14 gennaio 2022

La nuova Kunsthalle Berlin all’ex aeroporto di Tempelhof parte con Bernar Venet

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Saranno le grandi sculture e le performance di Bernar Venet a inaugurare la nuova Kunsthalle Berlin, negli spazi di archeologia industriale degli Hangar 2 e 3 dell'ex aeroporto di Tempelhof

Visualization, Bernar Venet, 1961-2021. 60 years of performance, paintings and sculptures. Courtesy of © Bernar Venet and VG Bild-Kunst, Bonn 2021

Un nuovo spazio dedicato all’arte contemporanea spicca il volo a Berlino, letteralmente: la Kunsthalle Berlin aprirà, infatti, a partire da 29 gennaio 2022, negli spettacolari spazi degli Hangar 2 e 3 del Zentralflughafen Berlin-Tempelhof, l’iconico aeroporto cittadino al quale sono legate tante vicende della storia cittadina e oltre. A inaugurare gli 8mila metri quadrati della nuova Kunsthalle Berlin sarà Bernar Venet, protagonista di una ampia retrospettiva curata da Walter Smerling e organizzata dalla Stiftung für Kunst and Kultur di Bonn in collaborazione con Tempelhof Projekt GmbH. In esposizione, più di 150 opere, tra sculture, pitture e performance, realizzate tra il 1961 e il 2021 dall’artista francese che, in qualche modo, rende omaggio alle origini dell’aeroporto. Fu infatti sempre un francese, Armand Zipfel, a compiere, nel 1909, la prima dimostrazione di volo sul campo di Tempelhof, che fu poi designato ufficialmente come aeroporto nel 1923. Fu poi abbandonato nel 2008 e riconvertito in parco pubblico nel 2010. Peraltro, anche lo stesso Venet ha rapporti molto stretti con la Germania: oltre a essere rappresentato dalla Koenig Gallerie di Berlino, Venet ha avuto la sua prima retrospettiva al Museum Haus Lange di Krefeld nel 1970 e ha partecipato alla documenta VI di Kassel, nel 1977.

Nato nel 1941, a Château-Arnoux-Saint-Auban, nell’Alta Provenza, e attualmente di base a New York, Bernar Venet iniziò come decoratore presso il teatro dell’opera di Nizza, nel 1950. Agli anni immediatamente successivi risalgono le sue prime opere, come Tas de Charbon, una distesa informe di carbone, che gli valsero la stima di Marcel Duchamp. Successivamente si trasferì negli Stati Uniti, per rientrare a Parigi, dal 1971 al 1976, per insegnare alla Sorbona.

Pile of Coal, 1963 Sculpture without specific dimensions Retrospective exhibition: Musée d’art contemporain (MAC), Lyon, France, 2018-2019 Photo credit: Xinyi Hu © Bernar Venet and VG Bild-Kunst, Bonn 2022

Alla fine degli anni ’70 risalgono le opere più conosciute, grandi sculture pubbliche dalle geometrie audaci, tutte in acciaio corten, esposte nelle piazze di tutto il mondo, tra Parigi, Berlino, Tokyo, Strasburgo, Pechino, San Francisco. Nell’ottobre 2019, il suo Arc Majeur di quasi 60 metri è stato inaugurato in Belgio, diventando l’opera d’arte pubblica più alta in Europa.

La mostra alla Kunsthalle Berlin traccerà l’intero arco della carriera di Bernar Venet, con un focus sui lavori dal 1966 al 1970, i suoi anni negli Stati Uniti maggiormente legati alla corrente dell’Arte Concettuale. In esposizione anche quattro delle sue caratteristiche installazioni ambientali scandite da archi, angoli e linee rette, che si dispiegheranno negli ampi e raramente visti spazi degli Hangar, che già in passato hanno ospitato eventi d’arte e cultura come, tra gli altri, la fiera d’arte moderna e contemporanea Art Berlin, la cui esperienza però si chiuse nel 2019, anche a causa di alcune questioni sorte in merito alla possibilità di usare nuovamente la sede dell’ex aeroporto.

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