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Mimmo Paladino accende il centro di Perugia con le luminarie d’artista
Arte contemporanea
Dal 28 novembre, il cielo di Corso Vannucci a Perugia si è trasformato in una galleria a cielo aperto, grazie alle luminarie natalizie firmate da Mimmo Paladino, uno dei maestri italiani più conosciuti e apprezzati a livello internazionale. L’intervento, frutto della collaborazione tra la Galleria Nazionale dell’Umbria e il Comune di Perugia, arricchisce ulteriormente il panorama culturale della città, confermandone il ruolo di protagonista nell’arte contemporanea italiana.
Paladino è proprio in questo periodo protagonista della mostra Antologica, suddivisa fino al 18 gennaio 2026 tra la Galleria Nazionale dell’Umbria, la Rocca Albornoziana di Spoleto e il Palazzo Ducale di Gubbio. Il Maestro aveva già collaborato con la città per il telo d’artista su Palazzo Baldeschi per la Fondazione Perugia.
Con Concerto in piazza, l’artista campano porta in strada il suo linguaggio, interpretando Corso Vannucci come fosse un vero e proprio palcoscenico, rielaborando tradizioni e memorie della città attraverso forme contemporanee. Le luminarie, che si stagliano tra gli edifici come fossero festoni multicolori, richiamano infatti le icone della città: il profilo del grifo, borghi medievali, pievi, croci, volti che incorniciano le trifore di Palazzo dei Priori e l’immagine della Fontana Maggiore. Ogni elemento racconta la storia di Perugia e del suo centro storico, celebrando le comunità umbre e le loro tradizioni, dalle manifestazioni religiose al festival Umbria Jazz.

La sindaca Vittoria Ferdinandi ha commentato l’evento sottolineando il legame tra arte contemporanea e comunità: «Perugia è una città viva, democratica, abituata a discutere e confrontarsi: e anche l’arte contemporanea, con le sue provocazioni e i suoi linguaggi, fa parte di questo dialogo». La Sindaca ha evidenziato l’importanza di vedere la piazza avvolta dalle luminarie di Paladino, un’immagine che – ha affermato – restituisce l’idea di una città unita e capace di costruire insieme il proprio racconto: «Accendere le luci significa accendere il Natale, un tempo che parla alle nostre emozioni più profonde e che deve tornare a essere soprattutto relazione, incontro, senso di comunità».
Non è il primo anno che Perugia scommette sull’arte per illuminare le proprie strade durante le festività natalizie: risale infatti al 1971 la prima luminaria d’artista. Un’audace installazione di Angelo Buonumori e Gianni Sani che i perugini avevano ribattezzato “il Serpentone” e che constava di un tubo di plastica bianco che si snodava per il centro storico, oggi apprezzato dalla critica ma allora bersaglio di aspre e ironiche critiche. Oggi, 54 anni dopo, la città continua a scegliere un artista per reinterpretare la propria tradizione e tradurla in luce.

Anche Costantino D’Orazio, direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria, ha rimarcato l’importanza dell’iniziativa: «L’accensione delle luminarie d’artista di Mimmo Paladino segna il culmine di un percorso iniziato con il telo per la facciata di Palazzo Baldeschi e proseguito con la grande mostra Antologica ospitata dalla Galleria Nazionale dell’Umbria. È un vero e proprio concerto tra istituzioni (Comune di Perugia, Fondazione Perugia e Museo Nazionale dell’Umbria) con l’obiettivo di restituire alla città il giusto posizionamento di città d’arte, a livello nazionale e non solo. I simboli delle luminarie raccontano secoli di tradizioni, storie e memorie, valorizzandole attraverso un linguaggio contemporaneo».
Con Concerto in piazza, Paladino porta nelle strade di Perugia la stessa attenzione per la cultura archetipica che ha segnato tutta la sua carriera. Le luminarie diventano così un ponte tra passato e presente, celebrando la capacità della città di far convivere memoria storica e sperimentazione artistica.
In concomitanza con le luminarie, dall’8 novembre il pubblico potrà visitare Antologica, che ripercorre 50 anni di lavoro dell’artista attraversando tre sedi umbre e con l’installazione di 600 metri quadrati sulla facciata di Palazzo Baldeschi.
Il racconto prende avvio sulla facciata di Palazzo Ansidei, da pochi giorni sede del nuovo LAB – Luisa Annibale Base, per continuare poi lungo l’intero quartiere, grazie al videomapping di Giuliano Giuman, con la proiezione di opere concesse dall’artista perugino che ha il suo studio proprio nel rione. Il grande intervento artistico, realizzato grazie all’impiego di nove proiettori nascosti, racconta la storia del cioccolato di Perugia e si conclude con il logotipo della Città del Cioccolato.















