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Ad Anacapri l’hotel che espone i big del contemporaneo
Arte contemporanea
Dagli anni cinquanta Capri ha mantenuto intatta la sua reputazione di meta unica. Una piccola isola che ha negli anni coccolato i suoi visitatori tra le meraviglie di faraglioni a picco sul mare, locali alla moda e balli nella taverna Anema e Core, irrinunciabile poi lo shopping in via delle Camarelle in un susseguirsi di eleganti boutiques inaccessibili ai più.
Esclusiva, di quell’eleganza sofisticata ricercata nello stile e nel gusto, questo gioiellino ha saputo resistere ai social e all’ostentazione dei tempi moderni. Il concetto stesso del lusso viene declinato attraverso l’esperienza di quello che si cela oltre conti a tanti zero. È qui che nasce il progetto creativo di un hotel di lusso nella parte alta dell’isola. Ci troviamo ad Anacapri: dietro la piazza principale si apre un viale fiancheggiato da una parete in pietra e gesso che è già il preludio, non si può non riconoscere la mano e lo stile di una delle espressioni contemporanee più originali e creative, Arnaldo Pomodoro. L’artista romagnolo, scomparso nel giugno scorso, ha disegnato e realizzato un corridoio a cielo aperto, che nel catturare lo sguardo accompagna in una dimensione astratta e alternativa.

Si percepisce da subito la volontà di avvolgere il visitatore, o per dire più correttamente il cliente in una dimensione del lusso che si propone con una interpretazione focalizzata all’esperienza. Senza prescindere dall’idea del bello e dell’armonia, senza prescindere dunque dall’arte, nulla si limita a elemento decorativo, le opere sono presenza viva e consentono allo sguardo attivo di abitare lo spazio, invitare alla riflessione e stimolare il dialogo. Ogni opera si amalgama e arricchisce l’esperienza dell’ospite.
Così spiega Ermanno Zannini, Jumeirah Capri Palace General Manager nel Manifesto Culturale: «Il vero lusso, per noi, non risiede solo nel comfort, ma nella profondità delle idee, nella capacità di ispirare e nutrire l’anima e risvegliare la mente. Accogliere nella sua forma più alta significa offrire un significato. Concepiamo il viaggio come un atto poetico. Attraverso l’arte, il viaggio diventa una storia: un’esplorazione di identità geografia incontri. Capri con la sua unica bellezza e la sua ricca storia è già è sia una destinazione che un punto di partenza, una porta d’accesso a itinerari simbolici e sensoriali. (…. ). Collaboriamo con artisti contemporanei, il cui lavoro risuona con le domande e le energie del nostro tempo. Offriamo loro non solo muri, ma spazi vivibili, contesti per la sperimentazione, la creazione e la risonanza… Investiamo visione, passione e risorse per costruire un progetto culturale che sia al tempo stesso vibrante e sostenibile: uno spazio aperto alle idee alla bellezza e ciò che deve ancora venire».

La collezione conta pezzi di altissimo spessore artistico, in mostra pilastri dei movimenti degli ultimi due secoli da Giorgio De Chirico a Mario Schifano, da Michele Chiossi a Nello Esposito. La sensibilità artistica e lo spirito di ricerca vanno però oltre il collezionismo e proprio da questa esigenza, nel 2021, è nata la collaborazione con Galleria Continua, consolidata per il suo carattere internazionale, innovativo e sperimentale. Fino al 18 ottobre la convergenza artistica si rinnova in un progetto che questa volta si concentra su contorni e atmosfere: Colore e Luce, il titolo anticipa il focus che ha guidato la selezione con la volontà centrata di una osmosi immersiva dentro e fuori gli spazi dell’hotel: volumi e spessori trasformano il tempo in un’esperienza. «Colore e Luce sono elementi fondamentali della nostra percezione. Ne deriva un intreccio raffinato tra realtà, percezione e interpretazione generando possibilità molteplici in cui ogni riflesso è sfumatura, sono il punto di partenza per riflessione ed emozioni», spiegano da Galleria Continua. Le opere in mostra sono il manifesto degli artisti che le firmano.

Loris Cecchini modella la materia sintetica dando spessore, morbidezza e profondità in un gioco di luci e ombre che si alternano e rincorrono. Dimensioni astratte che rimandano al profilo intimo del sentire, echi lontani di dune dorate che accompagnano il viaggio reale ed esperienziale. Michelangelo Pistoletto rappresenta una dinamica diversa fatta di incontro, o scontro, col sé e la realtà: il sogno del colore e la verità dell’immagine riflessa alla luce, uno stato di fatto una riflessione profonda che dall’universalità dell’opera incontra la quotidianità dell’esistenza di ognuno. Una rapidità di visione che non dà il tempo di scappare ma che avvolge nella morbidezza del colore. Per Giovanni Ozzola, l’interpretazione nasce nella individualità delle percezioni: la luce e il colore sono strumento per incorniciare l’unicità prospettica del singolo rispetto all’orizzonte che si traduce all’interno delle finestre, utilizzate come varchi emotivi. L’orizzonte, e come viene vissuto dall’anima di ognuno. I gessi colorati di Pascale Marthine Tayou sono uno strumento semplice che racconta, attraverso il colore e l’ingenuità dell’infanzia, l’evoluzione del sentire dell’uomo moderno invitandolo a riflettere sulle trasformazioni della vita. Nari Ward utilizza il rame ossidato e reinterpreta la natura morta nei riflessi del metallo e nel colore. Il classico che incontra lo spirito di Harlem, un connubio di eleganza formale ed esperienze di vita autentica.

Così viene trasformato a Capri il tempo dell’attesa o del riposo. Non si può non interrogarsi: forse è questo il vero lusso oggi? Avere il tempo di fermarsi e fare il punto sulla propria esistenza rispetto alla potenziale armonia della bellezza?














