17 ottobre 2025

Alba è stata nominata Capitale italiana dell’Arte Contemporanea 2027

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Alba sarà la Capitale italiana dell’Arte Contemporanea 2027: la città avrà un milione di euro per realizzare i progetti previsti nel dossier. Il sindaco: «Coinvolgeremo anche le altre amministrazioni candidate»

È sulle note di Vasco Rossi che Alessandro Giuli, Ministro della Cultura, ha annunciato la nuova Capitale italiana dell’Arte Contemporanea: sarà Alba a ottenere il titolo per il 2027. La proclamazione si è tenuta nella Sala Spadolini del Ministero della Cultura, alla presenza della giuria e dei rappresentanti delle quattro città finaliste: Foligno in aggregazione con Spoleto, Pietrasanta, Termoli e, appunto, Alba.

«Il dibattito è stato acceso, intenso, profondo ma la decisione è stata presa all’unanimità», ha dichiarato Lorenza Baroncelli, presidente della giuria, nel corso della cerimonia. Alla città vincitrice andrà un contributo di un milione di euro per la realizzazione del programma culturale previsto nel dossier Le fabbriche del vento, curato da Nicolas Ballario e presieduto da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo.

Alba Capitale Arte Contemporanea 2027: le motivazioni

«Il progetto si distingue per l’eccellente capacità di coniugare rigenerazione territoriale, innovazione artistica e partecipazione diffusa, attraverso un programma culturale di altissimo profilo. Si radica in una tradizione d’avanguardia che negli anni ha trasformato il territorio in laboratorio creativo, proiettandosi verso il futuro con iniziative destinate a diventare appuntamenti fissi nel panorama artistico nazionale e internazionale», si legge nelle motivazioni.

«Il piano integrato coniuga mostre, installazioni e interventi nello spazio urbano e paesaggistico, valorizzando talenti emergenti e attivando reti interistituzionali. La dimensione diffusa trasforma l’intero territorio in una piattaforma espositiva che promuove non solo la conservazione ma anche la sperimentazione. Particolarmente rilevanti sono gli interventi di rigenerazione urbana, accompagnati da percorsi formativi innovativi rivolti a giovani e a scuole con un’attenzione costante all’accessibilità e all’inclusione sociale, a testimonianza di una forte sensibilità verso le comunità locali», prosegue la giuria.

«Il modello di governance partecipativa, rafforzato da un partenariato pubblico-privato e dal coinvolgimento di realtà impegnate nel sociale, garantisce sostenibilità economica e continuità progettuale oltre l’anno di designazione. Il dossier aggrega esperienze già attive – residenze, festival, esposizioni – costruendo una rete policentrica sul territorio e favorendo sinergie tra amministrazioni, istituzioni culturali, associazioni e comunità. L’armonico equilibrio tra interventi di lungo periodo e iniziative specifiche per l’anno della Capitale sottolinea la visione strategica e la concretezza esecutiva dell’intero progetto».

Le fabbriche del vento: il progetto di Alba

Il riconoscimento, istituito con il Decreto Ministeriale n. 117 del 21 marzo 2024, nasce come contraltare e complemento alla Capitale italiana della Cultura, con l’obiettivo di valorizzare la ricerca artistica contemporanea e rafforzarne la presenza nei contesti urbani italiani. La selezione premia progetti capaci di intrecciare produzione artistica, rigenerazione urbana, inclusione sociale e formazione, restituendo all’arte il ruolo di motore civico e collettivo. Dopo Gibellina, designata per il 2026, sarà dunque Alba la seconda città a inaugurare questo nuovo capitolo della politica culturale italiana.

«Lo spirito con cui è nata questa manifestazione è offrire ai territori la possibilità di avviare processi a traino artistico e culturale», ha spiegato Angelo Piero Cappello, direttore generale Creatività Contemporanea del MiC. «Abbiamo messo in moto energie della creatività, uno scambio di idee che rende vitale un territorio. Le città finaliste hanno dimostrato capacità di generosità e ospitalità».

«Coinvolgeremo anche le altre amministrazioni candidate per stringere alleanze legate all’arte contemporanea. Non era una sfida contro di voi, ma un’occasione per creare sinergie e qualcosa di nuovo. Radici ma anche innovazione, per immaginare una Biennale delle Langhe nel 2027», ha dichiarato il sindaco di Alba Alberto Gatto, nel ringraziare la giuria e le istituzioni per l’attribuzione del titolo di Capitale italiana dell’Arte Contemporanea.

Con Le fabbriche del vento, Alba ha proposto un modello di città-laboratorio, in cui la cultura contemporanea diventa strumento di coesione e rigenerazione. Il titolo, evocativo e poetico, richiama il lavoro del mitico artista Pinot Gallizio, nato proprio ad Alba, ma anche la forza dinamica del territorio delle Langhe e la capacità di trasformare la memoria produttiva in slancio visionario.

Il programma – di cui scrivevamo più precisamente qui – prevede la nascita della Biennale delle Langhe, mostre dedicate a Gallizio e Roberto Longhi, interventi di rigenerazione urbana, opere pubbliche e iniziative che intrecciano arte, vino e salute, come Vigne d’arte e i progetti negli spazi dell’Ospedale Alba-Bra. Tra gli obiettivi, anche l’ampliamento della Biblioteca Civica con una sezione dedicata al critico Luca Beatrice.

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