10 agosto 2022

exibart prize e Il nuovo rinascimento di Alessio Pistilli

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La continua ricerca di composizioni, ritratti e allegorie che dialogano tra passato e presente, e cercano di dare nuovi spunti artistici per un futuro più sensibile ai rapporti umani.

Alessio Pistilli

– Qual è stato il tuo percorso artistico?

Il mio percorso artistico inizia all’età di 3 anni (da che ricordo!) come espressione delle proprie emozioni da poco scoperte e ancora da scoprire, per poi intensificarsi attraverso il Liceo Artistico Statale di Latina e una laurea in Scienze Storico-Artistiche presso “La Sapienza” di Roma. Studi che mi hanno portato ad aprire un piccolo studio con piccola libreria annessa, dove lavoro quotidianamente ai miei progetti che ruotano ancora intorno ai miei stati d’animo e alle mie emozioni.

– Quali sono gli elementi principali del tuo lavoro?

Gli elementi principali del mio lavoro sono il tempo, una buona dose di follia e la caparbietà nel sostenere le idee su cui si fondano. Per questo mio ultimo ambizioso e lungo lavoro dal titolo “iRenaissance”, gli elementi direi doverosi sono i libri, i colori a olio, argilla, gesso per le sculture, e la tecnologia (iPhone, Computer, programmi musicali e video) per la realizzazione di tutto ciò che concerne testimonianze e racconti del percorso. Si tratta di un approccio che ha l’intento di valorizzare ed esaltare il concetto di Bellezza, nato dal profondo rispetto che ho nei confronti del Rinascimento e dei Maestri che lo hanno rappresentato, facendo dell’Italia il punto di riferimento più alto nel mondo. iRenaissance vuole farci riflettere sulle potenzialità che la tecnologia ha e può avere nella nostra vita, se utilizzata con un certo criterio.

– In quale modo secondo te l’arte può interagire con la società, diventando strumento di riflessione e spinta al cambiamento? 

Attraverso la provocazione! Ovvio, una provocazione costruttiva che non vuole insegnare ma solo far riflettere, lasciando al pubblico la libertà di scelta. Provocare emozioni e reazioni è il primo passo per creare un nuovo punto di vista. Destabilizzare le quotidiane convinzioni socio-culturali portando prima ad una riflessione su ciò che è stato e ciò che potrà essere, e sperare, poi, ad una spinta verso un possibile cambiamento.

– Quali sono i tuoi programmi per il futuro?

I miei programmi per il futuro sono legati allo sviluppo di “iRenaissance”. Gli obiettivi in termini di creazione e produzione vertono sulla sfera emozionale dell’uomo. La continua ricerca di composizioni, ritratti e allegorie che dialogano tra passato e presente, e cercano di dare nuovi spunti artistici per un futuro più sensibile ai rapporti umani. Una produzione che non si fermerà ai soli ritratti singoli attualmente in esecuzione, ma che sfocerà nella realizzazione di scene di corte e scene religiose (o comunque scene con più personaggi), sculture dal sapore classico sempre in stretto rapporto con la tecnologia attuale, musiche e video come racconto dell’iter creativo e lavorativo. Insomma, l’intenzione sarà quella di ri-creare la “bottega” del Rinascimento, dove l’arte torna ad essere il centro del mondo generando, si spera, una nuova sensibilità.

– In quale modo le istituzioni potrebbero agevolare il lavoro di artisti e curatori?

Attraverso un’attenzione maggiore nei confronti del “lavoro” artistico, innanzitutto. Un riconoscimento a 360 gradi della figura dell’artista nell’ambito sociale e non solo personale darebbe una spinta maggiore e più mirata a quelli che potrebbero diventare criteri di valutazione per adempimenti professionali a breve e lungo termine. Un regime fiscale più fluido legato al lavoro effettivo dell’artista. Più progetti per l’inserimento di opere all’interno dei centri urbani.

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