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Non “si crede Picasso”, per dirla con Francesco Bonami, ma ambiziosa lo è di sicuro. Flora Borsi, giovane fotografa ungherese, cresciuta a pane e moda, quando ha cominciato a lavorare ha deciso di decostruire le immagini delle top model che da tempo saturano il nostro campo visivo e, lavorando con alcuni software, ha tirato fuori queste che lei definisce “piccoli mostri”.
L’obiettivo, però, di questa operazione tra l’esplosione cubista delle forme e il détournement più situazionista è, manco a farlo apposta, «spingere chi guarda a pensare», magari «scioccandolo», cosa che non le dispiace affatto.
In questo modo Flora Borsi si è conquistata una discreta fama, arrivando ad esporre anche al Louvre e a rappresentare Adobe Photoshop nel 2014.
Indubbiamente è riuscita nell’intento di creare «immagini inedite», come dice lei, e discretamente mostruose, ma anche enigmatiche. Chi è la musa ispiratrice originaria? Voi la riconoscete? Noi no.
















