08 aprile 2024

È morto a 58 anni Massimo Uberti, artista della luce e della parola scritta

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Bresciano di nascita e milanese di adozione, aveva esordito nel gruppo di artisti di via Lazzaro Palazzi, sperimentando pittura e fotografia, trovando infine il suo linguaggio distintivo nella parola scritta e nella luce neon

Massimo Uberti

«Siamo tristi di annunciare che Massimo è venuto a mancare la notte scorsa nella casa di famiglia dopo una lunga malattia». È attraverso un messaggio via Instagram che la famiglia ha annunciato pubblicamente la scomparsa di Massimo Uberti, nato a Brescia nel 1966 e conosciuto per le sue suggestive installazioni luminose.

 

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Bresciano di origine e milanese di adozione, Massimo Uberti si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Brera e ha esordito nei primi anni Novanta dopo l’esperienza come membro del gruppo di artisti dello spazio Lazzaro Palazzi di Milano, diventando redattore della rivista Tiracorrendo. Dopo una formazione come pittore, Uberti comincia a sperimentare nel campo della fotografia, fino a trovare la sua peculiare cifra stilistica nell’uso del neon, strumento essenziale di espressione spaziale e poetica. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti in Italia e all’estero, tra cui: Piazza dei Mercanti nel 2007, il V Premio della Camera di Commercio di Milano (2008), la commissione della realizzazione di Tendente Infinito nella mostra “Sogni della città possibile” alla Fondazione Stelline di Milano (2008). Nel 2012 ha vinto il premio internazionale Artist’Book NOPX a Torino e l’anno successivo è stato selezionato dalla Commissione Europea per due workshop a Milano e Berlino sul tema New Narrative for Europe.

 

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Negli ultimi anni ha partecipato a numerose mostre personali e collettive: “Spazio Amato” alla Galleria d’arte Moderna di Roma (2015), “Today I love You” (2015), inizialmente esposta ad Amsterdam e successivamente esposta a Manchester, Ontario, Washington, Shanghai e Dubai. Successivamente, ha realizzato ESSERE SPAZIO (2017) in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli e ha creato Prospectum (2018) in occasione delle Olimpiadi invernali in Corea del Sud. Ha collaborato con il Palazzo Ducale di Mantova esponendo Sforzinda (2019), e SPAZIO AMATO (2020) opera d’arte permanente curata da Hypermaremma nell’oasi WWF di Capalbio. Nel 2021 collabora con l’UNESCO per la Città di Verona, realizzando PARRAN FAVILLE e DA SPONDA A SPONDA, opere dedicate a Dante e alla città di Verona. Il suo impegno prosegue dentro e fuori dai confini nazionali: nel novembre 2021 inaugura una nuova installazione permanente di Today I Love You presso l’University Medical Center di Amsterdam, mentre l’anno successivo inaugura ORBITA, opera permanente vincitrice del PAC Piano per l’Arte Contemporanea del Ministero della Cultura, presso il Castello Gamba di Chatillon. Sempre nel 2022 prende parte al festival diffuso di Light Art nella capitale dell’Arabia Saudita, a Riyadh, esponendo CITTA’ IDEALE (2022).

 

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«Caro Massimo, ti abbiamo conosciuto grazie a Carlo [Pratis, ndr], che possedeva solo amore per te. Ci hai reso sognanti di terre lontane, di cui sentivamo anche i profumi in una notte di estate, un’ora blu. Oltremare per te era un ancestrale ricordo, ti lasciamo il nostro, altrettanto ancestrale: quello di uomini che partivano in armi, e tornavano vestiti di seta in un oltre che ci unirà per sempre. Che la terra ti sia lieve», scrivono ancora su Instagram gli organizzatori di Picnic Affair, festival itinerante che la scorsa estate era approdato in Sicilia, esponendo la toccante installazione OLTREMARE. Uno di tanti esiti di una ricerca espressiva che si era radicata via via nelle componenti essenziali della luce e delle parole, costituendo dei landmark inaspettati su territori disparati, fornendo spunti di suggestione poetica inscindibili dai luoghi per cui le opere erano pensate.

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