03 aprile 2022

Milano Art Week x Untitled #8: gli imperdibili dell’ultimo giorno

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Ultimo giorno di Milano Art Week: Untitled Association ci suggerisce il percorso con tutti gli imperdibili da recuperare, tra talk, installazioni e un finale da film

Romeo Castellucci, Milano, filmato da Yuri Ancanari, musiche di Scott Gibbons, La Triennale, FOG2022, 2022. Photo credits Alex Majoli

In occasione dell’edizione 2022 della Milano Art Week, settimana densa di eventi, inaugurazioni e progetti legati al mondo dell’arte, questa edizione speciale di Milano Art to Date, pensata da Untitled Association, intende suggerire a professionisti del settore, appassionati d’arte e non solo, una proposta di itinerario con le iniziative da non perdere (qui le altre tappe).

 

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Milano Art Week 2022: gli imperdibili dell’ultimo giorno

Come prima tappa di questo ottavo e ultimo itinerario, vi proponiamo una mattinata all’interno del Museo della Scienza e Tecnologia in zona San Vittore (M2/S. Ambrogio) per assistere, a partire dalle 11:30, al primo dei tre simposi Ti Guarderò Bruciare, appartenenti al progetto di ricerca Arte&Scienza di Federica Di Carlo, vincitore della decima edizione dell’Italian Council. Esperimento per un dialogo #atto1, è il primo di tre appuntamenti in cui l’artista racconterà le fasi dell’esperimento e gli sviluppi del progetto insieme alla curatrice Giuliana Benassi, all’astrofisico Domenico Bonaccini Calia e a Marco Faccini.

Federica Di Carlo, Ti Guarderò Bruciare/ Esperimento in dialogo atto#1. Locandina

Rimaniamo in zona e muoviamoci a piedi verso l’Archivio Atelier Pharaildis Van den Broeck, in Via Bragadino. Oggi è l’ultimo giorno per visitare PROJECT ROOM #6, una serie di interventi realizzati da Claudia Losi, insieme a Emiliano Biondelli, incentrati sul concetto di bandiera, elemento plastico mutevole e permeabile nello spazio, una vela che proietta il visitatore delicatamente nel mondo intimo dell’Archivio Atelier.

Installation view: Claudia Losi, PROJECT ROOM #6, 2022, a cura di Emiliano Biondelli. Courtesy Archivio Atelier Pharaildis Van den Broeck e l’artista, photo credits Marco Davolio

Spostandoci dalla zona di San Vittore, in metropolitana raggiungiamo il Cimitero Monumentale di Milano (M5/Monumentale), per una speciale visita all’interno del Tempio Crematorio, dove è stata allestita Lullaby: un’opera installativa che Maurizio Cattelan ha donato alla città di Milano, in particolare al suo Museo del Novecento. Al centro della Sala del Tempio, due grossi pallet carichi di 40 grandi sacchi di plastica pieni di detriti e macerie provenienti dalle esplosioni collegate con gli attentati di mafia del 1993 a Milano.

Maurizio Cattelan, Lullaby,1994, installation view presso Tempio Crematorio, Cimitero Monumentale, Milano, 2022. Photo credits Zeno Zotti

Dal Cimitero Monumentale ci spostiamo verso la zona Loreto (M2/Loreto), non lontano dalla galleria di Massimo De Carlo, che presenta You, una nuova mostra di Maurizio Catteln inaugurata al principio di questa Art Week. Siamo però diretti verso Piazza Aspromonte, per visitare la nuova sede dell’.

Emilio Scanavino, Piatto | Plate, 1963, terracotta policroma graffita, diametro 26 cm. Courtesy Archivio Emilio Scanavino, photo credits Bruno Bani

In occasione della sua apertura al pubblico, a cent’anni dalla nascita dell’artista, l’Archivio presenta Emilio Scanavino. This is Tomorrow, a cura di Marco Scotini. Attraverso una sessantina di opere di diversi materiali e formati prodotti tra l’inizio degli Anni Cinquanta e la fine degli Anni Sessanta, la mostra fornisce un’occasione per approfondire il lavoro dell’artista e, in particolare, il suo rapporto con la ceramica, spesso ingiustamente trascurato, inglobato nella sua produzione scultorea.

 

Tadashi Kawamata, Nest in Milan n.1, 2022, assi di legno e pittura, opera site-specific, BUILDING, via Monte di Pietà 23, Milano. Courtesy BUILDING, photo credits Paolo RiolziStudio

Abbiamo ancora un po’ di tempo prima della conclusione di quest’ultimo itinerario. Lo sfruttiamo per andare alla ricerca dei celebri grandi nidi che Tadashi Kawamata ha posto su alcuni edifici del Centro cittadino. In via Monte di Pietà (M3/Montenapoleone), presso il Centro Congressi Fondazione Cariplo, il Grand Hotel et de Milan, oltre che sulla facciata del palazzo che ospita la galleria Building, dove è anche possibile visitare la sua ultima personale a cura di Antonella Soldaini (Tadashi Kawamata. Nests in Milan). In via Brera, a Palazzo di Brera nel Cortile della Magnolia e infine all’ingresso del nuovissimo ADI Design Museum in Piazza del Compasso d’oro (M2/Moscova; M5/Cenisio).

 

Tadashi Kawamata, Nest in Milan n.2, 2022, assi di legno, opera site-specific, Grand Hotel et de Milan, via Monte di Pietà 24, Milano. Courtesy BUILDING photo credits Paolo RiolziStudio
Tadashi Kawamata, Nest in Milan n.3, 2022, assi di legno, opera site-specific, Centro Congressi Fondazione Cariplo, via Monte di Pietà 10, Milano. Courtesy BUILDING, photo credits Paolo RiolziStudio
Tadashi Kawamata, Nest in Milan n.4, 2022, assi di legno, opera site-specific, Cortile della Magnolia, Palazzo di Brera, via Brera 28, Milano. Courtesy BUILDING, photo credits Paolo RiolziStudio

Ultima tappa di questo ultimo circuito, a conclusione anche di questa edizione della Milano Art Week 2022, ritorniamo per la terza volta alla Triennale, al Parco Sempione (M1/Cadorna), dove vi proponiamo, in prima assoluta, la proiezione del film Milano di Romeo Castellucci, filmato da Yuri Ancarani, alle ore 19:30, nell’ambito di FOG Triennale Milano Performing Arts, il festival dedicato alle più interessanti proposte nell’ambito delle arti performative. L’opera filmica in bianco e nero vede, nel susseguirsi delle inquadrature, cento scheletri che marciano per le strade di Milano in una notte di novembre. L’eloquenza muta del loro passaggio esprime ciò che non possono più dire. Hanno camminato per un’ora, percorrendo le piazze, i luoghi monumentali, i sagrati delle chiese. Gli scheletri non rivendicano nulla, se non il diritto di camminare ancora su queste strade e di ritornare in mezzo alle loro case. Il silenzio della marcia viene magistralmente interpretato dalle musiche di Scott Gibbons.

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