03 agosto 2025

In Corsica c’è Plein Soleil, la seconda edizione OFF della Biennale De Renava

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Torna la collettiva organizzata nel borgo di Bonifacio, in mostra per tutta l'estate (fino a ottobre). Ecco i nomi esposti nella Caserma Montlaur, tra artisti corsi e internazionali

Carlos Cruz-Diez, Chromosaturation, De Renava x Centre Pompidou

Bonifacio, città corsa di origine medievale che si erge su una scogliera a picco sul mare, è ricca di fortificazioni e costruzioni centenarie – come il Bastion de L’Etendard e la Scalinata del Re d’Aragona, composta da 187 antichi scalini. Dal Porto Vecchio della città è possibile vedere in lontananza la Caserma Montlaur. Il grande complesso ha le finestre oscurate con dei cartoni che riprendono la palette del sole al tramonto. Si tratta di uno spazio di 5.000 m2 usato dai militari durante la Seconda Guerra Mondiale, rimasto abbandonato per ben 30 anni. Al suo interno è ospitata Plein Soleil, l’esposizione legata alla seconda edizione OFF della Biennale De Renava, la collettiva che si tiene ogni due anni nel bellissimo borgo di Bonifacio, occupando temporaneamente location affascinati per estro architettonico e carattere storico. La mostra, aperta il 28 giugno, sarà visitabile fino al 4 ottobre.

Lo scorso anno si è tenuta l’edizione ufficiale della Biennale che celebrava la connessione con la storia moderna e antica, riflettendo sulla figura del condottiero visionario Napoleone Bonaparte (nato ad Ajaccio), sull’idea dei corsi e ricorsi storici legata al ciclo vitale degli Imperi – nascita, ascesa, decadimento e crollo. L’esposizione si chiamava, infatti, Roma Amor giocando sul nome palindromo della Città Eterna.

Ange Leccia, Le Baiser, De Renava x Centre Pompidou ©Florent Biancarelli

La Biennale è organizzata dall’associazione no-profit De Renava operante nel Mediterraneo e fondata in Corsica nel 2020 da Prisca Meslier e Dumè Marcellesi. Quest’anno approdiamo appunto all’edizione OFF 02 in partenariato con il Centre Pompidou, che vede coinvolta come attrice anche FRAC Corsica. L’esposizione costruisce un dittico ideale con la prima edizione OFF (nel 2021) che si intitola La Notte, in omaggio alla pellicola di Michelangelo Antonioni, parte a sua volta della trilogia dell’incomunicabilità.

Le opere scelte quest’anno sono di importanti artisti, tra internazionali e corsi: Yto Barrada, Elisabetta Benassi, Carlos Cruz Diez, Judy Chicago, Studio Drift, Laurent Grasso, Robert Irwin, Mireille Kassar, Ange Leccia, Maurizio Nannucci, Phil Niblock, Chihiro Tanaka. La curatela è stata affidata a Prisca Meslier (De Renava), Philippe-Alain Michaud (Curatore capo della collezione Film, Musée national d’art moderne – Centre Pompidou) e Philippe Bettinelli (Curatore della collezione New Media, Musée national d’art moderne – Centre Pompidou).

Laurent Grasso, Soleil Double, De Renava x Centre Pompidou © Florent Biancarelli

La mostra è divisa in tre sezioni: Lumière Naturelle, Lumière Surnaturelle, Lumière Artificielle. «A differenza di quanto facevamo 25 anni fa – quando prestavamo opere scelte da Parigi, ora costruiamo mostre partendo dalle idee e dalle aspettative dei colleghi curatori», lo dichiara a exibart il direttore del Centre Pompidou, il 39enne Xavier Rey, molto stimato in Francia. «Quindi», prosegue, «invece di aspettare che opere di grandi dimensioni creino una sorta di contenitore giustapposto all’interno dell’edificio esistente, stiamo adattando le opere scelte in modo tale che si integrino perfettamente nell’edificio così com’è. È un modo per condividere idee, opere e per perseguire la nostra missione: combattere la mancanza di informazione, di scienza e tecnica, lo sfiorire dei legami sociali. È anche una dimostrazione di ciò che vogliamo attraverso l’arte e le istituzioni pubbliche».

Le opere in mostra

Alcune installazioni, come afferma anche Xavier Rey, sembrano aderire agli ambienti interni della caserma come fossero state concepite sin dall’inizio per quei luoghi. Ciò diventa evidente per l’opera di Carlos Cruz Diez, artista francese di origine venezuelana che si è mosso nel campo dell’Op Art, che con Chromosaturations crea delle aree cromatiche tramite lampade neon che emettono i colori primari. Tuttavia, l’occhio non abituato a percepire una tavolozza così pura, si autoinganna percependo altri colori dello spettro mano a mano che il fruitore si muove nella stanza, a seconda della propria personale risonanza emotiva. Ancora Ange Leccia, artista corso esperto di cinema, porta un’opera che ha segnato la sua carriera Le Baiser che evoca l’alchimia dell’attrazione e riporta alla mente le più celebri scene di effusioni della storia del cinema.

Carlos Cruz-Diez, Chromosaturation, De Renava x Centre Pompidou

Mirellle Kassar riesce a catturare un momento magico nel 2013: un gruppo di bambini fa il bagno nel quartiere di Ouzai, un sobborgo di Beirut. Nello sfarfallio della luce solare che si riversa sulle onde, i bambini sembrano delle divinità dorate. L’artista, originaria di Beirut, rifugge dalla narrazione vittimistica…è il peso della Storia e delle storie individuali che non può essere trascurato. L’artista decide di chiamare il video Anti-Narcissus: è il tempo della gioia che rimane sospeso, ci spiega. «Questi bambini non moriranno per vanità ed egocentrismo, non cadranno nella loro immagine. Al massimo sarà l’eccesso di energia vitale a consumarli».

Sempre suggestivo vedere dal vivo le opere Redline e Corner di Maurizio Nannucci e il video di Judy Chicago che documenta una serie di performance nel deserto californiano. Corpi femminili completamente nudi risultano vestiti da nuvole di fumogeni, realizzati con pigmenti sintetici. Oltre alle opere di artisti, la mostra include le riprese che fece dalla Stratosfera l’astronomo Audouin Dollfus. Grazie al supporto di un centinaio di palloni raggiunse i 14.000 metri di altitudine, in una capsula pressurizzata, per studiare la terra, il vapore acqueo lunare, Marte e il Sole. Ancora, Chris Marker, durante l’eclissi totale di sole dell’11 agosto 1999, si aggira nel Jardin des Plantes filmando i curiosi testimoni, adulti e bambini, che osservano il cielo dotati di occhiali protettivi.

Maurizio Nannucci, Red Line, De Renava x Centre Pompidou
Caserne Montlaur, De Renava © Florent Biancarelli

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