20 marzo 2024

Platea, la vetrina dell’arte contemporanea a Lodi si apre ai collettivi

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La vetrina sempre visibile di Platea, a Palazzo Galeano di Lodi, parte con il nuovo programma espositivo, tutto incentrato sui collettivi artistici: ecco i progetti in calendario

La nuova programmazione espositiva d’arte contemporanea di Platea Palazzo Galeano, a Lodi, è pronta per partire. Si svilupperà per tutto l’anno, da marzo fino dicembre 2024, e sarà intitolata Fare Collettivo. L’inaugurazione è in calendario sabato, 23 marzo, alle 19, presso la vetrina in corso Umberto, con la mostra Yours Mine di RM. Con questo nuovo palinsesto si vuole indagare e far conoscere il fenomeno dei collettivi artistici attivi oggi, portando a Lodi diversi nomi già riconosciuti anche a livello internazionale: il già nominato RM, poi MRZB, Extragarbo, Hardchitepture e Palazzo Bronzo.

Si tratta di produzioni artistiche alternative alla creazione individuale e autoriale che caratterizza molta della creatività contemporanea. «L’ispirazione per il progetto è venuta nel 2022, dall’ultimo dOCUMENTA di Kassel, il 15, in cui per la prima volta la manifestazione è stata diretta da un collettivo, il Ruangrupa indonesiano», ha spiegato Carlo Orsini, direttore artistico di Platea. «Essendo quello un punto di riferimento per l’arte contemporanea, l’operazione di darla ad un collettivo è stata un’esperienza molto forte, c’erano infatti a esporre artisti e collettivi da tutto il mondo, quindi mi son detto: perché non farlo con i collettivi qui in Italia? Così è partita la ricerca». A collaborare con Platea nella selezione dei collettivi, la studiosa e curatrice Giulia Menegale.

Le novità di Platea

Non è questa l’unica novità di Platea, associazione nata nel 2020 e che, dopo tre anni di attività e 19 esposizioni, cambia. Infatti, si conclude a marzo 2024 il suo programma triennale, dedicato all’indagine sulla rinegoziazione dei concetti di natura-artificio e natura-cultura, e si apre un programma di tipo annuale, che si domanda quali siano le ragioni che spingono gli artisti a formare dei collettivi e quali scenari alternativi possano scaturirne. «Lo stare insieme si fa allora prassi e modalità di sopravvivenza; l’aspetto relazionale gioca un ruolo fondamentale oggi, in cui l’artista deve incarnare il ruolo di attivatore, educatore, agitatore dei territori in cui è coinvolto», ha continuato spiegato Orsini.

Il programma presenta per un ciclo di quattro mostre, con opere realizzate ad hoc, una pubblicazione e un calendario di appuntamenti di approfondimento e attività educative per le scuole. RM, MRZB, Extragarbo e Hardchitepture esporranno installazioni site specific per la vetrina di Palazzo Galeano, in Corso Umberto, fruibili liberamente 24 ore sette giorni su sette. Lo spazio Platea Project, in via Maddalena, sarà invece luogo per la documentazione e l’approfondimento di tutto il palinsesto, con un lavoro permanente di Palazzo Bronzo che crescerà pian piano, seguendo le altre installazioni, con una raccolta e remix di fonti per tutto il programma Fare Collettivo, come un cervello di tutto il progetto (un’idea ispirata a Brain, presentato al dOCUMENTA13, del 2014).

Sempre Palazzo Bronzo si occuperà di un progetto editoriale, Iperromantico, la prima pubblicazione edita da Platea, che uscirà contestualmente alla prima mostra e racconterà dei vari collettivi coinvolti in questo programma, oltre che della storia del fenomeno dei collettivi in Italia. Un libro d’arte con contributi eterogenei, come quelli di Jacopo Galimberti, studioso dei fenomeni artistici e dei movimenti operai degli anni ’60, ’70 e ‘80, e di Carlo Antonelli, giornalista e direttore artistico, dal 2003 al 2011 direttore dell’edizione italiana di Rolling Stone e poi dell’edizione italiana di Wired fino al 2014. Previsti anche testi dell’artista Dafne Boggeri, della curatrice e musicista Anna Daneri, di Martina Montagna e dello stesso Carlo Orsini. Tutto il progetto è finanziato grazie al sostegno della fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi, main partner Ferrari Giovanni industria casearia e Consorzio Tutela Grana Padano.

I collettivi coinvolti

RM esporranno dal 23 marzo al 18 maggio. Collettivo nato a Ginevra nel 2015, il loro nome riprende la squadra del Real Madrid riutilizzando il termine (dovendolo cambiare in RM nel 2022 in seguito a reclami del club). Premiato con il Swiss Art Award nel 2018 e nel 2023, la sua pratica fa arte focalizzandosi sullo stigma delle malattie sessualmente trasmissibili e al loro impatto sugli emarginati. Si rifà all’ immaginario di siringhe, del corporeo e delle medicine, suggestioni che rimandano ad Altri Libertini di Pier Vittorio Tondelli, tra i loro simboli un putto con una siringa al posto della freccia.

