnata dai testi esplicativi di Felice Tiragallo e Salvatore Novellu, è un omaggio all’amore ricambiato, di Max Leopold Wagner per la Sardegna. L’antropologo linguista con la sua opera non solo portò alla luce gli aspetti più importanti dell’idioma isolano, dalla fonetica alla morfologia, dalla formazione delle parole al lessico, ma ritrasse inoltre, alcuni momenti della vita quotidiana della Sardegna dei primi anni del Ventesimo secolo.
Wagner, spostandosi a cavallo o in bicicletta, nei suoi ripetuti viaggi tra il 1905 al 1927, ebbe modo di soggiornare praticamente sull’intero territorio regionale affinando una conoscenza degli abitanti dell’Isola tanto da padroneggiare le varianti cagliaritane e barbaricine della lingua sarda.
La sua è una fotografia che documenta paesaggi, paesi e città, ritratti di donne e uomini rappresentati nel loro quotidiano, intercettando gli aspetti più autentici delle strutture sociali in cui si muovevano.
Dunque Wagner, riveste il ruolo di ambasciatore della cultura che esamina, avvicinandosi attraverso le immagini ai suoi studi antropologici, usando una camera 9 x 12 con cavalletto, il che spiega il perché le fotografie in mostra risultano spesso sfocate, o non perfette dal punto di vista tecnico.
Ma la forza di questa mostra non è solo da attribuire alla perizia fotografica dell’autore, ma ancor più alla capacità di Max Leopold Wagner di saper raccontare quella Sardegna arcaica e profonda che ancora vive nell’immaginario collettivo.
04
luglio 2019
Max Leopold Wagner – Fotografie della Sardegna di un linguista antropologo
Dal 04 luglio al 29 settembre 2019
fotografia
Location
SEARCH – ARCHIVIO STORICO COMUNALE
Cagliari, Largo Carlo Felice, (Cagliari)
Cagliari, Largo Carlo Felice, (Cagliari)
Vernissage
4 Luglio 2019, h 18.30
Autore




