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Un inglese su cinque ha un tatuaggio. Negli Stati Uniti il 40 per cento delle famiglie ha almeno un componente tatuato. Il fenomeno, insomma, è in crescita, come si vede anche da queste foto dove il tatuaggio non è più lo schizzo su una spalla, la caviglia o il braccio, ma è qualcosa che ha trasformato la pelle umana in una elaboratissima tela.
E che il fenomeno sia in crescita lo racconta anche il festival annuale che si è concluso tre giorni fa al Tobacco Dock di Londra. Undicesima edizione che ha raccolto 20mila appassionati di tatto contro i 3.500 di dieci anni fa insieme a 300 dei migliori artisti tatuatori del mondo.
Le immagini sono più che eloquenti. Chi si fa un super tatuaggio dice che lo fa perché è cool e perché così vede il proprio corpo. Ma c’è un’altra teoria piuttosto interessante. Pare che la permanenza del tatuaggio sia la vera ragione della sua popolarità. Perché? Perché viviamo in un’epoca percepita come fortemente transitoria e il tatuaggio invece rimane.
















