16 gennaio 2020

Jérôme Chazeix a Roma, tra performance e tessuti

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Per la prima volta in Italia, Jérôme Chazeix con The coat of hipness (materiali velati), una delle sue installazioni performative. Fino al 13 febbraio

Jérôme Chazeix
Jérôme Chazeix, The coat of hipness, Bergen, 2017, courtesy l'artista

Label201 ha annunciato la realizzazione a Roma, in via Portuense, dell’«installazione performativa» The coat of hipness (materiali velati) di Jérôme Chazeix, nato in Francia nel 1976 e dal 2000 residente a Berlino, al suo primo progetto espositivo in Italia.

The coat of hipness (materiali velati), a cura di Camilla Boemio, con il patrocinio di Altaroma 2020 e il coordinamento di AAC Platform dal 23 gennaio al 13 febbraio 2020  «darà vita a un paesaggio immersivo annettendo una performance con sei ballerini , che verrà realizzata in occasione della vernice», il 23 gennaio alle 16.00, nell’ambito dell’apertura della fashion week della capitale, che si svolgerà fino al 26 gennaio.

The coat of hipness (materiali velati) a Roma

«The coat of hipness è stata realizzata per la prima volta da Visningsrommet UDF, a Bergen nel 2017. Considerando le tendenze hipster e la scomparsa del valore dell’immagine e della cultura in un flusso di Internet, Chazeix ha nuovamente creato delle stampe di una collezione di moda con leggings, gilet, bomber e cappellini. Queste nuove opere tessili realizzate appositamente per questo intervento romano, dialogheranno con i video e la musica che accompagnano questa collezione che sarà messa in scena con un’esibizione poetica e potente», ha spiegato la curatrice.

«Le installazioni di Chazeix creano mondi paralleli ibridi attraverso una serie di esperienze multimediali e teatrali coinvolgenti. L’associazione di diversi media e la loro correlazione sono al centro delle sue installazioni che riuniscono disegno, costumi, video e oggetti. Questi elementi sono prioritari e integrati all’interno, culminano in uno scenario complesso, disorientando e persino ipnotizzando lo spettatore verso uno stato di alterità. Come una contaminazione grafica, la messa in scena avvolge tutte le superfici dello spazio e guida lo spettatore ad entrare in una nuova coscienza», si legge nel comunicato stampa.

A Roma The coat of hipness si innesta sulla ricerca promossa da Raid, «un progetto di ricerca, curato da AAC Platform e Camilla Boemio, il cui sviluppo rimanda ad una costellazione capace di attivare connotazioni sulle arti tessili e le pratiche partecipative; ma anche di annettere una serie di progetti paralleli che si svilupperanno in gallerie d’arte contemporanea e collaborazioni con artisti d’arte visiva. […] Una nuova estetica evidenzia una ricerca fervida dell’utilizzo del tessile aprendo la discussione ad una rinnovata analisi del linguaggio nelle sue forme più ibride ed attente al tessuto sociale», ha proseguito l’organizzazione.

La ricerca di Jérôme Chazeix

«L’approccio del lavoro di Jérôme Chazeix consiste nell’associazione di diversi media e il loro crossover. Le sculture, i video e i disegni sono gli elementi che privilegia nella sua creazione. Sono integrati, tra l’altro, nelle sue installazioni, gli ambienti o le performance, e combinati per formare uno scenario travolgente e complesso, portando a una cristallizzazione, un processo associativo molto simile a una rete di sfaccettature o a un cosmo.
Le performance, che fanno parte dell’intero concetto, sono spesso realizzate nelle installazioni e presentate permanentemente come video», ha proseguito il comunicato stampa.

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