05 febbraio 2023

Bologna Art to Date #9. Le mostre e le inaugurazioni di oggi

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La Bologna Art Week 2023 chiude oggi ma c'è tempo per un altro giro, con Untitled Association: tappa da Opificio Golinelli, CAR DRDE, P420, Fondazione Lercaro, Adiacenze

Carolina Cappelli, P.E.D.R.O. (Parassitare Eventuali Disastri Ripetendoli Ovunque), 2023, Adiacenze, Bologna. Still da video. © Carolina Cappelli

In occasione dell’edizione 2023 di Art City Bologna e della 46ma edizione di Arte Fiera, Untitled Association propone una serie di itinerari con cui intende suggerire a professionisti del settore, appassionati d’arte o semplici curiosi, alcune iniziative da non perdere, tra le mostre del Main Program e le iniziative di musei e spazi istituzionali, gallerie private e spazi indipendenti (qui le altre tappe).

 

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Untitled Association x Art City Bologna

Oggi nono – e ultimo – giorno di suggerimenti su dove dirigersi a Bologna per completare l’esperienza a base di arte, cultura e bellezza che prende spunto da Arte Fiera e dal suo impulso su tutta la città. Vi proponiamo cinque iniziative per riempire una domenica di relax.

Si parte, per chi ha voglia di dirigersi un po’ fuori dal Centro cittadino, dalla nuova mostra appena inaugurata all’Opificio Golinelli: “Oltre lo spazio, oltre il tempo. Il sogno di Ulisse Aldrovandi” è la nuova mostra organizzata dalla Fondazione Golinelli in collaborazione con il Sistema Museale di Ateneo, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna. Curato da Andrea Zanotti, Roberto Balzani, Antonio Danieli e Luca Ciancabilla, il progetto espositivo presenta un connubio assai inconsueto e originale tra reperti e oggetti delle collezioni museali dell’Ateneo bolognese, originali exhibit tecnico-scientifici immersivi e interattivi, quadri di Bartolomeo Passarotti, Giacomo Balla, Mattia Moreni, opere recenti di Nicola Samorì e oggetti, strumenti, video e immagini provenienti dall’Agenzia Spaziale Europea, che esprimono una visione unitaria della cultura e di alleanza tra arte e scienza, che qui è riproposta al pubblico in un percorso di ricerca tra passato e scenari futuribili. Il tutto è intessuto da trame poetiche, da sguardi visionari di scienziati esperti di Intelligenza Artificiale e neuroscienze e di umanisti, con il supporto narrativo di un nuovo “alfabeto”, composto da inediti glifi e ideato per l’occasione.

Giacomo Balla, Siamo in quattro (beato chi li trova). Foto: Comune di Forlì, Archivio Fotografico Musei Civici
NicolaSamori, CampoDeiMiracoli, 2022 (dettaglio), tecnica mista su lino, 500x800x 4 cm. Foto: Rolando Paolo Guerzoni. Courtesy EIGEN+ART Lipsia/Berlino

Ci spostiamo a questo punto verso il Centro e possiamo approfittare di tre mostre molto diverse tra loro ma a pochi passi l’una dall’altra. Si inizia dalla galleria CAR DRDE che racconta nei suoi ambienti il lavoro dell’artista serbo Nebojša Despotović: “Another Race of Vibrations” consiste in una selezione di opere pittoriche appartenenti al gruppo La famosa serie di Fioi tutte prodotte nel 2022. I lavori di Despotović sono difficili da calare in un contesto specifico ma, anche se tutte appaiono come estranee alla vostra vita, non farete fatica a riconoscervi tracce di esperienze comuni.

Nebosja Despotovic, Mia, 2022, olio su tavola incisa, 40×50 cm._Courtesy CAR DRDE
Nebosja Despotovic,_Bach, 2022, acrilico, gesso, inchiostro e carboncino su tela, 200×215 cm. Courtesy CAR DRDE

Giusto di fronte a CAR DRDE non farete fatica a notare e raggiungere P420, dove si concretizzano magnificamente le ultime ricerche di June Crespo. Nuove associazioni e nuove fusioni di bronzo in dialogo con elementi tessili, acciaio, resine e cemento confluiscono in “Acts of pulse”. Entrerete in un luogo in cui accadono cose e in cui sono state eliminate qualsiasi tipo di gerarchie tra gli elementi che sono nello stesso momento basamento, cornice, supporto e scultura.

