18 novembre 2021

Roma Contemporanea #1: quattro mostre nel cuore della città eterna

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In occasione del week end della fiera Arte in Nuvola, Untitled Association ed exibart presentano una serie di mappe di iniziative da non perdere: si parte dal cuore della città eterna

roma contemporanea mostre
Gianni Politi, The Last Stand, exhibition view at Galleria Lorcan O’Neill, Roma 2021

In occasione del weekend segnato dall’apertura, a Roma, della fiera Arte in Nuvola, in concomitanza con l’uscita di una mappa che segnala eventi, inaugurazioni e progetti legati al mondo dell’arte e di una serie di approfondimenti legati alle realtà no profit e agli spazi emergenti della Capitale con il progetto Hybrida, Untitled Association è lieta di lanciare un’edizione speciale di Roma Art to Date che fornisca a professionisti del settore, appassionati d’arte e non solo, qualche spunto per un itinerario con le iniziative da non perdere. Dal Rione V Parione, passando per il Rione VII Regola, fino al Rione XI Sant’Angelo: quattro mostre per quattro gallerie in Campo Marzio, cuore della città eterna.

Dai processi naturali all’espressionismo astratto: primo itinerario di Roma Contemporanea

Si parte dalla personale dedicata a Michele Guido, ospitata dalla galleria z2o Sara Zanin in via della Vetrina, 21. Il progetto “Taphrina deformans” – che deve il suo titolo all’omonimo fungo in grado di mutare le foglie di pesco e di vite fino a renderle bollose – testimonia un decennale interesse dell’artista nel raccogliere e documentare le trasformazioni e i mutamenti che si verificano nel mondo naturale, i cui responsabili sono spesso funghi e insetti, ponendoli in relazione all’agire antropico.

In mostra, lavori fotografici e installazioni – realizzate in legno, vetro e ceramica – che riassumono i punti nodali della ricerca di Guido: lo spazio architettonico inteso come spazio costruito, soggetto a processi antropologici sedimentati; gli ecosistemi naturali e le possibilità di interscambio tra di essi e le architetture costruite; il giardino da intendersi come luogo funzionale ad una riflessione profonda sulla biodiversità.

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Michele Guido, Taphrina deformars garden project_2021, detail of the installation of the first room, Roma 2021 Photo credits: Masiar Pasquali

Prima di lasciare il Rione V Parione, merita una visita la personale di Nicola Samorì allestita presso gli spazi di Monitor e visitabile fino al 26 novembre. In “Roma (manuale della mollezza e la tecnica dell’eclisse)” sono esposte le ultimissime produzioni dell’artista: opere inedite che mettono maggiormente in luce alcuni aspetti già rintracciabili in lavori precedenti e che si dimostrano indipendenti dai maestri del passato, filone al quale è stata spesso ricondotta la sua pratica.

In una delle due sale, l’artista, partendo dall’interrogativo “Cosa resta della mia opera quando viene strappata alla citazione, quando si deve reggere unicamente sui piedi dell’invenzione?”, inscena una storia del molle – ciò che diventa la forma senza lo scheletro del fantasma museale – attraverso più di 20 disegni preparatori della scultura La lingua (2021), che sfida la resistenza della pietra curvandosi fino al limite estremo imposto dalla materia. Sulle pareti della seconda sala, campeggia l’installazione La tecnica dell’eclisse (2021): una quindicina di dipinti appartenenti alla sua produzione giovanile, sottoposti dall’artista a un processo alchemico di decolorazione e oscuramento, si aggregano come in una quadreria. Ogni tela è ricoperta da una foglia di rame, poi ossidata ripetutamente con lo zolfo attraverso lavaggi successivi che consumano il metallo e portano alla luce il solo fantasma dell’immagine: il corpo del pigmento ha la meglio sull’immagine. «Quel che resta – spiega l’artista – sono brandelli eclissati che scrivono una storia della mia formazione attraverso il rilievo».

Nicola Samorì, La lingua (modello preparatorio), 2021. Courtesy dell’artista e di Monitor Roma, Lisbona, Pereto

Terza tappa, terza galleria: Lorcan O’Neill ospita la personale dell’artista Gianni Politi. Nuovi lavori astratti per il progetto espositivo dal titolo “The Last Stand”, che include dieci dipinti realizzati combinando ritagli di tela in dialogo con l’opera dell’artista William Barnes Wollen: un lavoro monumentale in cinque pannelli realizzato nel 1898 e che dà il titolo alla mostra.

Partendo dal soggetto rappresentato nell’opera dell’artista inglese – uno sparuto gruppo di soldati inglesi sconfitti dalle forze afghane nella Battaglia di Gandamak – Politi tenta di rispondere al quesito “Come può un pittore astratto raccontare la realtà di oggi?”, innescando così una riflessione su temi come il rapporto pratica artistica-attualità, le responsabilità sociali dell’artista nella società contemporanea e la situazione geo-politica odierna. Le opere in mostra vengono così re-interpretate, trasfigurando i codici della pittura di storia (di cui il quadro di Barnes Wollen è portavoce), ma conservando un collegamento soltanto nel formato con un focus sulla pura percezione visiva dell’opera offerta dalla combinazione tra colori puri e i cromatismi antichi dei grandi maestri veneti.

Concludiamo questo primo dei quattro itinerari romani con la Galleria Mattia De Luca, dove fino al 4 dicembre sarà possibile visitare la prima retrospettiva dell’artista Conrad Marca-Relli, “Il Maestro Irascibile”, realizzata in collaborazione con l’Archivio Marca-Relli. L’artista italoamericano è stato una figura cardine dell’Espressionismo Astratto americano, un collegamento tra Roma e New York che ha saputo bilanciare l’armonia compositiva tipica della tradizione europea all’irruenza del gesto propria dell’Action Painting.

La mostra ripercorre il forte impatto della figura e dell’opera dell’artista sulla scena americana e internazionale: dai Cityscape dal sapore metafisico dei primi anni Cinquanta, alle enigmatiche Seated Figure di metà anni Cinquanta, rappresentative degli esordi a collage e dalle reminiscenze cubiste, per arrivare fino all’omaggio dedicato al suo amico e vicino di casa Jackson Pollock, Death of Jackson Pollock, testamento di quella che più che un’amicizia è una reciproca influenza. Non mancano le tele di fine anni Cinquanta e dei primi anni Sessanta, nelle quali svanisce ogni riferimento antropomorfo e i media alternativi con i quali l’artista si è cimentato lungo l’intero arco della sua vita e che ci mostrano la sua capacità di assorbire gli stimoli derivanti dalle esperienze minimal e dell’Arte povera.

Conrad Marca-Relli, Il Maestro Irascibile, exhibition view at Galleria Mattia De Luca, Roma 2021

Itinerario 1 – giovedì 18 novembre 2021

z2o Sara Zanin Gallery
(Via della Vetrina, 21)
Taphrina deformans garden project_2021
Michele Guido
> 01.12.2021

Monitor
(Via Sforza Cesarini, 43)
Roma (manuale della mollezza e la tecnica dell’eclisse)
Nicola Samorì
> 26.11.2021

Galleria Lorcan O’Neill
(Vicolo de’ Catinari, 3)
Abstraction Now
Gianni Politi
16.11 > January 2022

Galleria Mattia De Luca
(Palazzo Albertoni Spinola – Piazza di Campitelli, 2)
Il Maestro Irascibile
Conrad Marca-Relli
> 04.12.2021

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