10 giugno 2022

Paola De Pietri, Da inverno a inverno – Galleria Peola Simondi

di

Una domanda aperta sul nostro modo di vedere, lo sguardo che noi stessi posiamo sulle cose che ci circondano e che compongono le nostre giornate, nelle fotografie di Paola de Pietri

Paola De Pietri, Da inverno a inverno, 2022, particolare della mostra, courtesy dell'artista e della Galleria Peola Simondi, ph. Beppe Giardino

Fino al 25 giugno a Torino , presso la galleria Peola Simondi, è possibile visitare un’interessante mostra di fotografie di Paola de Pietri.
Si tratta di un progetto svolto dall’artista nel periodo dal 14 febbraio del 2019 al 13 gennaio del 2020 nelle campagne dell’Emilia Romagna. Per questo lavoro Paola De Pietri (affermata fotografa bolognese, classe 1960) ha realizzato di volta in volta, nel corso di intere giornate, alcune serie di scatti fotografici di oggetti, luoghi, elementi naturali e soprattutto paesaggi, a rendere conto di ciò che i suoi occhi avevano via via incontrato nell’arco delle ore. Nel percorso espositivo, una sala della galleria è interamente dedicata a un’unica giornata, quella del 3 luglio, mentre nelle altre stanze ci sono foto tratte da altre giornate, ciascuna delle quali documentata con precisione.

Paola De Pietri, Da inverno a inverno, 2022, particolare della mostra, courtesy dell’artista e della Galleria Peola Simondi, ph. Beppe Giardino

Ogni giorno ha, però, un suo numero di scatti, non necessariamente uguale a quello del giorno che precede o segue. Le fotografie mostrano oggetti semplici, spazi abitati, luoghi, campi coltivati e paesaggi il cui aspetto muta al mutare della luce, secondo il trascorrere del tempo. Ogni volta, la fotografia, talora a colori e in altre occasioni, forse più frequenti, in bianco e nero, diventa il tramite attraverso il quale l’artista si relaziona con la realtà, ma non semplicemente con lo scopo di registrala per renderla alla vista dello spettatore tale e quale come lei stessa l’ha incontrata e vissuta. Al contrario, la fotografia diventa per Paola De Pietri un modo per scolpire la realtà con il proprio sguardo, in modo da coglierne e persino creare in essa nuove armonie, rintracciandole nelle relazioni spaziali, negli equilibri cromatici e in inattesi giochi di volume. Dall’immagine fotografica emergono allora, così, tutte quelle cose, forme e sensazioni, che altrimenti resterebbero nascoste a uno sguardo superficiale e non attento.

Paola De Pietri, Da inverno a inverno, 2022, particolare della mostra, courtesy dell’artista e della Galleria Peola Simondi, ph. Beppe Giardino

Presentata da un testo di Antonello Frongia e completata dalla pubblicazione di un volume edito da Marsilio Editore (2021) che rende conto del progetto fotografico nella sua completezza, l’esposizione porta il titolo Da inverno e inverno, a testimoniare l’arco di tempo in cui il progetto stato interamente realizzato e portato a termine.
Il tempo, inteso come lo scandire tanto delle stagioni, quanto delle ore della giornata, è dunque al centro del lavoro. Qui, il gioco tra presente, passato e memoria funziona come una sorta dispositivo che anima l’intero progetto.
Dal lavoro nascono, così, immagini profondamente dialettiche, che hanno a che fare con lo scarto temporale tra il presente dello scatto, il momento oggetto della fotografia, e il futuro, o meglio quello che è per noi fruitori il presente attuale, ovvero il tempo dello sguardo e della riflessione da parte dello spettatore.
In questo gioco di tempi e spazi, la fotografia di Paola de Pietri è sempre sapiente e consapevole. Gli scatti sono tecnicamente perfetti e comunicano in modo preciso la ricerca estetica e concettuale dell’artista. La realtà è, in tal modo, resa nei suoi volumi, nelle linee che la compongono così come nei dettagli e rapporti geometrici, con una loro profondità intensamente plastica.
La domanda che resta aperta riguarda allora piuttosto, il nostro modo di vedere, lo sguardo che noi stessi posiamo sulle cose che ci circondano e che compongono le nostre giornate. I lavori in mostra si configurano infatti come un invito a farci capaci di vedere la realtà con gli occhi puliti e acuti della fotografia, che qui si mostra in grado di cogliere la vita negli oggetti e paesaggi del quotidiano a un livello quasi metafisico. Sempre, però, con il fine di restituire al reale stesso quella armonia e bellezza che nel commercio quotidiano rischiamo troppo spesso di perdere di vista.

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