June Crespo, Óptico (2), 2022, acciaio, rivestimento in ceramica, 62x32x76 cm. Foto: Carlo Favero. Courtesy l’artista e P420, Bologna
June Crespo, Acts of pulse (5), 2022, bronzo, acciaio inossidabile, cuoio, tessuto, 191x34x78 cm. Foto: Carlo Favero. Courtesy l’artista e P420, Bologna

A forse nemmeno un centinaio di metri di distanza si trova invece la Fondazione Cardinale Giacomo Lercaro. Qui quattro artisti – Guttuso, Gianfranco Ferroni, Morlotti, Franco Francese – occupano lo spazio della Raccolta Lercaro con cinque opere provenienti dalla Collezione Merlini e l’idea di creare stratificazioni che tendano a sconvolgere e modificarne la visione, attraverso appunto lavori emblematici in cui è possibile ritrovare tutte le peculiarità della “Vanitas”.

Renato Guttuso, Natura morta con lampada blu, 1942. Courtesy Fondazione Lercaro

Avvicinandosi ulteriormente al Centro città, nei pressi della Basilica di San Petronio, troverete la nuova realizzazione di Adiacenze all’interno dei suoi spazi. “P.E.D.R.O. (Parassitare Eventuali Disastri Ripetendoli Ovunque)” è il progetto trans-disciplinare di Carolina Cappelli che si basa sulla decostruzione, ricostruzione e rimessa in scena di alcune dinamiche de “Il Signore delle mosche” di Peter Brook. È partendo da questa sorta di film apocalittico ambientato in un tempo obsoleto che nasce il mondo di P.E.D.R.O., sospeso tra un disastro già avvenuto, o che sta per (ri)accadere, e abitato dai fantasmi di un futuro già passato. Questa sera alle 19 forse uno degli ultimi momenti performativi di questa lunga art week, Worst Case Scenario, sempre di Carolina Cappelli, sempre da Adiacenze in vicolo Santo Spirito.

Carolina Cappelli, P.E.D.R.O. (Parassitare Eventuali Disastri Ripetendoli Ovunque), 2023, Adiacenze, Bologna. © Carolina Cappelli

Volendo invece completamente uscire dalla frenesia bolognese, si potrebbe continuare a seguire il lavoro svolto da Adiacenze alla Casa della Cultura “Italo Calvino” di Calderara di Reno. Qui nei giorni scorsi è stato inaugurato il nuovo progetto interdisciplinare di Daniele Catalli, che attraverso il disegno e l’installazione reinterpreta una delle tematiche chiave della produzione di Italo Calvino. Il suo è un percorso espositivo onirico che riesce tuttavia a indagare in profondità il nostro tempo e le nostre debolezze. Invece alla Rocca dei Bentivoglio a Valsamoggia, in località Bazzano, dalle ore 10 alle 18 c’è Shooting Stars un’installazione sonora di Antonello Ghezzi. Qui l’artista ha immaginato un ambiente immersivo all’interno della Sala Ginevra, in cui il pubblico potrà mettersi in ascolto dei suoni del cosmo in live streaming e provare a esprimere i propri desideri.

Mappa #9, domenica 5 febbraio

01.
Opificio Golinelli – Centro Arti e Scienze
Via Paolo Nanni Costa, 14
Oltre lo spazio, oltre il tempo. Il sogno di Ulisse Aldrovandi
Fondazione Golinelli e Sistema Museale di Ateneo, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna
A cura di Andrea Zanotti, Roberto Balzani, Antonio Danieli e Luca Ciancabilla
04.02 > 28.05.2023

02.
CAR DRDE
Via Azzo Gardino, 14/A
Another Race of Vibrations
Nebojša Despotović
> 18.03.2023

03.
P420
Via Azzo Gardino, 9
Acts of pulse
June Crespo
> 04.02.2023

04.
Fondazione Cardinale Giacomo Lercaro – Raccolta Lercaro
Via Riva di Reno, 57
Vanitas. Emblemi per una riflessione
Renato Guttuso, Gianfranco Ferroni, Ennio Morlotti, Franco Francese, a cura di Mariella Gnani
> 05.02.2023

05.
Adiacenze
Vicolo Santo Spirito, 1/B
P.E.D.R.O. – Parassitare Eventuali Disastri Ripetendoli Ovunque
Carolina Cappelli
03.02 > 23.03.2023

Worst Case Scenario
Carolina Cappelli (performance)
05.02.2023 | H. 19

alla Casa della Cultura “Italo Calvino” – Via Roma 29, Calderara di Reno (BO)
Delle città come dei sogni
Daniele Catalli
> 20.05.2023

alla Rocca dei Bentivoglio – Via Contessa Matilde, 10, Valsamoggia loc. Bazzano (BO)
Shooting Stars
Antonello Ghezzi
> 26.02.2023

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