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Stavolta, dopo le fotografie con i turisti (e l’arresto) davanti alla Tour Eiffel o ad Art Basel, Milo Moire colpisce nel cuore della Germania, davanti alla Cattedrale di Colonia, vicino a quella stazione ferroviaria dove, la notte di Capodanno, decine di donne sono state bersaglio di violenze e molestie da parte di un gruppo di uomini, molti dei quali avevano chiesto anche asilo politico alla Germania.
L’arte, insomma, ancora una volta prende posizione, e lo fa con il corpo nudo di una performer che ha destato più di uno scandalo, ma che ci ricorda ancora una volta che la femminilità non è una merce ad uso e consumo dell’uomo. Una voce fuori dal coro, che si associa alle proteste e alle condanne politiche arrivate con giorni di ritardo. La nudità pubblica di una donna, così, è ancora una volta la chiave per il recupero di un corpo spesso “preso” contro la sua volontà. Che cosa cambierà lo dirà il tempo, ma almeno stavolta pare che non vi sia stata la volontà di allontanare l’artista.












