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L’autore, Hiroshi Fuji, è un artista sui generis. Giapponese, nato nel 1960, ha vissuto due anni a Papua, nella Nuova Guinea, seguendo una cooperativa di volontari e insegnando in una scuola d’arte. Tornato in Giappone, ha messo in pratica quello che aveva imparato a Papua, lavorando con risorse locali e sull’idea di trasformazione: di oggetti, ma anche delle relazioni tra persone coinvolte nei suoi progetti.
L’immagine che vedete ne è una prova. È un’istallazione realizzata usando 50mila giocattoli riciclati. Una vera trasformazione, alla sua maniera. Ma soprattutto ci piace l’idea che un adulto possa giocare, e a suo modo rilanciare, con i giochi dei bambini.
Ora Happy Paradise (questo il titolo dell’opera) è in mostra al Museo d’Arte Contemporanea del 21esimo secolo di Kanazawa. Un bellissimo museo, poco conosciuto, ma che ospita per esempio un altro bel gioco: una finta piscina di Leandro Erlich. Chi ha la fortuna di andarci, non se li perda e giochi al meglio con l’arte!