«Alludendo all’ironia e all’uso dell’umorismo macabro, RM lavora attorno ai percorsi linguistici utilizzati per proteggere l’inespresso, trasformandolo in uno strumento per riconquistare la propria storia», spiega Platea. Per il progetto a Lodi lavoreranno su un’installazione urbana, dal titolo Yours mine, che coinvolgerà luce e pet therapy, un immondezzaio, un aut-aut. Le loro mostre recenti includono Auto Italia, Londra (2023), CEC Centre d’Edition Contemporaine, Ginevra (2023), Swiss Institute, New York (2022), Centre Culturel Suisse, Parigi (2021), Quadriennale Roma, Roma (2021), e altre. Gli artisti hanno una mostra personale in programma al Kunst Museum St. Gallen nell’estate del 2024.

A story backwards, 2023 @Auto Italia, ph. Henry Mills
Cherries, 2020, ph. Greg Clements copy 2

MRZB esporrà dal 23 maggio al 31 luglio. Gruppo artistico formato a Bologna nel 2014, attivo molto tra Amsterdam e Milano. Il nome si ispira all’artista dadaista Kurt Schwitters, in particolare al suo principio artistico, il Merz appunto. Schwitters viene considerato come uno dei principali esponenti dell’arte dei detriti, un tipo di lavoro fatto anche da MRZB. Infatti, il collettivo si rapporta al marginale, alla domesticità, agli scarti, ai sobborghi come universi rimossi e allucinatori, per penetrare una realtà massificata. Con queste idee vengono prodotti assemblaggi polifonici, articolando la loro pratica in una serie di mise-en-scènes. MRZB ha organizzato esposizioni di gruppo ad Atene, Amsterdam, Bologna, tra le altre città. Per Platea presenteranno un’installazione ambientale multimediale, un collage cinetico sperimentale di testi, sculture, musiche e film.

MRZB, Kikis’s Fugue, 2023, Inst. view, Sint Antoniesbreestraat 16, Amsterdam, Courtesy of the artist copy
MRZB, Casa Giallo, 2023, inst view, Iniziative di II, Roma, Courtesy of the artist copy
MRZB, Le Derive di Kaspar (I Tremolii della Carne), det. 2023. Baleno International, Roma. Courtesy of the artist copy

Extragarbo, dal 12 settembre al 31 ottobre. Collettivo e piattaforma di produzione artistica e curatoriale fondato nel 2019 a Venezia. Il lavoro di questo progetto nasce da pratiche molto eterogenee, con linguaggi di arte sceniche e performative. I lavori che propongono possono essere dispositivi laboratoriali e assembleari, con festival, habitat relazionali e di autodeterminazione, sempre attinenti al grande discorso che riguarda le arti live. Il lavoro di Extragarbo ha incontrato l’interesse di personalità e contesti di rilievo internazionale, sono apparsi in alcune pubblicazioni come Performance+curatela (Luca Sossella Editore, 2021), Training for the Future (Sternberg Press, 2021), TURBA Magazine (Berghahn Books, 2022), Civitonia (NERO Editions, 2022). Per Platea dovranno confrontarsi per la prima volta con uno spazio lontano dai loro luoghi soliti, una vetrina. È quindi prevista l’installazione di un dispositivo relazionale capace di rompere il confine tra la vetrina in Corso Umberto e la strada antistante.

callmonica
finchecitremailcuore

Hardchitepture, dal 7 novembre al 28 dicembre. Nato nel 2019 e originato nel Graffiti Writing, questo collettivo si è diramato in pratiche artistiche differenti. Esempi sono installazioni ambientali e scenografiche formate da materiali di recupero, opere scultoree site specific realizzate esclusivamente con materiale organico e post-industriale, con esperienze di collaborazione in ambito teatrale e performativo. Per Platea sarà organizzato un lavoro del tutto unico, partecipato con la cittadinanza, frammentando lo spazio espositivo della vetrina, attivando i fruitori e dialogando con i luoghi storici della città.

Hardchitepture – tredicesima generazione
Hardchitepture – UVA residency
Hardchitepture – Traffic festival 2023

Palazzo di Bronzo è un collettivo fondato nel 2022 a partire da un sodalizio artistico attivo dal 2015 che si interessa a pratiche eterogenee, facendo dialogare arti visive, architettura, teatro, performance, gastronomia e letteratura. La sede è nell’omonimo palazzo di Genova, una roccaforte artistica underground che sa includere realtà diverse, tra pratica di studio e spazio espositivo, ma anche progettazione spaziale e installativa, sostegno agli artisti emergenti, organizzazione di mostre, concerti, spettacoli e residenze. Si tratta di un progetto a lungo termine di dialogo con il territorio, che intende confrontarsi con la città portuale. Per Platea 2024 collabora attraverso la realizzazione del libro d’arte Iperromantico, interrogandosi sui processi e sulle dinamiche collettive, e documentando il lavoro delle realtà coinvolte nella ricerca e organizzando il cervello di tutto il palinsesto, la permanente a Platea Project.

PALAZZO BRONZO, fotogrammetria sciolta della sede del collettivo

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