29 ottobre 2023

In Istria, il Meneghetti Wine Hotel & Winery ospita il parco di sculture di Arne Quinze

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Una mostra a cielo aperto dove le opere dell'artista belga si integrano con il paesaggio dell'Adriatico. «Una simbiosi perfetta tra natura, lusso e arte nello stesso luogo»

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Meneghetti Sculpture Garden. Arne Quinze, Chroma Lupine Chameleon, 2019. Photography by Dave Bruel

D’estate i profili dei vigneti bruciati dal sole, un calice di Malvasia, le cicale. D’autunno le fronde dorate, il camino, la raccolta delle olive. Siamo al Meneghetti Wine Hotel & Winery, nell’Istria meridionale. Una tenuta che è hotel di lusso, cantina, spa, ristorante d’autore. Ma anche sede di una mostra a cielo aperto, il titolo è Lupines, quei lupini selvatici tanto cari all’artista belga Arne Quinze. Qui, sparpagliate tra 58 camere ricavate da un edificio centenario in pietra bianca, trovano casa fino a dicembre 2024 le sue sculture di grandi dimensioni, in alluminio, tutte ispirate alla forma di un fiore. Un «artista artigiano», «fast thinker», come lo definisce il curatore berlinese Reiner Opoku durante il nostro incontro, seduti all’ombra del pergolato dell’hotel. Insieme parliamo della storia di Rovigno, delle strade di Pola, delle vicinissime Isole Brioni, dove Tito ospitava i suoi ricevimenti leggendari. Mi dà consigli sulla mia permanenza in Istria, «va scoperta con calma, in profondità», si raccomanda. Poi inizia, sotto il sole tiepido di mezzogiorno, la nostra passeggiata tra sentieri e filari.

È disposta su 120.000 metri quadrati la mostra di Quinze, uno stuolo di fiori in alluminio verniciato disseminati tra gli spazi del Meneghetti. C’è Chroma Lupine Sparsiflorus (2019), quasi un totem color bottiglia, davanti alla distesa di viti mature. O ancora il blu metallico, sempre mutevole, di Chroma Lupine Chameleon (2019), all’ingresso della tenuta, che fa il verso ai colori del cielo e si specchia nel verde scarico degli ulivi. L’enorme Chroma Lupine Flower (2020) emerge tra gli alloggi, sfiora i 6 metri d’altezza, monumentale. Non mancano due esemplari recenti, anno 2023, uno ha i colori del tramonto, sole nel sole. «La mia arte è la rappresentazione di come percepisco la natura», spiega l’artista Arne Quinze. «Cerco di trasmettere l’armonia, la transitorietà e la dualità della natura attraverso il mio lavoro. Con la mia arte, voglio immergere lo spettatore nella bellezza sfrenata e nella diversità della natura».

Meneghetti Sculpture Garden. Arne Quinze, Lupines, 2023. Photography by Dave Bruel

Così i Lupines, i fiori tipici dell’Istria meridionale che simboleggiano l’immaginazione e il ciclo della vita, sono sembrati i protagonisti perfetti di questa esposizione senza pareti, con l’obiettivo di presentare l’arte contemporanea nella regione, fuori dagli spazi convenzionali. «In Belgio, a Sint-Martens-Latem, Arne ha un grande giardino con migliaia di piante, quindi conosce bene i fiori, è da quelli che trae ispirazione», mi racconta il curatore costeggiando un’altra scultura fitomorfa, nei pressi della cantina. Il risultato: fiori artificiali contorti, quasi lamiere che sgorgano dalla terra. Nessuno stelo ma solo corolle riflettenti, talvolta forate, a catturare gli spasmi del sole.

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Meneghetti Sculpture Garden. Arne Quinze, Chroma Lupine Sparsiflorus, 2019. Photography by Dave Bruel

Quinze lo avevo visto l’ultima volta a Brafa, a Bruxelles, era l’ospite d’onore dell’edizione 2022 – quella che si svolgeva eccezionalmente d’estate, a giugno – e aveva creato una serie di installazioni immersive, a partire dal grande tappeto colorato che accoglieva i visitatori della fiera. Nello stesso anno, esponeva alla Biennale Arte di Cecilia Alemani, nella Serra dei Giardini. Classe 1971, l’artista belga ha lavorato a lungo con il legno, ora si dedica soprattutto all’alluminio. La sua arte si rivolge agli spazi pubblici, attiva in modo delicato – e appariscente, insieme – un dialogo tra spettatori più o meno volontari, li incoraggia a ripristinare un equilibrio tra cultura e natura, indaga il fenomeno dell’urbanizzazione. Ed ecco i lupini selvatici, sempre più rari, vittime delle coltivazioni intensive. Ecco questi fiori metallici, sparsi sotto il cielo dell’Istria, baluardi opalescenti contro il grigiore diffuso delle città internazionali.

«Il Meneghetti è già noto in tutto il mondo per il suo lusso inserito nella natura che lo circonda», conclude Miroslav Plišo, amministratore delegato del Meneghetti Wine Hotel & Winery, membro del marchio Relais & Chateaux. «Non potevo pensare a un modo migliore per valorizzare ancora di più questo spazio se non portando le sculture del signor Quinze e collocandole in tutta la tenuta. La filosofia che sta alla base delle sue opere d’arte è qualcosa a cui noi di Meneghetti teniamo molto e troviamo che questa sia una simbiosi perfetta tra natura, lusso e arte nello stesso luogo».

Courtesy of Meneghetti Wine Hotel & Winery
Courtesy of Meneghetti Wine Hotel & Winery

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