12 aprile 2016

Fino al 30.IV.2016 Luigi Ghirri, The Impossible Landscape Matthew Marks Gallery, New York

 

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A distanza di tre anni dall’ultima mostra, la galleria Matthew Marks presenta la seconda personale dedicata a Luigi Ghirri (1943 – 1992). Fino al 30 aprile 2016 sarà possibile ammirare le opere del fotografo emiliano raccolte nell’esposizione “Luigi Ghirri: The Impossible Landscape”, trentaquattro fotografie vintage a colori realizzate tra 1970 e il 1989. Si tratta della seconda personale di Ghirri presso la galleria newyorkese, la prima risale al 2013 quando Matthew Marks espose la serie Kodachrome. 
The Impossible Landscape è una raccolta di scatti parte delle innumerevoli serie realizzate da Ghirri, Kodachrome appunto, ma anche Paesaggio italiano, Catalogo, Colazione sull’erba, Il Paese dei balocchi, Il profilo delle nuvole e molte altre. Paesaggi, fotografia di architettura ma non solo, la mostra offre allo spettatore un ampio spettro del lavoro di Ghirri. 
Ritroviamo così i tipici paesaggi metafisici caratterizzati da tagli netti, da una luce naturale e volutamente mai satura – Trevigliano Mazzano, Portghesi, case popolari (1985), Marina di Ravenna (1986), Cervia (1989) – ma anche la serie Kodachrome (1975 -1978) dove ritagli di giornale, insegne e cartelloni pubblicitari sono i protagonisti; nature morte rese viventi da un occhio attento al dettaglio e alla simmetria al limite dell’ossessivo. 
Luigi Ghirri, Impossible Landscape, vista della mostra
Il titolo della mostra prende spunto dalla dichiarazione che Ghirri fece nel 1989 quando, scrivendo del suo modo di concepire la fotografia e del rapporto alle immagini, parla di “paesaggio impossibile”.  Per paesaggio impossibile, Ghirri intende un paesaggio interiore, un non luogo che nasce e si nutre dalle immagini esteriori. A chi gli chiedeva cosa fossero le immagini, Ghirri rispondeva citando Giordano Bruno: “Sono enigmi che si risolvono col cuore”. Ed è proprio questa nozione di enigma la chiave del suo lavoro. The Impossible Landscape si ricollega all’estraniante sensazione di familiarità nei confronti dell’ignoto e all’amore per le piccole cose apparentemente insignificanti ma fortemente evocatrici. “È difficile dire perché una stanza, le pietre di una strada, un angolo di giardino mai visto, un muro, un colore, uno spazio, una casa diventino improvvisamente familiari, nostri […] uno dopo l’altro, questi luoghi formano una specie di sequenza strana fatta di pietre, chiese, gesti, luci, nebbie, rami coperti di brina, mari azzurri; diventano il nostro paesaggio impossibile, senza scala, senza un ordine geografico per orientarci […]”. Come la madelaine per Proust, le immagini di Ghirri sono elementi rivelatori che scatenano ricordi lontani, portandoci in un luogo inesistente ma che conosciamo alla perfezione perché inconsciamente dentro di noi. È questa sensazione che Luigi Ghirri rincorre e rielabora sotto forma d’immagine, attraverso atmosfere romantiche e paesaggi nostalgici catturati con grande modernità. 
Fabrizia Maselli
mostra visitata il 27 febbraio
Dal 26 fabbraio al 30 aprile 2016
Luigi Ghirri : The Impossible Landscape
Matthew Marks Gallery
523 West 24th Street, New York
Orari: da martedì a sabato dalle 10:00 alle 18:00

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