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Tre artiste millennial per la terza edizione del Premio Paul Thorel
Arte contemporanea
di redazione
La Fondazione Paul Thorel ha annunciato le vincitrici della terza edizione del Premio Paul Thorel, incentrato sulle pratiche artistiche legate all’immagine digitale. Per la prima volta il premio è stato assegnato a tre artiste under 35, Caterina De Nicola, Irene Fenara e Lorenza Longhi, che coniugano, ognuna attraverso il proprio linguaggio espressivo, una sensibilità nativa per le nuove tecnologie e una riflessione articolata sul rapporto tra arte e logiche di potere e di controllo.
«Quest’anno, per la prima volta e per ragioni legate alla qualità dei progetti presentati alla giuria, a vincere il premio sono tre artiste emergenti che rappresentano la generazione dei Millennials nati negli anni ’90, quasi nativi digitali, cresciuti con internet, smartphone e social media. Questa terza edizione del Premio Paul Thorel sarà dunque l’occasione per esplorare con loro la relazione tra arte e tecnologia da una prospettiva particolare e nuova per noi», ha dichiarato Guido Costa, Presidente della Fondazione Paul Thorel.
Un premio come residenza, mostra e pubblicazione
Fondata nel 2014 per volontà dell’artista, impagnata nella conservazione e valorizzazione dell’opera di Paul Thorel e attiva, oltre che a Napoli, anche nelle sedi satelliti di Panarea e Hydra, la Fondazione si configura oggi come un laboratorio multidisciplinare che unisce residenza, archivio, spazio espositivo e produzione editoriale. In corso fino al 30 settembre 2025, presso la sede di Napoli, la mostra Nature?, curata da Sara Dolfi Agostini, propone una riflessione sul paesaggio e l’artificio a partire dalla collezione di Thorel, con opere di Luigi Ghirri, Richard Long, Nina Canell, Mario Giacomelli, Tomás Saraceno.
Istituito nel 2022 per onorare la memoria dell’artista italo-francese Paul Thorel (1956–2020), pioniere dell’immagine elettronica e della fotografia digitale, il premio consiste in una residenza di un mese presso la sede della Fondazione a Napoli, nello studio dell’artista nel quartiere Chiaia, e in una mostra esposta nelle istituzioni partner (Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo a Napoli per la prima edizione, il Museo Madre per la seconda edizione).
Gli artisti vincitori della prima edizione del Premio sono stati il collettivo italo tedesco Clusterduck, Jim C. Nedd e Lina Pallotta. Ad aggiudicarsi la seconda edizione del Premio sono stati invece il collettivo Alterazioni Video, il duo Eva & Franco Mattes e Anna Franceschini.
A selezionare le vincitrici della terza edizione del Premio è stato un comitato composto da Ilaria Bonacossa, Michele Bertolino, Valentino Catricalà e Gea Politi, insieme a una giuria formata da Andrea Bellini, Eva Fabbris e Sara Dolfi Agostini, con la presidenza di Guido Costa. Le opere che saranno prodotte durante la permanenza veranno esposte in una mostra collettiva nel 2026, organizzata in collaborazione con un’istituzione partner, e confluiranno in tre libri d’artista pubblicati da NERO Editions. La prima residenza inizierà a settembre 2025.
Le vincitrici del Premio Paul Thorel: tre sguardi sull’immagine contemporanea
Nella sua pratica interdisciplinare, Caterina De Nicola intreccia fiction, fotografia, indagine sonora e design di oggetti. Attraverso questi media, l’artista, nata nel 1991 a Ortona, costruisce narrazioni che esplorano i simboli e la loro circolazione nei sistemi culturali contemporanei. Formata tra l’Accademia di Brera e l’ECAL di Losanna, ha esposto, tra gli altri, al MAXXI L’Aquila, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e al Centre d’Art Contemporain di Ginevra.

Nata nel 1990 a Bologna, Irene Fenara indaga l’estetica e la logica delle telecamere di sorveglianza, dispositivi emblematici del nostro tempo, rivelandone le ambivalenze tra controllo e inquietudine. Laureata all’Accademia di Belle Arti di Bologna, ha esposto al MACTE di Termoli, al Museion di Bolzano e all’ICA di Milano.

Lorenza Longhi, nata nel 1991 a Lecco, anch’essa formata tra Brera ed ECAL, lavora sulla rielaborazione di oggetti provenienti da moda, pubblicità e design, interrogando le strutture di potere che li attraversano. Utilizzando tecniche artigianali, ricombina materiali riconoscibili per alterarne la percezione. Ha esposto allo Swiss Institute di New York, alla Fondazione Trussardi e alla Kunsthalle Zürich.















