21 maggio 2007

Cultural Hot Line

 
Festival del teatro e advertising. Quando il mezzo non è il messaggio, forse. Dalle psicopatologie quotidiane ad uno strano, si fa per dire, oggetto del desiderio. Alles in Ordnung, cioè tutto apposto, ci pensa il comune…

di

Due foto di grande formato, decisamente insolenti, sempre accoppiate per una sorta di consecutio temporum o di una coazione a ripetere, ma che prescindono da una precisa contestualizzazione. Strano ma vero, viene da pensare, perché circolano sopra e sotto la città appiccicate ad ogni mezzo di trasporto e contrassegnate semplicemente da una icona ridotta ai minimi termini, quella del Comune di Vienna. Cosa dire: focalizzano il dettaglio di un rendez-vous -o cos’altro mai? ogni ipotesi è ammessa- trasformando, con un tocco di digitale, un sussiegoso gesto di galanteria in un ossessivo gioco di pretenziose avances e di consensuali complicità. Cosa sono? Nulla di che, annunciano semplicemente il più tradizionale evento artistico annuale viennese, le Wiener Festwochen, un festival internazionale dello spettacolo -prosa, concerti, lirica, danza- posto a cavallo tra maggio e giugno a beneficio di un largo pubblico sempre affascinato dal palcoscenico, come è nella sua tradizione.
Demner, Merlicek & Bergman Wien è il rinomato studio pubblicitario, ma, certo, è tutta a carico dell’assessorato alla cultura questa incauta campagna pubblicitaria in stretta connessione con l’es freudiano e che fa tanto venire in mente Eyes Wide Shut (1999), il pruriginoso ultimo film di Stanley Kubrick tratto dal romanzo Doppio sogno (Adelphi) di Arthur Schnitzler: una duplice ossessione erotica ambientata a Vienna. E dove altrimenti?
Ma una certa vena trasgressiva i creativi ce l’avevano messa anche nella scorsa edizione quando per reclamizzare il festival scomodarono due mostri sacri in veste di testimonial: un Mozart e un Freud -ancora lui- entrambi fulminati in una misteriosa identica stralunatissima posa di uomini di genio. Sempre con un tocco di digitale, è ovvio.
Wiener Festwochen, 2007 - ©Demner, Merlicek & Bergman, Wien
Ma non è tutto, perché i doppi sogni, evidentemente, non muoiono all’alba, piuttosto sembrano fatti apposta per sollecitare incessantemente il codice dei sensi e dei doppi sensi. Ed ecco allora. Promotor di un originalissimo oggetto è, ancora e neanche a dirlo, il Comune di Vienna. Motivo: reperire fondi per ammodernare la fruibilità della biblioteca comunale che ha sede proprio all’interno del monumentale municipio neogotico. Ottimo. Insomma, è stata inaugurata in via sperimentale una linea telefonica a pagamento (0930 128 777) a cui ognuno può accedere per farsi leggere brani di letteratura ad orario non-stop. Attenzione, la cosa quanto mai inusuale è che, componendo quel numero, la sensualissima voce di Anne Bennent, attrice di indubbio successo, reciterà a vostra scelta brani tratti da un vasto e selezionato repertorio letterario erotico e hard degli ultimi tre secoli: roba tostissima, da Rétif de la Bretonne a Ferdinand Lasalle, da Hans C. Artman ad Anaïs Nin. Proprio così, una “Erotik-Hotline” (sic!) culturale o, eventualmente, terapeutica ma senza rimborso sanitario. Almeno per ora.

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franco veremondi


Wiener Festwochen – 11.V/19.VI.2007
info e biglietteria: 1060 Vienna, Lehárgasse 11 tel: (+43 1) 589 22-22; fax (+43 1) 589 22-49 – kartenbuero@festwochen.at; www.festwochen.at


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