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Nel 2003 il fotografo canadese Christopher Herwig arrivò a San Pietroburgo dopo un lungo viaggio in bici, che aveva iniziato un anno prima partendo da Londra. In Russia rimase molto colpito dall’insolita architettura delle fermate degli autobus risalenti all’epoca sovietica, collocate specialmente in tratti di strada completamente deserti. Dodici anni dopo Herwig decise di tornare in quei luoghi, e così percorse circa 30.000mila chilometri in bici, bus, taxi e auto attraverso Kazakistan, Turkmenistan, Uzbekistan, Kirghizistan, Tagikistan, Ucraina, Moldavia, Armenia, Abkhazia, Georgia, Lituania, Lettonia, Estonia e Bielorussia, solamente per fotografare queste straordinarie e imponenti architetture. Caratterizzate ognuna da un proprio particolarissimo stile, le fermate sono ancora oggi una vivida testimonianza di arte pubblica nell’epoca sovietica, periodo in cui artisti e architetti potevano progettare sperimentando con assoluta libertà. Dopo aver vinto il premio Martin Parr nel 2014 il progetto è stato pubblicato nel libro Soviet Bus Stops, edito dalla casa editrice Fuel. (NG)