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La banca del seme britannica a un anno dalla sua creazione ha solo 9 donatori registrati. Per attrarre nuovi “benefattori” l’istituto ha annunciato l’avvio di una campagna che prende spunto dalla sua controparte danese, tutt’altro che in crisi. In Danimarca la banca locale ha infatti stuzzicato la vanità e l’orgoglio maschile invitando gli uomini a “mostrare quanto valgono” donando il proprio seme.
Le reazioni di alcuni padri britannici che hanno fatto ricorso all’inseminazione non sono mancate, secondo molti la campagna sottintende una presunta minor mascolinità di coloro che non possono procreare. Questi padri coraggiosi fanno i conti quotidianamente con una realtà non facile da affrontare a livello personale, piena di soddisfazioni e sfide. Le difficoltà non riguardano tanto il rapporto con i figli, quanto lo scetticismo e la diffidenza di gran parte dell’opinione pubblica.
Già nel 2005 il tema era stato affrontato in Gran Bretagna, quando la legge che garantiva l’anonimato dei donatori è stata abrogata, consentendo ai figli nati con la procedura di rintracciare il genitore biologico. Sarà stata proprio questa modifica a scoraggiare potenziali donatori? Resta il fatto che, guardando questa foto di Getty Images, viene proprio da dire: ma che importa chi è il vero padre, quando c’è di mezzo la vita?