20 novembre 2025

Bernini e i Barberini: le origini del Barocco romano in una grande mostra

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Dal 12 febbraio al 14 giugno 2026, un’ampia mostra alle Gallerie Nazionali di Arte Antica a Roma celebrerà il legame tra Gian Lorenzo Bernini e Maffeo Barberini, sullo sfondo della città barocca dei Papi e delle fontane

Gian Lorenzo Bernini, Ritratto di Costanza Bonarelli , 1637 - 1638 ca., marmo, h 74.5 cm, Firenze, Museo Nazionale del Bargello . Su concessione de l Ministero della Cultura – Galleria dell’Accademia di Firenze e Musei del Bargello. Riproduzione vietata

Napoletano di nascita, naturalizzato romano, Gian Lorenzo Bernini è l’artista che più di chiunque altro ha contribuito alla creazione dell’immaginario collettivo di una Roma “città di Papi e fontane”, formula con cui si potrebbe riassumere in maniera particolarmente efficace la sua attività artistica. Lo stesso Palazzo Barberini, che questo inverno ospiterà la mostra Bernini e i Barberini a cura di Maurizia Cicconi e Andrea Bacchi, fu voluto proprio da Maffeo Barberini, subito dopo l’insediamento a carica pontificia nel 1623 con il nome di Urbano VIII.

Il percorso espositivo si articolerà in sei sezioni, seguendo l’artista dagli anni della collaborazione con il padre Pietro in opere giovanili come il Putto con drago (1617 ca.) in prestito dal Paul Getty Museum di Los Angeles e Le Quattro Stagioni (1620 ca.) dalla Collezione Aldobrandini, fino alla piena maturità dei grandi cantieri vaticani approfonditi attraverso disegni, incisioni e modelli.

Pietro Bernini e Gian Lorenzo Bernini, Putto con drago, 1617 circa The J. Paul Getty Museum, Los Angeles Marmo, 55.9 × 52 × 41.5 cm, 19.2325 kg, numero d’inventario 87.SA.42

Uno dei nuclei più significativi vedrà la ricomposizione, per la prima volta nel Palazzo, della serie dei busti degli antenati Barberini realizzati da Bernini, Giuliano Finelli e Francesco Mochi, oggi dispersi in collezioni pubbliche e private. Il ritorno temporaneo di queste sculture non risponde solo a un criterio espositivo ma consentirà di riconsiderare la loro funzione originaria di simbolo del prestigio di una casata destinata a occupare il centro del potere romano.

Gian Lorenzo Bernini, Busto di Papa Paolo V, 1621 The J. Paul Getty Museum, Los Angeles Marmo, 78 × 65 × 29 cm, 92.9874 kg, numero inventario 2015.22
Gian Lorenzo Bernini, Busto di Papa Paolo V, 1621 The J. Paul Getty Museum, Los Angeles Marmo, 78 × 65 × 29 cm, 92.9874 kg, numero inventario 2015.22

Una piccola sezione sarà dedicata anche al Bernini pittore, aspetto meno noto della sua attività ma testimonianza fondamentale del progetto più ampio del pontefice di formare un’artista completo, capace di intervenire su ogni livello della produzione visiva.

Gian Lorenzo Bernini, Ritratto di giovane sbarbato, collezione privata

A partire dal 4 dicembre 2025 sarà possibile acquistare i biglietti per la mostra, che sarà inoltre accompagnata da giornate di studio e convegni dedicati ad alcuni dei temi principali dietro al progetto, come il funzionamento della committenza papale, i rapporti tra arte e politica nel Seicento, fino alla definizione stessa di “barocco” come categoria critica.

La ricerca si pone l’obbiettivo di indagare la nascita del Barocco non solo tramite la lente di questo sodalizio intellettuale fra artista e committente ma anche attraverso il dialogo con altri artisti dell’epoca come Guido Reni e busti raramente esposti come quelli di Thomas Baker dal Victoria and Albert Museum e di Costanza Bonarelli dal Museo Nazionale del Bargello.

Gian Lorenzo Bernini , Monsignor Francesco Barberini , c. 1623 The National Gallery of Art, Samuel H. Kress Collection marmo, 80.01 x 65.88 x 25.72 cm (con base, 60.96 x 65.88 x 25.72 cm senza) ; numero d ’ inventario 1961.9.102

«Una mostra a Roma e per Roma», l’ha definita il Direttore Generale dei Musei del MIC – Ministero della Cultura, Massimo Osanna, rivolgendo l’augurio a ogni visitatore che la mostra possa offrire una nuova prospettiva su tutti gli spazi urbani della città eterna.

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