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In questo momento dell’anno siamo tutti stanchi. Molto stanchi. Non a caso un recente e ficcante libricino, La società della stanchezza, dello scrittore coreano Byung-Chul Han, metteva sotto accusa modi e comportamenti di oggi, facendo intuire che forse la stanchezza cronica non è soltanto fisica, e ha delle cause ben precise. Il fotografo Patrick Pound prende la questione da un altro punto di vista. Anni fa ha cominciato a collezionare scatti non suoi: trovati per caso, frugati nei mercatini, spulciando tra archivi di giornali e cinematografici, tutti riguardanti persone che dormono. E li ha messi insieme, in una specie di “collezione del sonno”, intitolata The big sleep: il grande sonno, appunto, titolo peraltro anche di un vecchio film di Howard Hawks, che ha avuto anche un celebre remake, interpretato da Humphrey Bogart e Lauren Bacall, e tratto a sua volta da un romanzo noir di Raymond Chandler, dove per sonno si intendeva però la morte.
Tornando a Pound, i suoi scatti fanno un po’ invidia. Guarda come dormono beati questi!, viene da dire. Ma in effetti il fotografo neozelandese, di casa a Melobourne, non è lontano dal sottotesto di Chandler-Hawks, perché non è chiaro se i dormienti che lui ritrae dormano effettivamente o siano morti. Alternativa un po’ lugubre, ma che di nuovo pone una domanda sulla nostra vita. Proprio quella vissuta con molta adrenalina in corpo, per cui poi siamo tutti stanchi o …
















