01 giugno 2005

fino al 3.VII.2005 The trumph of painting Londra, Saatchi Gallery

 
Nel nuovo trendy Southbank di Londra, Saatchi celebra il trionfo della pittura. E’ l’inizio di un complesso ciclo espositivo. Un progetto troppo ambizioso anche per una delle collezioni private più famose al mondo. E l’obiettivo è completamente mancato…

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Inizia con questa esposizione un progetto lungo due anni con cui la Saatchi gallery intende celebrare il trionfo dell’arte nella sua forma più antica. La mostra si svilupperà in tre fasi, ognuna delle quali rimarrà allestita per un periodo di sei mesi. Apre la serie un raccolto gruppo di artisti che si fecero portavoce negli anni ’80 di un ritorno ad una pittura immediata. A a seguire quelle generazioni che, dagli anni ’90 fino ai giorni nostri, ne hanno raccolto e tramandato il messaggio.
Martin Kippenberger e Jörg Immendorf sono due tra i più rappresentativi di quel neo-espressionismo tedesco che vide nella pittura l’unico ritorno possibile ad una realtà sociale che i concettualisti e gli astrattisti degli anni ’60-’70 avevano completamente perso di vista. Apparsi sul finire della seconda guerra mondiale, crescono sotto il peso di un fardello morale che ne segnerà fortemente lo sviluppo artistico. Le opere in esposizione purtroppo, non coprono il tema né il periodo più importante per gli artisti, sminuendone la caratura. Opere degli anni ’90 affiancano qualche prova degli anni ’70, campionando male il periodo più prolifico di Kippenberger. Più ricco il repertorio di Immendorf che manca, però, una descrizione precisa dell’artista tedesco.
In galleria compaiono gli splatter paintings dell’austriaco Hermann Nitsch. Di questo artista l’opera pittorica da sola non dice assolutamente nulla di significativo e rimane marginale rispetto alle performance-rituali condotte nel suo maniero in Austria, che gli valsero il titolo di “papa dell’azionismo austriaco”. Aspetto, questo, che non potendo essere trascurato, viene relegato a qualche bacheca dove compaiono pubblicazioni non originali.
Marlene Dumas è rappresentata da poche opere che coprono gli ultimi vent’anni. Anche in questo caso il ritratto che ne esce è parziale, privo di quella poetica intimistica e di quell’erotismo sottile che caratterizzano le opere di un’artista sensibile, dal tratto vivo e vibrante.

E poi Luc Tuymans e Peter Doig, dei quali compaiono opere sparse tra un periodo e un altro creando una visione piuttosto disorganica.
In un edificio che fornisce una cornice fantastica, su quel Southbank-fiore all’occhiello di Londra, ha sede una delle più note collezioni private del mondo, tra le più ricche di opere contemporanee, che ha contribuito alla notorietà di alcuni dei più famosi artisti della Young Brit Art. Una collezione privata però che non nasce con l’intento documentaristico-storico e che non si confà ad una esposizione del genere. E il risultato, infatti, è confuso. Troppe le didascalie ai quadri e le biografie degli autori, nell’inutile tentativo di completare un panorama ben più ampio di quello descritto dalle opere presenti. Di scarsa qualità le stampe nella pubblicazione ufficiale e infarcito di opere non in mostra il libretto che accompagna la visita. Ladies and Gentlemen, il trionfo di Mr. Saatchi.

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The Saatchi Connection

fabio antonio capitanio
mostra vista il 9 aprile 2005


Londra, The Saatchi Gallery – County Hall, Southbank, SE1 7PB
info: tel + +44 (0)20 7928 8195 – www.saatchi-gallery.co.uk
orari: da lunedi a giovedi 10 – 18, Venerdi-Sabato 10 – 22
Catalogo £ 35.00 – ediz. Randomhouse


[exibart]

2 Commenti

  1. Scrivere di Nitsch che “l’opera pittorica da sola non dice assolutamente nulla di significativo” mi sembra profondamente sbagliato.

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