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15 opere d’arte da visitare nei luoghi più remoti del pianeta
Arte contemporanea
In un’epoca in cui muoversi è diventato sempre più semplice, gli artisti esplorano nuove frontiere, portando le proprie opere d’arte in luoghi remoti. L’opera è solo parte del messaggio, mentre il sito in cui esse sono installate e lo stesso percorso per raggiungerle lo completano. Dalle Isole Shetland, in Scozia, all’Isola nel bel mezzo del Lago General Carrera in Argentina, ecco alcune tra le più solitarie opere site-specific, che interagendo con lo spazio e il tempo, investigano nuovi limiti.

Siamo in Giappone, a Naoshima, e l’opera in questione non è altro che una singola zucca, collocata a poca distanza da un ormeggio. È l’ennesima opera di Yayoi Kusama, l’artista ossessionata dalle zucche. L’opera viene installata nel 2006, quando quella che è stata definita “un’isola assonnata” (Ingrid K. Williams, New York Times) diviene una meta per gli amanti dell’arte.

Sconosciuto l’artista dell’installazione che circonda l’isola di Santa Lucia, ai Caraibi. Il perimetro dell’isola di 238.2 miglia quadrate è stato circondato da pali colorati che alludono all’uso e alla dispersione di materiali locali. Pare che l’opera abbia a che fare con una galleria d’arte di Santa Lucia, ma l’artista resta non identificato

Cosa ci fa un salotto improvvisato su un blocco di cemento che protende verso il mare? È una provocazione che ha voluto lanciare un artista del quale non si conosce l’identità. L’opera si trova dal 2014 sull’isola pressoché deserta, North Brother, New York

Non semplici cartelloni pubblicitari quelli di Alfredo Jaar installati nel 2011 su un’isola nel Mar Baltico, a sud di Turku, in Finlandia. L’artista cileno, ispirato dalla storia di un ragazzo che vedeva passare a bordo di una barca ogni giorno, alle 5.45 del mattino, decide di dedicargli lettere collocate su cartelloni posti lungo il percorso tracciato dal bambino ogni giorno, quando impiegava dalle 4 alle 5 ore per raggiungere la propria scuola

L’installazione film site-specific dell’artista Yang Fudong è stata realizzata durante il festival d’arte norvegese SALT, tra il 2014 e il 2015. Proiettato su una spiaggia dell’Artico, il corto consente di viaggiare verso alcuni dei più estremi punti del pianeta, dall’Alaska alla Groenlandia

È tessuto di propilene di colore rosa quello che circonda 11 isole nella Baia di Biscayne, in Florida. Nel 1983 Christo e Jeanne-Claude hanno realizzato un’impresa che ha necessitato di non pochi volontari per ancorare un sistema di 603.870 metri quadrati

Lita Albuquerque è l’autrice della prima installazione in Antartica: “Stellar Axis. Antarctica”. Sono 99 le sfere di colore blu oltremare la cui collocazione ha richiesto la collaborazione con un astronomo. Le sfere sono allineate con le stelle più luminose a 77 gradi sud nel giorno del solstizio d’estate sulla Barriera di Ross, la più grande piattaforma di ghiaccio dell’Antartide

“You are (on) an island” è il titolo ed anche il testo di un’opera mobile, e l’opera è mobile per davvero, perché Alicia Eggert, l’artista, è solita portarla in giro sul retro del suo camion. Nella scritta al neon la parola “on” si accende ad intermittenza per mettere in discussione il nostro rapporto con l’isola stessa

Riciclo di opere tessili nel progetto degli artisti Atefeh Khas e Tara Goodarzy. Il titolo è “Seventy Thousand Curtains”, direttamente ispirato alla storia dell’ascensione del Profeta Muhammad, che i racconti ricordano accompagnata da tende ingioiellate, piene di luce. Le opere, realizzate con diverse fibre riciclate, sono sparse sulle colline dell’Isola di Hormoz, in Iran

“Steam 2” è l’installazione concettuale situata alle Isole Cook, in Nuova Zelanda. Krick Barraud, l’artista, ha collocato strisce di tessuto rosso tra sponde opposte di un corso d’acqua allo scopo di ricordare la forza vibrante insita nella natura, della quale davvero spesso siamo soliti dimenticarci

Sono 7 i cubi di vetro creati da Tanapol Kaewpring. Al loro interno vi sono racchiusi 7 elementi che vanno dal fuoco all’acqua, al fumo. Dislocati nei luoghi più inusuali come una spiaggia o un deserto, i cubi vogliono rappresentare aspetti di libertà della psiche: «Se siamo capaci di rompere il vetro che ci circonda, potremmo raggiungere la vera liberazione e la felicità» commenta l’artista

Nel bel mezzo del Lago General Carrera, in Argentina, si trova “NotOna”, la casa che l’artista svizzero Not Vital ha costruito per sé stesso su di un isola. Rispettando l’habitat, nel costruire la casa l’artista ha utilizzato anche il materiale di risulta dello scavo del tunnel di 50 metri che attraversa l’isola. Pare che l’artista, nel soggiornarvi, usi viverci completamente immerso nella natura, avvalendosi solamente di un materasso e di un sacco a pelo per dormire

La scultura di Keith Barrett, “Whalsay” deriva il suo nome dall’isola su cui è collocata, nelle Shetland, in Scozia. La scultura, realizzata nel 2001, crea un’illusione ottica col paesaggio, «esplorando le relazioni psicologiche, emotive e culturali che abbiamo con il nostro ambiente» afferma l’artista

La “Casa Specchio” è stata costruita nel 1996 da Ekkehard Altenburger, sull’isola di Tiree, in Scozia. Lo scultore ha realizzato una casa fatta completamente di specchi, asserendo che l’isola è «una bella utopia muschiosa» e la casa «sembra essere una perfetta risposta a quest’ambiente dell’isola».

Lo specchio bidirezionale installato nel 1996 da Dan Graham, sulle Isole Lofoten, in Norvegia, permette di guardare sé stessi attraverso diverse prospettive. Lo specchio, collocato nel pieno della natura, è contraddistinto da un lato piegato. L’artista spinge a specchiarvisi: «guardatevi», afferma
mostre ed eventi

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